di ALESSANDRA FONTANA
Una sola valle, un solo cuore. Con questo motto la Polisportiva Val d’Aveto ha festeggiato trent’anni di attività con la prima squadra che gioca in Terza categoria e due giovanili. Tre decenni di sport, ma soprattutto di amore per la propria per terra. Domenica scorsa, a Santo Stefano d’Aveto, giocatori, vecchie glorie, dirigenti e sostenitori si sono stretti intorno al cuore che contribuisce a mantenere vivi Rezzoaglio e Santo Stefano.
I campanilismi non contano quando c’è da portare avanti una tradizione, e un servizio per la comunità. Lo sanno molto bene dirigenti e volontari che hanno organizzato la giornata di festa al bocciodromo Arvigo. Dopo le partite vecchie glorie e Polisportiva attuale, centinaia di persone si sono riversate all’interno della struttura per pranzare insieme e ricordare i trent’anni di storia della società. Tra un boccone e l’altro di polenta, era possibile guardare le immagini di ieri e oggi della società: frame di partite, articoli di giornale, striscioni e anche le foto del presidente, Graziano Fontana, assente ma sempre presente.
“Abbiamo fatto trent’anni, contiamo di farne almeno altri trenta”, con queste parole il vice Matteo Fontana ha aperto la premiazione delle persone che hanno allungato la vita agli Yeti. Roberto Bottari ha ricevuto la targa per il primato stagioni in società come dirigente e giocatori. L’uomo più presente in campo, 391 presenze è Sergio Fugazzi. Colui che ha ricevuto più ammonizioni ed espulsioni è Danilo Giusto accolto da applausi e risate. E ancora un ricordo per il capocannoniere: 59 goal per Sandro Cella e premio per il capocannoniere attuale: Redon Rhamani. Il giocatore con più presenze nella stagione 2022/23 è Riccardo Ciresa. Capocannoniere della stagione 2022/23 con sedici goal Alessandro Cervini. E ancora: Thomas Biggio ha conquistato la targa per le presenze durante gli allenamenti di questa stagione. Non poteva mancare un premio a Pierluigi Barattini, il dirigente con più stagioni in società. Mentre il dirigente più presente al campo per l’anno 2022/23 è stato Mario Zito. Non è mancato il premio all’ultras fedelissimo da trent’anni sul campo: Franco Tosi e il tesserato più longevo, Sauro Giuffra. La Polisportiva ci ha tenuto a ricordare anche il prezioso lavoro che non si vede ma c’è: quello dei volontari di Croce Rossa Rezzoaglio e Santo Stefano.

“Abbiamo dato tutti e tanto, qui ci sono un sacco di bambini che ci danno l’energia per andare avanti. Al quarantennale ci saranno e saranno i dirigenti di domani, puntiamo tutto su di loro”. E proprio i più piccoli quest’anno hanno raccolto diverse soddisfazioni, come ha ricordato Barattini: “Questo è il primo anno in cui disputiamo i campionati della Fgci con tutte e due le squadre”. Barattini ci ha tenuto a ringraziare anche i genitori dei piccoli che sportivi, disposti ad accompagnarli sui campi affrontando distanze, curve e stanchezza in nome dell’amicizia, in nome di un sogno che continua. La Polisportiva Val d’Aveto ha avuto la sua seconda possibilità anni fa e ha scelto di ripartire dai ragazzi dell’entroterra. Una scelta che si è rivelata vincente facendo ritrovare entusiasmo e risultati e soprattutto portando in alto il nome della Val d’Aveto con il soprannome Yeti rivendicato con orgoglio.
La giornata di domenica, prima delle premiazioni dei piccoli giocatori che hanno ricevuto in omaggio borracce personalizzate e scaldacollo verde Polisportiva, si è chiusa con la lettera commovente di Yuri, un bambino ucraino, fuggito dal conflitto e ospitato in valle: “Sono scappato dalla guerra, ma quando Dio chiude le porte apre una finestra – scrive il bambino di undici anni – ho incontrato un sacco di brave persone”, tra cui Graziano che gli ha insegnato l’italiano e gli ha fatto trovare un posto in squadra. “Grazie al mio mister, grazie a tutti per essere nella mia vita”. Queste commoventi parole sono state accolte dalla sala gremita che intonava: “Forza Yeti sempre”, e così sarà: il sogno continua.