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Giovedì 13 novembre 2025 - Numero 400

‘Valpenna, una nicchia di tesori dimenticati, tutti da riscoprire’: un libro celebra la zona di Sopralacroce per strapparla all’oblio

Un progetto nato dal cuore di Luisa Delma Ricci, commerciante storica di Sopralacroce, che da più di trent’anni porta avanti il suo minimarket
Il libro ‘Valpenna, una nicchia di tesori dimenticati, tutti da riscoprire’ presentato nei giorni scorsi
Il libro ‘Valpenna, una nicchia di tesori dimenticati, tutti da riscoprire’ presentato nei giorni scorsi
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di ALESSANDRA FONTANA

Conservare la memoria per le nuove generazioni e non dimenticare le proprie radici. Questo è lo scopo (riuscito) della pubblicazione di un libro che è qualcosa di più per tutti gli abitanti della Valle Sturla, è un simbolo, è un insegnamento per il futuro.

La presentazione è avvenuta una manciata di giorni fa: “A Sopralacroce abbiamo celebrato i 90 anni dell’arrivo della strada provinciale: un traguardo che cambiò la vita del paese – spiegano dal Comune di Borzonasca guidato da Giuseppino Maschio – Un’opera sognata già dal 1870, rallentata da vicissitudini e ostacoli, e realizzata solo intorno agli anni ’50. Una ricorrenza accompagnata da una messa solenne, momento di unione e gratitudine”. 

E questa ricorrenza è diventata anche l’occasione per presentare “un libro-dono alla nostra memoria collettiva”. Si tratta di ‘Valpenna, una nicchia di tesori dimenticati, tutti da riscoprire’, frutto di oltre dieci anni di ricerche, interviste, raccolta di storie, documenti e testimonianze”. 

Un progetto nato dal cuore di Luisa Delma Ricci, “commerciante storica di Sopralacroce, che da più di trent’anni porta avanti il suo minimarket Erre Zeta – oggi insieme alla figlia Emanuela – e che è anche proprietaria e gestore dell’Osteria La Greppia”. 

Sopralacroce vive e si anima grazie alle persone che strappano il borgo all’oblio: “Il libro non narra solo la storia della strada: riporta alla luce il valore della Valpenna e dei borghi di Sopralacroce. Racconta quando il nostro territorio era una rinomata località termale, capace di attirare aristocratici e personaggi illustri, tra cui il medico di Garibaldi, il dottor Prandina. Parla della sorgente di acqua minerale ferruginosa, delle terme, dell’accoglienza, delle persone, dei racconti, dei borghi, delle vite che hanno dato identità a questo luogo. Un passato che portava fin qui persone da lontano. Testimonianze che Delma ha saputo raccogliere in oltre dieci anni da tante tante persone tra cui alcune oggi non ci sono nemmeno più purtroppo. Queste pagine ridanno voce a quella storia e, allo stesso tempo, aprono lo sguardo verso il futuro: conoscere ciò che eravamo può ispirare ciò che possiamo tornare ad essere. La memoria diventa spunto per un nuovo slancio turistico, culturale e identitario, per valorizzare i tesori nascosti del nostro territorio”. Il libro è stato pubblicato da Marco Sabatelli editore, Ricci farà altre presentazioni in futuro.

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