di ALBERTO BRUZZONE
“Le cifre per realizzare il Tunnel della Val Fontanabuona sono assolutamente garantite. Quell’accordo è blindato e non ci sarà nessuna rivoluzione in negativo”. Lo ha detto l’assessore alle Infrastrutture della Regione Liguria, Giacomo Giampedrone, rispondendo a un’interrogazione di Sergio Rossetti (Azione) sul rischio di un definanziamento dell’opera che collegherà la A12 all’entroterra del Tigullio per coprire gli extra costi del Tunnel subportuale di Genova.
Entrambe le opere sono incluse nell’accordo sottoscritto da Aspi, Ministero delle Infrastrutture ed enti locali che prevede oltre un miliardo di investimenti sul territorio genovese e ligure. Eventuali risorse aggiuntive, ha confermato Giampedrone, saranno trovate con “una rimodulazione delle tariffe della concessionaria su tutte le sue tratte autostradali”, come previsto dall’accordo.
Intanto il consigliere leghista Sandro Garibaldi comunica che “si è concluso l’iter regionale per l’avvio ai lavori per il Tunnel. La documentazione è stata inviata a Roma”. Al momento è in corso la procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale nazionale. “I tempi dipendono da Roma, noi confidiamo che arrivi un parere positivo con prescrizioni – spiega Giampedrone – Nel frattempo Autostrade sta già predisponendo il progetto esecutivo sulla base delle indicazioni emerse”.
È una notizia molto importante per il Levante genovese, attesa da anni: mai si era stati così vicini alla effettiva realizzazione di questa infrastruttura che viene vista come nevralgica, soprattutto dalle moltissime imprese e aziende ancora operanti nella Val Fontanabuona.
Gabriele Trossarello, coordinatore del Tavolo dei sindaci della Fontanabuona e tra le persone che per primo si è sempre battuto per la realizzazione del Tunnel, afferma: “Posso confermare due circostanze importanti. È stata emessa la Via regionale. Se i soldi già stanziati per il Tunnel non dovessero bastare, la differenza verrebbe finanziata con un aumento del pedaggio autostradale a livello nazionale. Per cui: la partita si sposta a Roma per l’emissione della Via nazionale. Nel momento in cui si avrà la Via nazionale, si potrà convocare la Conferenza dei Servizi e partire con l’opera (che verrà realizzata da Autostrade in house e, pertanto, non ci saranno i tempi lunghi di un appalto esterno). Concludendo: i cantieri non partiranno di sicuro a marzo o aprile, tranne miracoli, tanto auspicati quanto improbabili, ma è stato fatto un passo fondamentale per arrivare al risultato finale. Ora l’attenzione (e l’iter) si sposta su Roma”.
La novità rispetto al passato è rappresentata dal fatto che Autostrade ha inserito due varianti di progetto sul disegno iniziale per mitigare l’impatto visivo dell’infrastruttura, uno dei temi che aveva riscontrato le maggiori perplessità.
Nella documentazione si legge che “nel mese di ottobre 2023, al fine di rispondere alle esigenze di tutela paesaggistica e architettonica espresse dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e La Spezia, Aspi ha avviato uno studio mirato a migliorare l’inserimento delle nuove rampe di svincolo lato Rapallo nel sistema paesaggio. La soluzione ottimizzata individuata a valle di tale studio è l’oggetto delle integrazioni volontarie”.
Nella prima versione, erano previste “quattro rampe di svincolo” di cui una particolarmente ingombrante, composta da un viadotto da sette campate pensato per collegare le vetture in arrivo dalla vallata alla tratta della A12 in direzione di Genova, e che avrebbe dovuto scavalcare il tracciato attuale della autostrada.
Nella versione migliorata, invece, questo viadotto viene praticamente dimezzato e fatto passare sotto il tracciato della A12 e sotto la rampa che collegherà la valle con l’A12 in direzione di Livorno. Poi il tracciato proseguirà in galleria fino ad arrivare a collegarsi alla carreggiata in direzione ponente. Ma non solo: questa modifica, che ha comportato la traslazione del viadotto della rampa di circa 40 metri in direzione ovest, ha permesso di arretrare il limite d’intervento dopo la spalla lato Genova del viadotto Casalino, annullandone l’ampliamento previsto nel progetto originario.
“Tale ottimizzazione ha portato a non dover più intervenire sui due viadotti Casalino esistenti – si legge nelle carte – permettendo di diminuire gli impatti sull’esercizio del traffico autostradale”.
Secondo Aspi, “la soluzione ottimizzata descritta in precedenza è stata sviluppata con l’obiettivo di ridurre l’impatto visivo delle opere sul paesaggio circostante, in particolare dall’abitato di Rapallo situato a valle e in misura minore, per via della vegetazione presente, dai limitrofi percorsi storici presenti (itinerari escursionistici censiti dalla Regione Liguria e dai Comuni). Dallo studio del bacino di intervisibilità del progetto questi sono risultati, infatti, gli ambiti dai quali sono maggiormente visibili le opere del nuovo svincolo. Con riferimento al centro urbano di Rapallo le rampe sono percepibili soprattutto in asse alla direttrice viaria già ampiamente edificata di via Santa Maria del Campo-via Sant’Anna-via Mameli, pertanto la riduzione di quota della rampa A e il suo parziale interramento consentono di minimizzarne la vista dal paese. In maniera similare l’arretramento e il conseguente abbassamento prospettico della rampa B contribuiscono a ridurne la visibilità dall’abitato di Rapallo. Per quanto riguarda invece i percorsi storici escursionistici che si sviluppano nel contesto del nuovo svincolo, si ritiene che le modifiche abbiano ricadute positive nel mitigarne l’inserimento paesaggistico, anche se di entità minore dato che i punti di vista collinari sono di fruizione poco agevole per la vegetazione presente”.
Quanto al consumo di suolo, in questa versione è previsto l’utilizzo di 3.100 metri quadrati in più di aree interessate dall’intervento, che si aggiungeranno ai 52mila metri quadrati previsti dal piano espropri per il Comune di Rapallo. “L’area interessata dall’intervento rimane la medesima – è scritto nella relazione – pertanto tutte le considerazioni in merito alla conformità rispetto agli strumenti di pianificazione territoriale ed alla presenza di vincoli non subiscono alcuna variazione. Analogamente, anche in termini di impatto ambientale non si rilevano variazioni significative. Considerata la finalità prevalentemente paesaggistica della modifica introdotta, l’unica componente che trarrà beneficio dalla modifica è il paesaggio. Considerata, inoltre, la necessità di accorciare una barriera fonoassorbente per renderla compatibile con la nuova configurazione, si prevedono minime variazioni puntuali, ma il clima acustico rimarrà complessivamente invariato”. Superata anche questa criticità, il Tunnel della Fontanabuona sembra sempre più prossimo alla partenza vera: non più sulle carte, ma a livello pratico.