di ROSA CAPPATO
Si rinnova un legame. Sabato 29 marzo Camogli celebra l’anniversario della proclamazione di Nostra Signora del Boschetto e, per la patrona della città, sono previsti ben tre eventi ufficiali: una cerimonia in Municipio, una al Santuario e la scopertura della targa per intitolare una via a Don Pietro Benvenuto.
I Camoglini sono invitati al triplice evento per celebrare il 70° anniversario della proclamazione di N. S. del Boschetto patrona della città, sancita da bolla papale a firma di Pio XII il 4 giugno 1954, che sottolineava il legame tra Camogli e il Santuario, costruito tra il 1612 e il 1631, dove la Vergine era apparsa alla pastorella Angela Schiaffino nel 1518. Il 6 marzo 1954 la giunta e il successivo 14, il consiglio comunale, avevano approvato la proposta di proclamazione, quindi il ‘sì’ da Roma e la firma della bolla papale.
Il 27 marzo 1955 il cardinale della Diocesi di Genova, Giuseppe Siri, aveva raggiunto Camogli per inaugurare, nel corso di una cerimonia pubblica in cui era stata formalizzata la proclamazione, il bassorilievo che ritrae la Madonna del Boschetto, scolpito da Guido Galletti (lo stesso scultore del Cristo degli Abissi di San Fruttuoso) e collocato ancora sulla facciata del palazzo comunale. In quell’occasione si svolsero i festeggiamenti ufficiali per quanto sancito dal Pontefice in merito alla patrona. I due preziosi e storici documenti, la bolla di Pio XII e il decreto del re Vittorio Emanuele II (datato 3 giugno 1877), con cui il re conferiva a Camogli il titolo di Città, sono tuttora custoditi in cassaforte nella sala consiliare.
La Madonna apparve ad Angela Schiaffino il 2 luglio del 1518. La valle di Ruta in parte era ancora ricoperta da boschi, dei quali uno di modeste dimensioni ma assai bello, in mezzo alla valle del Boschetto. Dove si congiungevano tre vie c’era un’edicola votiva mariana. Lì ad Angela quel giorno apparve la Madonna, che le diede un messaggio da portare al popolo: al posto dell’edicola, doveva sorgere una chiesa. Quando lei rispose che nessuno le avrebbe creduto, la Madonna le impresse sul palmo della mano una ‘M’ in stile gotico. Così in quell’anno nacque una piccola cappella, ma il grande afflusso di fedeli alla Cappella del Boschetto, rese necessaria l’edificazione del Santuario negli anni successivi. Nel 1610 iniziarono le pratiche.
I padri Francesco Schiaffino, Bartolomeo Crovari e Lazzaro Maggiolo, camogliesi e appartenenti all’ordine dei ‘Servi di Maria’, ordine religioso che portava come emblema nel suo stemma la lettera M, si recarono dal Capitano Giacomo Migone di Recco, sotto la cui giurisdizione era compresa Camogli, per ottenere la licenza di occuparsi del Santuario. Il 1° dicembre il senato di Genova decretò, con 163 voti a favore e 2 contrari, che il Santuario fosse affidato ai ‘Servitori’. Nel 1612 iniziò la costruzione e l’inaugurazione si tenne finalmente nel 1631. Qui, ogni anno, si ricorda l’apparizione.
“E sabato rinnoviamo questo forte legame, questo atto di affidamento alla Madonna del Boschetto e patrona di Camogli – spiega il presidente del consiglio comunale Paolo Terrile -. Riprendiamo la prima ufficializzazione, del 1954, legata alla bolla papale, celebrata poi nel 1955 col cardinale Siri, a memoria dell’inaugurazione del bassorilievo. Sono coinvolte anche tutte le parrocchie e abbiamo ritenuto che fosse opportuno celebrare contestualmente, proprio insieme a questi eventi, il 25º avversario della morte di don Pietro Benvenuto, rettore del Santuario dal 1972 al 2000, apponendo una targa in suo nome, intitolandogli una strada”.
A don Pietro, che i camoglini chiamavano affettuosamente don Piero, sarà intitolata la pedonale tra via Bettolo e corso Mazzini, strada che attraversa l’area verde in prossimità di Via San Giovanni Bono. Si chiamerà ‘Passo Don Pietro Benvenuto’. In Comune, alcuni anni fa, si era deciso di intitolare una via al sacerdote: ora il progetto si realizza con l’amministrazione Anelli, su delibera di giunta del 24 febbraio scorso. Nel volume che narra la storia del Santuario del Boschetto, scritto da Luciano Venzano, si legge di questo amato sacerdote, nato a Sori il 16 dicembre 1922, ordinato nel 1952 e venuto a mancare nella sua designazione finale, il Boschetto il 18 giugno del 2000. “Rettore per 28 anni del Santuario – lo ricorda il suo compagno di ordinazione sacerdotale Giacomo Barabino – ha dato il meglio di sé come sacerdote: sapeva ascoltare, aiutare, confortare e guidare le anime con intelligenza dello spirito e del cuore. Si fermava in sacrestia a lungo per essere a disposizione delle persone che avevano bisogno di lui e che sapevano di trovarlo sempre pronto ad ascoltare con pazienza e cuore. Dimostrava saggezza spirituale, parlava con umiltà e discrezione. Con molte persone creò un legame spirituale profondo, lui sacerdote e uomo capace di amicizia serena e sicura. Non disturbava e non chiedeva mai niente per sé. Ha saputo riportare al suo pieno splendore questo Santuario lavorando fino all’ultimo Natale”.
Le celebrazioni di sabato iniziano alle 10 in Municipio. Il sindaco Giovanni Anelli, le autorità e i sacerdoti di Camogli accoglieranno il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova. Alle 10,30 è prevista la scopertura della targa intitolata a don Pietro Benvenuto, poi alle 11,15 ci si trasferisce al Santuario del Boschetto, che nel chiostro ospita una preziosa collezione di ex voto marinari, per la ‘scoperta’ solenne del quadro con l’immagine della Vergine, un rito tra fede e tradizione, che riporta alla consuetudine degli antichi naviganti camogliesi di affidare alla Madonna i propri cari in partenza per i lunghi viaggi in mare. A seguire, il discorso del cardinale Bagnasco.
Proprio Bagnasco, il 28 giugno del 2014, all’epoca arcivescovo di Genova, ha presieduto le celebrazioni dell’anniversario dell’apparizione della Madonna alla giovane Schiaffino, nello stesso luogo sacro.
“L’arcivescovo emerito officerà un rito antico che risale al settecento – spiega il Maestro Fabrizio Fancello, già organista titolare della cattedrale di San Lorenzo e insegnante al conservatorio sala di Benevento, direttore del coro ‘Laeti Cantores Camuli’, che allieterà la cerimonia cantando per la patrona -. Il prezioso dipinto sull’altare è stato restaurato nel 2017 e spesso resta coperto, ma anticamente e talvolta ancora oggi viene scoperto su richiesta. Erano principalmente i marinai in partenza (o di ritorno) a chiederne la scopertura per raccomandarsi o ringraziare la Madonna; ma lo si chiedeva anche in caso di malattie, auspicando la guarigione. Il rito è richiesto ancora dagli sposi dopo la cerimonia in parrocchia, prima del pranzo nuziale. È posto su una lastra in bronzo che con un antico meccanismo a motore viene calato dall’altare e quindi scoperto. La procedura risale ai primi del novecento e noi l’abbiamo ripresa da un libro di preghiere che indicava come rivolgersi a Maria”.
Il coro ‘Laeti Cantores Camuli’ accompagnerà la celebrazione intonando l’Ave Maris Stella, inno dedicato alla Madonna, stella del mare, (la stella polare dei marinai), che risale all’ottavo, nono secolo. “Solitamente qui al Santuario cantiamo un brano dedicato alla Madonna del Boschetto – chiude il Maestro – che si intitola ‘Mi parto cara Madre e a Voi lascio il cuore’. Il coro riunisce appassionati del canto, provenienti dalle diverse realtà corali cittadine, ma anche da gruppi vocali del Genovesato. Si dedica principalmente allo studio e all’esecuzione della musica sacra, che tanto era cara a don Piero, e in particolare di quella composta dai concittadini Stefano Ferro (1877 – 1953) e Tomaso Gardella (1891 – 1962). Fancello riferisce che tra i numerosi sacerdoti presenti all’evento, ci sarà l’unico ancora nativo di Camogli, Francesco Mortola.