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Giovedì, 25 maggio 2023 - Numero 271

Tari: 2018 stabile, ma in otto anni è aumentata del 23%. Ecco la situazione tra Golfo Paradiso e Tigullio

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di ENRICO LASTRICO * 

Nel precedente articolo abbiamo approfondito i risultati delle raccolte differenziate nei comuni del Golfo Paradiso e del Tigullio; ora vediamo con quali costi e quindi con quali tariffe per i cittadini si sono ottenuti quei risultati.
Prima di entrare nel vivo della questione va detto però che la storia della gabella dei rifiuti parte da lontano nel tempo: da quando l’uomo ha cominciato a costruire insediamenti fissi in seguito allo sviluppo dell’allevamento e dell’agricoltura nel Neolitico (circa 10.000 anni fa), ha dovuto affrontare il problema degli scarti che, se dapprima non rappresentavano un grosso problema, col passare dei secoli e del progressivo crescere delle città sono diventati pressanti sotto molti aspetti.
E’ attorno all’anno 1000 che nell’Italia settentrionale e in Europa cominciarono ad arrivare i primi provvedimenti cittadini volti a migliorare le condizioni igieniche nelle città. Ordinanze curiose, come quella che autorizzava il lancio di orinali, preannunciato da grida, a determinate ore della notte o che obbligavano a tenere puliti luoghi cruciali, come mercati, chiese, canali e pozzi o che consentivano la libera circolazione di maiali nelle vie in grado di divorare ogni tipo di rifiuto, ma anche di depositarne un altro!
Una vera svolta si ebbe con la rivoluzione industriale del XIX secolo, quando città come Londra e Parigi si dotarono per prime di sistemi fognari cittadini permettendo una sanificazione complessiva dei centri urbani ed un innalzamento dell’attenzione anche alla gestione dei rifiuti con l’emissione di appositi regolamenti.
In Italia la prima norma moderna che istituisce il servizio di nettezza urbana risale al 1903, ma si dovrà aspettare fino al 1941 per l’istituzione del tributo specifico: ‘Tassa per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti solidi urbani interni’, che disciplina in modo organico la materia dei rifiuti.
Nasce così l’inviso tributo che subirà in seguito notevoli cambiamenti: nel 1993 con la TARSU, nel 2006 con la TIA, nel 2011 con la TARES e infine nel 2013 con la TARI (per ora!). Il gettito della tariffa dei rifiuti per legge deve coprire i costi di tutti i servizi legati all’igiene urbana, ossia la raccolta indifferenziata e differenziata, il trasporto, il trattamento, il riciclo e lo smaltimento, lo spazzamento e il lavaggio delle strade e dei contenitori, il taglio dell’erba, ecc.; oltre a ciò sul valore della tariffa è applicato il tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene dell’ambiente (TEFA), che nel caso di Genova spetta alla Città Metropolitana ed è calcolato nella misura percentuale (1% – 5%) deliberata dalle province sull’importo del tributo comunale.

Ma alla fine, quanto paghiamo per la gestione dei rifiuti? In questo articolo ci occupiamo della spesa delle famiglie e di come si articola sia sul territorio nazionale che a livello locale.
Il settore della gestione dei rifiuti urbani ha una forte prevalenza pubblica con un comparto industriale con operatori a monte (raccolta, spazzamento e trasporto) e a valle (gestione degli impianti di trattamento, recupero e smaltimento) che si stima in 463 aziende di cui il 71% Monoutility e le restanti Multiutility (non sono considerate nel computo quelle che operano solo in subappalto), che occupano 81.000 addetti con un fatturato di 10,3 mld di euro annui.
La somma di 10,3 mld di euro è quanto poi pagano complessivamente in un anno le utenze domestiche e non domestiche degli 8.000 comuni italiani e che trova conferma nei bilanci e nella certificazione dei consuntivi stessi dei comuni. Un importo rilevante dove si registrano realtà efficienti ed altamente produttive, con servizi di qualità, ed altre poco efficienti e troppo dispendiose con livelli di impatto ambientale pesante e raccolta differenziata a valori ancora troppo bassi.

Quanto paghiamo di tariffa – Città che vai, tariffa che trovi
Nel 2017 (ultimo dato aggregato disponibile a livello nazionale) resta più o meno stabile la tariffa sui rifiuti nel nostro Paese, anche se ha subito un aumento del 23% dal 2010: secondo l’ultimo rapporto di Federconsumatori la spesa media annua della famiglia tipo composta di 3 persone in un appartamento di 100 mq per un campione di 20 comuni capoluogo di provincia, è stata mediamente di 321,96 € annui contro i 317,04 € del 2016 (variazione del 2%). Per una famiglia mononucleare, in un appartamento di 60 mq, la spesa media annua comprensiva delle riduzioni, laddove previste, si attesta nel 2017 a 145,93 Euro, contro i 129,98 Euro del 2016 (variazione del 14%). Ai fini della nostra analisi appare utile rilevare le variazioni di costo relative alle diverse aree geografiche della penisola italiana, per Capoluoghi di Provincia.
Per quanto riguarda la tipologia di famiglia di tre persone e 100 mq di abitazione, la media del Nord Italia si attesta a 310,39 €, quella del Centro Italia a 300,24 € e quella del Sud Italia e delle Isole è di 344,40 €; mentre per una famiglia mononucleare in un appartamento di 60 mq, la media del Nord Italia si attesta a 141,54 €, quella del Centro Italia a 135,57 € e quella del Sud Italia e delle Isole è di 155,50 €.
Volendo approfondire l’analisi, emerge che a Trento, città dove la spesa registrata è la più bassa d’Italia, la famiglia tipo (tre componenti, 100 mq appartamento) spende mediamente 183,99 €, seguono in ordine Potenza con 218,02 €, Catanzaro con 254,93 € e Campobasso con 257,59 €, mentre quelle con la spesa media più elevata risultano essere Cagliari con 549,09 €, Napoli con 448,23 € e Genova con 378,27 €.
Per la famiglia mononucleare in un appartamento di 60 mq, la spesa più alta è sostenuta a Cagliari con 235,11 €, seguita da Napoli con 218,45 € e da Roma con 175,53 €; quella più bassa, invece, si rileva a Potenza con 79,89 €, seguita da Trento con 86,05 € e da Firenze con 112,88 €.
(2/l’inchiesta prosegue nel prossimo numero)

Fonti:
– Lorenzo Pinna – Autoritratto dell’immondizia (2011, Bollati Boringhieri)
– FEDERCONSUMATORI – 11° Report nazionale su “SERVIZI E TARIFFE DEI RIFIUTI” – Edizione 2017

* (l’autore è un esperto di analisi, progettazione, gestione e commercializzazione di servizi ambientali e di igiene urbana)

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