di ALBERTO BRUZZONE
[vc_row][vc_column][vc_column_text]I giochi sono lì, appoggiati contro il muro. Le aule riordinate. Il cancello tristemente chiuso. Due striscioni campeggiano dalle finestre: “Salviamo tutti insieme l’asilo”, “L’asilo deve rimanere aperto”.
D’intorno, in questa splendida villetta con annesso giardino affacciata sul golfo del Tigullio, c’è un silenzio spettrale. Nel luogo solitamente deputato alla festa, al divertimento – così come ai pianti e ai capricci dei bimbi in tenera età – non muove una foglia.
Siamo a Zoagli, nei pressi dell’asilo Luigi e Luigia Merello, che rischia seriamente la chiusura, dopo 99 anni di onorata attività. Insegnanti e consiglio di amministrazione avrebbero voluto impegnare la mente a organizzare qualche manifestazione per il centenario, e invece sono a scontrarsi con un’amara realtà: conti che non tornano, debiti cospicui, stipendi non pagati, proteste sindacali, finanziamenti ridotti, iscrizioni ancora di più.
Un quadro drammatico, di fronte al quale si esclude, per il momento, la riapertura a settembre.
La presidente della Fondazione Merello, Giuliana Coli, non parla di chiusura, ma “non riapertura”, ma è in fondo la stessa cosa. Anche se c’è ancora la speranza di risolvere i problemi e di ripartire con le attività.
Eppure, la pace di pini marittimi, aria pulita, mare cristallino tipica di queste parti pare irrimediabilmente turbata. La tranquilla Zoagli, spesso (e volentieri) lontana dalle pagine di cronaca, è balzata d’attualità all’improvviso, almeno a livello regionale. Succede quando un asilo rischia di cessare la propria attività (in questo caso centenaria) e iniziano già a volare i primi stracci.
La denuncia di Andrea Sanguineti
A squarciare il velo di silenzio sui problemi del Merello è stato, nei giorni scorsi, il sindacalista della Cisl Tigullio Andrea Sanguineti. Lo ha fatto attraverso un comunicato stampa inviato alle redazioni dei giornali: “Venerdi 22 giugno – scrive Sanguineti – chiude dopo 99 anni l’asilo infantile di Zoagli della Fondazione Luigi e Luigia Merello. Da settembre 2017 era chiuso il micronido rivolto a otto bimbi”.
L’esponente della Cisl accusa: “E’ un’evidente contraddizione del nostro territorio: abbiamo un indice di natalità tra i più bassi, non in Italia, ma al mondo, con evidenti problemi per il futuro della nostra comunità e anziché aiutare le famiglie promuovendo i servizi legati all’infanzia, si chiudono gli asili”.
Sanguineti spiega: “L’asilo si regge finanziariamente sulle rette delle famiglie e sulla convenzione con il comune di Zoagli. La presidenza della Fondazione ci ha comunicato la chiusura dell’asilo in quanto il comune non eroga più i contributi ed è stato avviato un pignoramento dei beni da parte di due ex dipendenti che vantavano crediti nei confronti della struttura. La Fondazione non può sopportare gli attuali costi del personale”.
La notizia, nel giro di poco, fa il giro del Levante e arriva sino al capoluogo. Denatalità, crisi e perdita di servizi sociali e didattici sono temi sempre sensibili. Anche ‘Piazza Levante’ li ha affrontati nei suoi numeri precedenti, evidenziando tutti i rischi del caso.
Ma la cronaca dei fatti, purtroppo, ha superato anche questa volta la teoria dei fatti stessi: “Oltre a chiudere un servizio per le famiglie – evidenzia Sanguineti – perdono il lavoro due maestre e una cuoca che da gennaio non stanno percependo lo stipendio. Chiediamo che con la buona volontà delle parti in causa, Fondazione Merello, amministrazione comunale di Zoagli e il coinvolgimento determinante della Regione, si trovi una soluzione per garantire un futuro a questa importante e storica realtà sociale garantendo l’attività e la continuità occupazionale”.
Comune e Fondazione: versioni contrapposte
L’asilo Merello, che si trova lungo l’omonima via, al civico 2, era stato aperto il 10 ottobre del 1919, su donazione di Fortunato Merello, in memoria di Luigi e Luigia. Come recita la scritta sulla facciata.
Per ottant’anni, la struttura (che è di natura privata) è stata gestita dalle suore, poi il controllo è passato a una fondazione, con il Comune di Zoagli che negli ultimi vent’anni ha erogato un contributo annuale per ogni bambino iscritto. “Il massimo consentito dalla legge – osserva il sindaco Franco Rocca – Non posso accettare che si dica in giro che il Comune non ha fatto la sua parte. L’asilo è gestito da una fondazione privata, noi possiamo solo dare sovvenzioni per i bambini in età fra i tre e i sei anni, come facciamo per l’altro asilo, sempre privato, che è curato invece dalla parrocchia. Di più non possiamo fare. Anzi, facciamo già i miracoli: 1275 euro all’anno per ogni bambino iscritto. Pensate che alcuni comuni vicini, molto più grandi, stanziano 70 euro all’anno per bambino. Quindi si fa presto a capire quanto è grande l’impegno dell’amministrazione”.
Rocca aggiunge: “Oltre a essere privata, la fondazione è in perdita. Ed erogare soldi non sarebbe proprio permesso dalla Corte dei Conti”.
Questa la versione del primo cittadino. Che Giuliana Coli, presidente della Fondazione Merello, non sottoscrive. Anzi, contesta in maniera piuttosto vivace: “L’asilo – ricorda Coli – nasce nel 1919. Era destinato anzitutto alle famiglie bisognose di Zoagli: bambini orfani di guerra o figli di invalidi di guerra, e bambini le cui mamme erano impegnate a lavorare al telaio presso le famiglie della zona. A loro veniva dato un pasto, e pure molto ricco. I figli dei benestanti, invece, pagavano normalmente la retta. Vent’anni fa, alle suore subentra la fondazione, con il sostegno del Comune. Ma è proprio il Comune a creare i principali problemi alla fondazione e a far alzare i costi. L’amministrazione, infatti, effettua scelte che non ci hanno dato alcun vantaggio e che, anzi, hanno gravato sui bilanci. Anzitutto, l’apertura della sezione nido. Non ho nulla contro i ‘nidi’, ci mancherebbe, ma nella nostra situazione ha terribilmente variato le finanze, drenando sempre più risorse alla scuola dell’infanzia. C’è stata poi la vendita del campo sportivo adiacente, che non ha portato nessun vantaggio, se non al Comune. Entrambe queste operazioni sono datate 2007. Infatti è da dieci anni che, a conseguenza di queste, l’asilo è in mezzo ai problemi”.
Le annate si susseguono, sempre più in salita. Sempre più col fiato corto. “Hanno dissanguato l’asilo”, attacca Giuliana Coli. “Noi abbiamo fatto e facciamo una fatica enorme perché iniziamo la programmazione a settembre senza mai sapere quanto sarà il contributo da parte del Comune. Abbiamo scritto sette lettere in pochi mesi. Sono arrivate zero risposte”.
A fare il conto della serva, però, si fa presto. Se è vero (e non vi è motivo di dubitarne) che l’amministrazione di Zoagli stanzia 1275 euro a bambino, più sono gli iscritti, più aumentano i contributi. E’ una proporzione diretta.
I bambini scarseggiano
E il nodo, infatti, sta proprio qui. Il progressivo impoverimento dell’asilo Merello, in termini di frequentatori. “A Zoagli – osserva il sindaco – ci sono due asili, e servono solamente il nostro comune. Il Merello e quello parrocchiale. I bambini in età da asilo sono all’incirca una trentina. A San Colombano, per uno stesso bacino d’utenza, che comprende anche i centri limitrofi, c’è un solo asilo”.
Ecco, forse due strutture, per una realtà come Zoagli, sono eccessive. Ma questo non significa che il Merello debba chiudere, ci mancherebbe. “Io non la vedo come una battaglia persa – commenta Coli – ma intanto a settembre di certo non riapriremo. Gran parte del personale si è licenziato per giusta causa, dopo mesi in cui non ha percepito lo stipendio. Gli arretrati sono di circa 47mila euro. In più ci sono i trattamenti di fine rapporto, che non abbiamo più accantonato. Abbiamo tremila euro in cassa, ma sono stati pignorati. E venerdì, dopo 27 anni di onorato servizio, anche la cuoca dovrà smettere di lavorare”.
A conti fatti, la situazione debitoria dell’asilo Merello si aggira intorno ai centomila euro. Si diceva poi dei bambini: “Erano 12, ma con quelli che vanno alle elementari a settembre, ne restano 7, più una nuova iscrizione arriviamo a 8”.
Troppo pochi, è ovvio, per far andare avanti la struttura sino a giugno. Ma Giuliana Coli non è una che si tiene dentro le cose: “La colpa è della campagna contraria che ci è stata fatta. Da chi? Dal sindaco insieme ad alcune mamme, anche con illazioni piuttosto pesanti sulla professionalità delle persone che lavorano qui”.
Sono parole forti, stracci che volano. Franco Rocca non solo non conferma, ma smentisce seccamente facendo un appello: “Per me che sono il sindaco un asilo che chiude non è certo una bella notizia – afferma – Alle mamme di Zoagli rivolgo quindi questo invito: riportate i vostri bambini all’asilo Merello, chiaritevi con le persone. Più bambini tornano, più è alto il contributo che potremo elargire e l’asilo a questo punto potrà sopravvivere. E’ l’unica cosa che sono in potere di fare. Invitare le persone a fare le iscrizioni”.
La questione finisce in consiglio regionale
La Fondazione Merello, invece, sta tentando la strada dei contributi regionali. Ma il rapporto tra enti pubblici e fondazioni private è complicatissimo. Giuliana Coli però precisa: “Noi per Bruxelles non siamo una fondazione meramente privata. Il sostegno pubblico in certi casi è possibile. Insomma, se si volesse, la strada la si trova”.
Così l’argomento è già balzato in consiglio regionale. Il consigliere di Fratelli d’Italia Matteo Rossoha presentato martedì scorso un’interrogazione alla giunta sul tema ‘asilo di Zoagli’: “Da generazioni – ha dichiarato Rosso – gli abitanti di Zoagli frequentano l’asilo che, ultimamente, accoglie anche i bambini di Rapallo e Chiavari. Fino a due anni fa c’era la lista d’attesa per avere un posto, mentre ad oggi l’asilo sarebbe depotenziato. Al contrario sarebbe fondamentale garantire il più possibile tutti i servizi propedeutici per la difesa e la promozione della famiglia e, tra questi, in particolare gli asili”.
Al consigliere ha replicato l’assessore alle Politiche sociali Sonia Viale: “Non è possibile da parte della Regione dare direttamente contributi ad un singolo asilo privato per consentirne a sopravvivenza: se dovessero essere stanziate risorse a favore – ha spiegato – occorrerebbe un sistema trasparente per tutti gli asili che si trovassero nella stessa situazione”.
L’assessore ha comunque annunciato che chiederà chiarimenti sulla situazione al Comune di Zoagli per intraprendere un percorso affinché l’asilo, come altri sul territorio ligure non siano costretti alla chiusura.
O, per dirla come Giuliana Coli, alla “non apertura”. Sembra lo schema già visto in tante altre parti della provincia. Non da ultimo a Multedo. Dove poi l’asilo è diventato un centro di accoglienza per migranti.
A Zoagli nessuno azzarda previsioni sul dopo. Ma c’è da scommettere che quella magnifica palazzina immersa nel verde non resterà vuota tanto a lungo.
L’INTERVISTA DI MARISA SPINA A GIULIANA COLI, PRESIDENTE DELL’ASILO MERELLO
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