(r.p.l.) Non riposano in pace. Ma proprio per nulla. I defunti del cimitero di Chiavari condividono il loro già triste destino con… una destinazione ancora più triste. Il camposanto cittadino è infatti in condizioni precarie, come tante altre strutture dei comuni vicini, come quasi tutte quelle della ‘grande’ Genova, a cominciare dal Cimitero Monumentale di Staglieno, che dovrebbe invece essere un fiore all’occhiello della città, se non altro per il suo immenso valore, dal punto di vista della storia dell’arte.
Altrettanto notevole, specie nella sua parte storica, è il cimitero di Chiavari, ma né la sezione antica né quella moderna possono esattamente dirsi curate. Per questo, i cari estinti della città e di tutta la zona non riposano in pace. Perché sono e restano cari per i parenti rimasti in vita, ma non sembrano altrettanto cari per chi del cimitero dovrebbe prendersi cura, a livello di manutenzioni e decoro.
I problemi
Sono almeno due anni che vengono segnalati disservizi, pavimentazioni dissestate, soffitti pericolanti, gallerie piene d’infiltrazioni, alberi non potati, alcuni dei quali a rischio crollo. Ogni ondata di maltempo, poi, compie puntualmente la sua opera in senso peggiorativo. Senza che ci sia mai una netta e altrettanto puntuale opera nel senso opposto, quello migliorativo.
Due anni di segnalazioni, sia da parte dei frequentatori del camposanto, sia da parte della minoranza in Consiglio Comunale, in particolare il gruppo Noi di Chiavari dell’ex sindaco Roberto Levaggi.
Ma va detto che i problemi del cimitero sono anche molto più antichi, e le mancate manutenzioni sono partite da molto, ma molto prima. Solo che quando non s’interviene, i problemi s’ingigantiscono, se ne creano altri, il quadro complessivo si aggrava, e poi far fronte a tutto il contesto è ancora più complesso.
Ora, la ‘palla’ è nelle mani dell’amministrazione Di Capua, in particolare dell’assessore ai Lavori Pubblici, Massimiliano Bisso. L’ex sindaco di Uscio, già presidente di Avanti Chiavari (la principale lista civica che sostiene il sindaco Marco Di Capua), è stato scelto nel giugno del 2017 come assessore esterno e ha sempre mantenuto, sino ad ora, il suo incarico.
Il sopralluogo del febbraio 2019
A inizio 2019, invitato dai consiglieri di Noi di Chiavari, Bisso effettuò un sopralluogo di persona, presso il cimitero. “Noi – racconta Silvia Garibaldi, consigliere di minoranza in forza al gruppo di Roberto Levaggi – abbiamo, nel corso degli anni, ricevuto ripetute segnalazioni da parte delle persone che si recano al cimitero, e che non sono così poche come si possa pensare, e neppure tutte anziane. Ci hanno elencato i problemi del camposanto, e poi noi siamo andati a verificare di persona. In particolare, la situazione è molto grave nelle gallerie, che sono soggette a infiltrazioni di ogni tipo. L’acqua piove letteralmente dai soffitti, spesso vengono giù pezzi di calcinacci, i pavimenti si allagano e diventano scivolosi, in più le mattonelle si staccano dal suolo. È veramente pericoloso camminare sotto una galleria: bisogna guardarsi da sopra, per la paura che possano cadere pezzi di tetto, ma anche da sotto, per la paura d’inciampare”.
Altro fronte, quello del cimitero monumentale: “Qui è tutto allo sfascio – prosegue Silvia Garibaldi – Vialetti ormai impercorribili, pavimentazione ancora più sconnessa, un senso di abbandono tremendo che rende questo posto assolutamente tetro. Già questa parte è difficile da raggiungere, in questo modo diventa praticamente impossibile, oltre che rischioso. È un peccato, perché il patrimonio artistico di questa parte di cimitero è notevole, e peraltro andrebbe rivalorizzato, anche al di là del rispetto per i morti e del loro culto”.
La vertenza a Palazzo Bianco
A inizio 2019, in data 24 gennaio, Noi di Chiavari protocollò a Palazzo Bianco la richiesta di “poter effettuare un sopralluogo nella struttura insieme all’assessore comunale ai Lavori Pubblici Massimiliano Bisso”. Roberto Levaggi, Daniela Colombo e Silvia Garibaldi ricordavano come “all’interrogazione presentata lo scorso 26 ottobre 2018 non ci fu risposta da parte della maggioranza”, quindi l’argomento fu “successivamente portato in Consiglio Comunale e discusso il 19 dicembre”.
Noi di Chiavari chiedeva l’intervento di Bisso, perché si potesse “rendere conto di persona di cosa stiamo parlando. Lo facciamo in pieno spirito collaborativo e per il bene della città e di un luogo sacro frequentato ogni giorno da moltissime persone, che deve quindi essere in completa e totale sicurezza. Chiediamo perciò di poter effettuare un sopralluogo un sabato mattina o pomeriggio”.
Il sopralluogo, effettivamente, si è svolto lo scorso 6 febbraio. Al termine, la minoranza, attraverso un comunicato stampa, rimarcava “con soddisfazione l’atteggiamento collaborativo da parte della civica amministrazione, segno che anche l’opposizione, se ascoltata, può fare la propria parte in un clima di intenti comuni per il bene della città e dei cittadini”. Ma, da quel momento, non si è mosso più nulla. Nessuno degli interventi promessi.
La versione dell’assessore e le prospettive future
Oggi, a quasi un anno di distanza, l’assessore Bisso fornisce la sua versione dei fatti e anticipa le prospettive future. “In effetti, il primo lotto dei lavori al cimitero era previsto per il 2019, come da piano triennale dei lavori pubblici. Ma siamo stati costretti a spostarlo nel 2020, per via dei mancati introiti nelle casse del Comune provenienti da alcuni oneri. Ecco spiegato il motivo del ritardo. Non ci siamo dimenticati del cimitero, ed è nostra intenzione far partire gli interventi, nei primi mesi del prossimo anno”.
Secondo Bisso, “l’urgenza è sistemare le gallerie rispetto alle infiltrazioni e all’umidità. Partiremo proprio da questo. Sono stati stanziati centocinquantamila euro per il primo lotto, poi, terminato questo, vedremo come proseguire. Certo, anche i lavori alla pavimentazione sono necessari, ma il tetto delle gallerie è decisamente l’aspetto prioritario. Quanto alla parte monumentale, qui la storia è un po’ più complicata: perché, oltre al Comune, entra in gioco la Soprintendenza, essendo la zona sottoposta a vincolo storico. Anche qui, comunque, la nostra volontà e d’intervenire. Certamente si tratta di moltissimo lavoro, anche perché tante amministrazioni passate non si sono mai occupate del cimitero. Noi proviamo a metterci le mani”.
La battuta che si fa sempre, a questo proposito, è che i morti né mugugnano né tantomeno votano. Sarà banale, però è sempre vera. Difatti, basta guardare lo stato degli altri cimiteri in tutta la provincia di Genova, non soltanto quelli delle delegazioni. Ma se il livello di una civiltà si misura dal rispetto che i viventi hanno verso il proprio passato e verso i propri antenati, allora c’è parecchia strada da fare, a tutte le latitudini.
Non si discute certo di lasciare indietro i fondamentali lavori legati alla pulizia delle sottocondotte o alla prevenzione dal rischio idrogeologico, ma forse qualche fontana in meno e qualche manutenzione in più sarebbero d’uopo.
Così da farli, meritatamente… riposare in pace.