di ALBERTO BRUZZONE
Che fine ha fatto il Tunnel della Fontanabuona? Come mai del progetto, per l’ennesima volta, non si parla più? Come mai si ha l’impressione che sia sparito dai riflettori? A che punto siamo? Perché si parla spesso e a più riprese del Tunnel Subportuale e quasi mai di un’opera ritenuta fondamentale per il Levante genovese?
Sono domande che è lecito porsi e che questa settimana, come ‘Piazza Levante’, abbiamo posto a Gabriele Trossarello, che è il coordinatore del Tavolo dei sindaci della Fontanabuona, da anni in primissima linea per questa infrastruttura.
“Il progetto c’è, è vivo e nessuno l’ha cancellato. Al momento è al Ministero dell’Ambiente, che si deve esprimere con la Valutazione d’impatto ambientale”. Sul sito del Ministero, all’apposita sezione, il procedimento in questione è il numero 8255: si può anche vedere a che stato è l’iter di presentazione della corposa documentazione.
L’istanza è stata presentata il 4 aprile del 2022, poi il 6 maggio è stata avviata la consultazione pubblica, che si è chiusa il 5 luglio dello scorso anno. Il 22 febbraio di quest’anno sono state richieste dal Ministero delle integrazioni al progetto, quindi il 3 luglio è partita una nuova consultazione pubblica che si è chiusa esattamente ieri.
“Adesso – osserva Trossarello – siamo in attesa di un verdetto da parte dei tecnici. Se verrà dato il via libera, potremo finalmente parlare di cantierizzazione, mentre se ci saranno altri problemi, l’iter ripartirà con nuove consultazioni. Ma speriamo ovviamente di no”.
Quanto ai finanziamenti, inizialmente Autostrade, come noto, ha messo in preventivo 930 milioni di euro per quest’opera e per il Tunnel Subportuale (700 e 230, come suddivisione), ma i conti sono già lievitati, a causa dei rincari dei materiali. Il dato è emerso nei giorni scorsi a Genova, in occasione della Commissione Comunale di aggiornamento sul progetto del Tunnel Subportuale.
“Se ci saranno ulteriori rincari, saranno pagati con i pedaggi a livello nazionale”, è l’informazione comunicata dai tecnici di Autostrade. “Quindi – commenta Trossarello – comunque i soldi ci saranno, sia per l’opera sotto al porto di Genova che per quella che ci riguarda più direttamente”.
Al momento, perciò, è solamente un discorso di Valutazione d’impatto ambientale, “che potrebbe definirsi a breve”. L’auspicio è di vedere l’inizio dei lavori nel 2024.
L’opera servirà per collegare Moconesi con Rapallo, attraverso un nuovo svincolo sull’Autostrada A12, una rampa lunga 5,6 chilometri in gran parte sotterranea e due gallerie. Il percorso, progettato direttamente da Autostrade per l’Italia, fa parte dell’accordo di ristoro sottoscritto il 14 ottobre 2021 tra Regione Liguria, Comune di Genova, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Autostrade per l’Italia e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, nel quale Aspi si è impegnata a realizzare, fra le altre opere, interventi per 930 milioni di euro sul territorio.
“Questo – è il parere dell’amministratore delegato di Aspi, Roberto Tomasi – è un ulteriore tassello che dimostra ancora una volta la validità dell’accordo di Genova, con cui Aspi si è impegnata a realizzare opere sul territorio per oltre un miliardo di euro. Insieme a infrastrutture come il Tunnel Subportuale, la nostra società non si sottrae alla sfida dello sviluppo, impegnandosi nella progettazione e realizzazione di assi di penetrazione fondamentali, tesi a sciogliere l’annosa questione dei collegamenti sul territorio”.
Una questione che è stata affrontata da tutte le forze politiche: i primi passi furono mossi con la Giunta Burlando, con l’allora assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita, poi la Giunta Toti è andata avanti su quel percorso già avviato, potendo contare anche sulla ‘sponda’ della stessa Paita all’interno della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, nella passata legislatura. Ecco perché il Tunnel della Fontanabuona è un esempio di buona politica ‘trasversale’. Ecco perché è un’occasione da non sprecare.
