di ALBERTO BRUZZONE
Una volta in un’intervista e in una successiva presentazione, Valeria Corciolani si definì “cromomenosa”, una che “sta a vedere anche gli abbinamenti delle mollette con i vestiti”. Ora, questa sua passione per i colori è diventata una grande occasione: l’occasione, cioè, di scrivere il primo libro fuori dalla serialità dei gialli dopo moltissimo tempo. Il lavoro s’intitola ‘La Regina dei Colori’ ed è uscito martedì scorso per i tipi della Rizzoli, casa editrice con la quale Valeria Corciolani ha lavorato negli ultimi anni, lanciando il personaggio di Edna Silvera con le sue indagini nel mondo della storia dell’arte.
Prima, invece, aveva raggiunto il successo con Jules e Alma, ovvero la colf e l’ispettore, nella fortunata serie di sei romanzi per Amazon Publishing. ‘La Regina dei Colori’ verrà presentato giovedì 6 luglio, alle ore 21, presso il Giardino dei Lettori della Società Economica di Chiavari, in via Ravaschieri. L’appuntamento è organizzato da ‘Piazza Levante’ e la scrittrice chiavarese dialogherà con la nostra editrice Sabina Croce. L’ingresso è libero con prenotazione consigliata al numero 347 2502800 oppure su EventBrite a questo link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-valeria-corciolani-presenta-la-regina-dei-colori-al-giardino-dei-lettori-667476368787?aff=oddtdtcreator.
Valeria, ne ‘La Regina dei Colori’ c’è tantissimo del suo mondo: i colori, per l’appunto, ma anche gli animali domestici, gli animali da illustrare, i personaggi surreali, l’ambientazione dentro un palazzo, la Liguria, la piccola città di provincia…
“Assolutamente sì, c’è tantissimo del mio mondo in questo libro, ho voluto che fosse così ed è per me una grande felicità”.
Per la prima volta dopo moltissimo tempo rompe con la serialità…
“È una bella sensazione, un bel senso di libertà. Non sto alle regole del giallo, la storia è uscita praticamente da sola, ci voleva quest’occasione e spero che non sia l’unica anche se il giallo, naturalmente, non lo lascio, visto che mi ha dato e continua a darmi tantissimo”.
Come è nata questa occasione?
“Avevo ‘La Regina dei Colori’ in forma di abbozzo, pochi capitoli che avevo scritto otto libri fa. Già allora avevo voglia di scostarmi un po’ dal giallo, ma non ne arrivava mai l’opportunità. Poi, poco prima di Natale dello scorso anno, mi è stato chiesto se avessi qualcosa nel cassetto. Mi sono ricordata di questi pochi capitoli, li ho fatti leggere in Rizzoli e sono rimasti entusiasti. Dopo tre ore mi hanno chiamato chiedendomi di andare avanti. È stato tutto molto veloce perché la data di consegna è stata fissata per fine marzo”.
Così Edna si è presa una pausa…
“Io pensavo di completare il terzo libro di Edna e poi di scrivere ‘La Regina dei Colori’, ma la casa editrice ha voluto che facessi l’inverso. E per loro è stato un grande merito: aver spostato un libro che sicuramente avrebbe funzionato con un altro che è un po’ una sorta di scommessa, di esperimento”.
Quando rileggeremo Edna?
“L’anno prossimo, scrivere un giallo è decisamente più complesso. Quanto a ‘La Regina dei Colori’, è uscito martedì ma già mi sono arrivati moltissimi messaggi di persone che lo stanno leggendo. Questa ‘Corcio’ raccoglie anche chi non ama il giallo”.
Pensa di avere più lettori uomini o lettrici donne?
“Quando arrivavano gli statini di Amazon, con tutti i grafici, devo dire che il pubblico era più o meno equivalente. Magari con una piccola percentuale in più di donne, ma di poco”.
Quanto le somiglia Clotilde Podestà, la protagonista de ‘La Regina dei Colori’?
“Penso mi somigli moltissimo, proprio nella sua passione per i colori. Mi sono provata a immaginare come potrebbe vivere se vedesse solo in bianco e nero, ricordando di quando, ai tempi del Covid, chi contraeva la malattia poteva perdere il gusto o l’odorato. Intorno a questo problema di Clotilde, che i medici chiamano acromatopsia da trauma, si sviluppa tutta la storia, con tutti i personaggi che le stanno accanto”.
Ha pensato anche a ‘La Regina dei Colori’ come a una serialità?
“Direi di no, è un romanzo che inizia e finisce”.
Avere dei capitoli nel cassetto e trovarseli pubblicati in breve tempo è un bel motivo di soddisfazione. Cos’altro ha nel suo ‘magazzino’?
“Non ho più nulla… Purtroppo non ho il tempo di fare magazzino. Ma è bello riuscire a raccontare tutte le storie che si pensava di raccontare. E, ovviamente, è splendido trovarsele pubblicate”.
La Liguria che c’è nel romanzo è un luogo fisico preciso o più sfumato?
“Chi è di Chiavari, vi troverà tante caratteristiche della nostra città. Ma non sono luoghi codificati, diciamo che il romanzo è ambientato in una provincia italiana. Mi serviva quell’atmosfera, quel sottobosco che si crea, quella vita dentro allo stesso palazzo”.
Lo stesso palazzo, come nel suo libro ‘Il morso del ramarro’, che tra l’altro è diventato un film di successo…
“Continua a ricevere premi. Non me l’aspettavo che fossero così tanti, ma sono felicissima”.
