di GIORGIO ‘GETTO’ VIARENGO *
Un caro amico, conoscendo il mio interesse per la storiografia del territorio, mi ha fatto omaggio di un vecchio disegno a matita: vediamo di cosa si tratta e ragioniamo sul suo valore ai fini di una documentazione storica.
Si tratta di un foglio di carta sul cui retro compare una didascalia che può tornare utile alla miglior comprensione del documento. Intanto la data, Chiavari 1812, permette una collocazione precisa nel tempo.
Segue un breve cartiglio: “Piazza della Madonna dell’Orto fatta dalla moglie del Generale Gazzen, comandante il Dipartimento degli Appennini in tempo di Governo Francese, fatta dalla terrazza del Signor Zenoglio Rolando Maire di Chiavari, la carrozza è del Prefetto Rollando”.
In tre righe troviamo una buona mole d’informazioni: la data, il luogo illustrato nel disegno, l’autrice e il ruolo ricoperto dal marito, il preciso punto di vista della prospettiva del disegno e il prezioso riferimento all’autorità che attraversa la piazza sulla propria carrozza.
La piazza della basilica era ancora chiusa dal muro che delimitava la Villa Costa Zenoglio, edificio che, se pur trasformato, è ancora oggi perfettamente leggibile. Sul lato destro del rilievo vediamo la bellissima immagine della “Porta della Marina”, il medievale ingresso alla città fortificata; nel lato sinistro la “Torre della Cittadella”. Continuando nell’esame del soggetto possiamo rilevare: il giardino dei Casaretto, la proprietà dei Rivarola e il complesso dei Padri Scolopi di San Giovanni Calasanzio. Proseguendo verso levante vediamo ancora quel che restava “dell’orto del Capitano” e il taglio urbanistico-viario per realizzare l’antico “Corsetto” (l’attuale Via Fortunato Vinelli), di seguito l’intero complesso della Basilica di Nostra Signora dell’Orto. Come possiamo rilevare l’espansione del complesso non è ancora avviata; in seguito, su progetto “dell’architetto comunale” Rolando Costa Zenoglio verrà disegnata la nuova facciata. A questo scopo realizzeranno progetti l’architetto Giovanni Battista Prato e il Poletti. Questi sviluppi architettonici, con la costruzione del futuro seminario, fanno parte dell’aspirazione della città di conquistare la cattedra vescovile: la basilica ne avrebbe ospitato la futura sede.
Con la stesura del Concordato tra Napoleone e Pio VII, nel 1801, si stabilì che Chiavari sarebbe stata sede Diocesana, ma ancora una volta il progetto non ebbe corso. Nell’anno 1812 l’Arcivescovo di Genova, Cardinale Spina, riorganizzava in Chiavari la figura del Vicario Generale, e Monsignor Cocchi, Arciprete di San Giovanni, ne ricoprì la carica. Nel 1826 Monsignor Lambruschini nominava Vicario Generale Antonio Maria Gianelli. Arriva il 1847, e le Diocesi di Bobbio e Sarzana Brugnato si ritrovavano vacanti: ancora una volta sembrò la buona occasione per Chiavari. Grazie alla generosità del sacerdote chiavarese Francesco Bancalari, che finanziò col proprio patrimonio il fondo per la mensa vescovile, nel 1882 si inoltrava una nuova richiesta alla Santa Sede. Con la bolla di Papa Leone XIII, 3 dicembre 1892, si istituiva la nuova Diocesi di Chiavari: “Sotto gli auspici della Madonna, invocata con i titoli di N.S. dell’Orto e di N.S. di Montallegro”. Il Regio Governo riconobbe la Diocesi con un provvedimento varato nel 1894.
Torniamo indietro per trovare un altro documento di notevole interesse che vedrà Costa Zenoglio tra i protagonisti: il “Piano generale d’abbellimento della città di Chiavari del 1826”, un elaborato di grande respiro, capace di garantire un nuovo sviluppo all’intera città. L’articolo 28 era interamente dedicato alla nuova delimitazione e destinazione della Piazza Nostra Signora dell’Orto. Vi si indicava anche la necessità di provvedere ad una nuova facciata della futura cattedrale. Il progetto, tra notevoli polemiche, fu poi varato nel 1835 dal Poletti.
Vediamo ora chi erano i personaggi citati nel cartiglio sul retro del disegno. Per primo è citato il Generale Gazzen, marito della disegnatrice e comandante del Dipartimento degli Appennini, l’istituzione voluta con decreto imperiale del 6 giugno 1805 per riorganizzare il territorio della Repubblica Ligure annessa all’Impero francese.
Segue la citazione a Rolando Costa Zenoglio, qui riportato come “Maire” di Chiavari dal 1809 al 1813: a lui fu affidato il governo della città nel periodo della “repubblica sorella” napoleonica, periodo che terminerà con la fine dell’esperienza della Repubblica Ligure il 26 dicembre del 1814.
L’ultimo personaggio citato sta attraversando la Piazza dell’Orto in carrozza, ed è il prefetto Jean André Louis Rolland de Villarceux, ex ufficiale dello Stato Maggiore di Napoleone, nominato Prefetto di Chiavari il 4 luglio del 1805. Il Prefetto aveva preso residenza nell’ex Palazzo Costaguta e qui rimase sino al termine del suo mandato il 23 gennaio 1811.
Ecco quanto quel disegno, davvero un bellissimo omaggio dei fratelli Eugenia e Marco Levaggi, può raccontarci: una ricostruzione storica che desidero condividere con i lettori di Piazza Levante.
Un ultimo appunto su quel plurisecolare disegno che ‘fotografa’ un momento così importante di Chiavari: nella collezione Costa Zenoglio è conservato un acquerello col medesimo soggetto, e forse lo schizzo rappresenta uno studio preliminare alla sua realizzazione.
(* storico e studioso delle tradizioni locali)