di DANILO SANGUINETI
Il geoide al quale siamo tutti abbarbicati è stato rappresentato nel corso della storia nelle maniere più diverse. Da circa 500 anni la riproduzione in scala della superficie della Terra viene realizzata secondo una convenzione che pur con qualche inevitabile approssimazione rimane abbastanza fedele da permettere a chi è digiuno di geografia di localizzare i cinque continenti, le varie terre emerse, i mari e gli oceani.
La scala è variabile, la materia di costruzione dei cosiddetti mappamondi (in realtà sarebbero globi, miniature del Globo per antonomasia) anche, ma i segni e le caratteristiche generali dell’oggetto sono comprensibili dalla Patagonia alla Kamčatka.
Grazie al globo o mappamondo la Tecnodidattica spa prospera da oltre 40 anni, è diventata e resta e uno dei leader nella sua sezione di mercato. Si può dire che la società della famiglia Donati abbia trovato se non la quadratura del cerchio almeno il raggio della Terra, sfera di tipo particolarissimo, dalla forma ellissoidale con leggera depressione ai poli, riprodotta fedelmente solo negli esemplari più raffinati e costosi dell’articolo che oggi rappresenta il cento per cento della produzione di un’azienda che aveva e mantiene la sede in via Garibaldi a San Colombano Certenoli nonostante abbia acquisito ramificazioni nei diversi continenti.
“La scelta compiuta da mio nonno cinquant’anni fa non vogliamo rinnegarla certo oggi”. Riccardo Donati, che guida l’azienda allungando alla terza generazione la tradizione di management familiare, ricorda gli esordi eroici della Tecnididattica, come sono stati descritti dal fondatore, suo nonno. “Era il capo di una famiglia toscana trasferitasi a Milano e che pochi anni dopo la Guerra, precisamente nel 1950, aprì un negozio specializzato nella vendita di carte geografiche, mappe e altro materiale didattico per la scuola, righelli, squadre ecc. Gli affari andarono subito bene, i globi geografici furono da subito il nostro punto di forza. Nel 1977 decise di trasferirsi in Riviera. Pensò che poteva lavorare con maggior tranquillità, in riva al mare o quasi, ed unire la qualità della vita ad una immutata qualità dei nostri prodotti. E la scelta è stata confermata dagli eredi”.
Nel frattempo mutava radicalmente lo scenario di mercato, e Tecnodidattica si adeguava compiendo due scelte fondamentali: “Nel secolo scorso ci rivolgevamo al mondo della scuola, a chi aveva bisogno di studiare geografia su carta o su plastica, ossia carte e mappamondi. Con l’irrompere della tecnologica informatica, la carta… di carta, che fosse atlante o mappa, è lentamente ma inesorabilmente evaporata. Per il cosiddetto mappamondo la questione era parallela: la sua tridimensionalità ha per un po’ ancora tenuto testa all’avanzare dei disegni fatti di bit, ma capimmo che era un mercato che sarebbe andato lentamente a scemare”.
A San Colombano non si fecero cogliere impreparati. “15 anni fa circa decidemmo di dedicarci alla produzione di mappamondi, ripensando le collezioni, trasformando quello che era essenzialmente un ausilio alla didattica in un complemento di arredo”. Dalle aule al salotto. “In pratica sì. Abbiamo ancora una sezione che produce globi per la scuola e per l’apprendimento, ma gran parte del lavoro (e degli introiti) arriva dal fatto che il mappamondo è considerato oggetto di design domestico, che arreda come un quadro o una statuetta o un vaso”.
Sino allo scorso febbraio la corsa di Tecnodidattica era in lenta ma sicura progressione. Oltre alla casa madre, una filiale a Firenze, centinaia di negozi in Italia rivenditori autorizzati del marchio, uffici di rappresentanza all’estero, in Germania per esempio, l’ultima bandierina piantata in Brasile, a San Paolo. Vanta una produzione europea flessibile ed efficiente, in grado di soddisfare le più diverse esigenze. “Serviamo il dettaglio, il grossista, le principali catene della grande distribuzione, i portali di e-commerce, con spedizioni affidabili – dal camion completo al drop ship – a prezzi competitivi. La nostra posizione di leader in questo tipo di mercato ci ha reso ancor più responsabili e impegnati a soddisfare i nostri clienti con la diligenza del nostro servizio post-vendita. Tra San Colombano e Firenze abbiamo 40 impiegati e lavoratori in Italia, più alcune decine di stagionali ora che le prospettive ci apparivano incoraggianti. L’ottanta per cento degli ordini provenivano dall’estero. Lo stop di primavera è stata una disdetta”.
Non nel senso letterale del termine, perché se la sede è rimasta chiusa dal 20 marzo al 4 maggio, quando ha riaperto si è trovata una mare di ordinativi da evadere. “Quello che ci tiene occupati oggi è infatti lo smaltimento dell’arretrato. Abbiamo ripreso a pieno organico, anzi abbiamo anche cercato collaborazioni per fare più in fretta. Ciò che non mi rende del tutto tranquillo è il pensiero di quello che accadrà dopo l’estate, quando si dovrà partire alla ricerca di nuovi clienti, di nuovi ordini. Che mercato troveremo? E non sto pensando solo all’Italia, soprattutto mi interrogo su cosa accadrà in Europa e in Brasile, due aree che potrebbero rallentare ancora”.
Il signor Donati si rianima quando gli si chiede di spiegare come è cambiato il mappamondo nel corso degli ultimi anni. “La nostra ultima linea, i Techno Globes 2020, sono dei piccoli gioielli che coniugano la solidità tridimensionale del globo con le ultime novità tecniche: all’interno c’è una luce Led, a basso voltaggio, che li illumina, e sono alimentati da una presa Usb o da batterie”.
Se non vi accontenta, ci sono sempre le collezioni d’arredo. “La più antica e classica è la Novarico. È prodotta sin dal 1955, seduce e informa. Vanno forte la Atmosphere New World, mappamondi concettuali, con qualità nei materiali e minimalismo nelle informazioni geografiche; o la Atmosphere Light&Colour, design e colore, mappamondi che sanno emozionare. Poi c’è Atmosphere Classic, eleganti e cosmopoliti, mappamondi che prepariamo per la clientela più esigente”.
Le scuole non sono uscite dai pensieri dei designer di Tecnodidattica. “Li abbiamo progettati come una specie di mappamondi generazione 2.0, nuovi, colorati, sorprendenti, per agire localmente e pensare globalmente. Ed avendo ottenuto dal marchio leader mondiale in campo cartografico da più di 120 anni, la National Geographic, la licenza per produrre e distribuire in Europa mappamondi, abbiamo combinato il loro stile tradizionale e la nostra innovazione ottenendo un globo elegante nelle forme e impeccabile nei contenuti geografici”.
Giocando su più tavoli si ha l’aritmetica possibilità di prolungare la partita. “Me lo auguro, guarderemo cosa accade nei diversi settori, dall’educativo-scolastico a quello dei giocattoli educativi, dalla cartoleria di buon livello ai negozi specializzati in regali e accessori d’arredo. Abbiamo una gamma in grado di soddisfare le esigenze di adulti e bambini, faremo di tutto perché il mappamondo continui a girare…”.
Sul suo asse un po’ inclinato, come lo è la Terra. Da un’anomalia astronomica è scaturita la vita, da un’anomalia sanitaria chissà che non spuntino opportunità per gli illuminati (da dentro per analogia con l’oggetto) di Tecnodidattica. L’augurio sincero è che quella luce resista. Ha fatto sognare con la fantasia decine di ragazzini degli anni Sessanta e seguenti. Schiacciavi il bottone, il mappamondo si accendeva, i mari e le terre rivelavano montagne e abissi, puntavi il dito e ti sentivi come Salgari che circumnavigava il Globo senza muoversi dalla sua cameretta. Ci dispiace per i terrapiattisti, ma di globi del Globo abbiamo ancora bisogno.