di ALBERTO BRUZZONE
La scena madre… di ScenaMadre è ottima. Nel senso che è efficace, diretta, piena di energia e di sicuro risultato. La compagnia teatrale fondata nel 2013 a Lavagna da Michelangelo Frola e Marta Abate continua a raccogliere successi a livello nazionale e a formare decine di allievi (sia bambini che adulti) nel territorio del Tigullio.
ScenaMadre è, a tutti gli effetti, una delle realtà più interessanti della zona, sia per la qualità delle produzioni, che per il livello della sperimentazione, che per la professionalità nel condurre i vari laboratori. Un’esperienza a trecentosessanta gradi che vede impegnati anzitutto Michelangelo e Marta, coppia in scena, nella drammaturgia, nella regia e pure nella vita. I loro sguardi d’intesa e le loro parole sono il primo segnale di un’alchimia speciale. La formula giusta per raggiungere i tanto sperati traguardi.
“Io sono di Cavi – racconta Marta Abate – mentre Michelangelo è di Torino. Ci siamo conosciuti nella sua città, dove io sono andata per gli studi. Abbiamo iniziato a lavorare lì per una grande compagnia, e poi abbiamo pensato di andare avanti con un progetto tutto nostro”. Il ritorno in Liguria è stato la prima conseguenza: “Ho ‘trascinato’ giù Michelangelo. Ci siamo stabiliti sulla collina di Santa Giulia, mentre la nostra attività, a livello di formazione, è tra Chiavari e Lavagna. Gli spettacoli, invece, girano per tutta l’Italia, dal nord al sud”.
Uno in particolare, ‘La stanza dei giochi’, che vede in scena due bambini di dieci anni, ha ottenuto nel 2014 il prestigioso Premio Scenario: “È stato grazie a quello – osserva Michelangelo Frola – che abbiamo fatto il primo importante salto. Diciamo che vincere quel premio ci ha aperto molte porte. Poi il bello de ‘La stanza dei giochi’, che portiamo in scena ancora adesso a cinque anni di distanza (solo gli attori sono cambiati), è che ha saputo unire pubblico e critica, in un unanime coro di consensi”.
Marta e Michelangelo hanno iniziato con una formazione attoriale, “ma a poco a poco ci siamo resi sempre più conto che ci piaceva star dietro le quinte, e muovere sulla scena gli altri. Così ci siamo specializzati in drammaturgia e regia. Peccato che in Italia non si possa iniziare direttamente da questo. Prima occorre sempre passare per la recitazione. Ad ogni modo, ora facciamo recitare gli altri, quasi sempre”.
Il genere è quello del teatro di ricerca: “Ma – precisa Marta Abate – questo non significa che facciamo cose astruse, dove nessuno spettatore riesce a capire alcunché. Facciamo teatro di ricerca con un senso logico, cercando di seguire un nostro filone lavorativo ma pure mentale”.
La filosofia è quella di andar avanti in maniera multidisciplinare: formazione e messa in scena sono spesso compartecipate. Per questo vengono scelti bambini come attori: “Quando siamo arrivati in Liguria – ricordano i fondatori di ScenaMadre – ne abbiamo conosciuti due bravissimi: Emma Frediani ed Elio Ciolfi, entrambi di dieci anni, di Lavagna. Ora sono cresciuti e, nel frattempo, noi abbiamo formato altre persone: Sofia Ghiorsi, Francesco Scavo e Lucia Oca”.
ScenaMadre non tiene corsi di teatro. Michelangelo e Marta preferiscono usare la parola laboratorio: “Un po’ come in chimica – affermano – non si sa cosa può uscire fuori alla fine, quale sarà il risultato conclusivo. Noi non facciamo teatro con i copioni classici, è un insegnamento più mirato sulla singola persona e sulle attitudini che, man mano, vediamo che vengono fuori”.
I corsi inizieranno da fine settembre, come gli altri anni: “Seguono il ciclo scolastico, una lezione alla settimana. Ci sono tre filoni: quello per bambini, con un doppio appuntamento sia a Lavagna (alla scuola ‘Riboli’) che a Chiavari (alle scuole ‘Mazzini’), ma sempre al di fuori dell’orario scolastico; il filone per ragazzi, presso la sede Acli di Chiavari; il filone per adulti, ancora presso la sede Acli di Chiavari”. Le iscrizioni sono aperte (per informazioni è possibile telefonare al numero 333 9045338, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@scenamadre.com).
Nel frattempo, ScenaMadre si appresta a riprendere anche le tournée teatrali: di nuovo in scena ‘La stanza dei giochi’, per la prima volta pure in Svizzera, e la nuova produzione, ‘Tre’, che starà sul palco ad Arco di Trento. Altri appuntamenti in Friuli, in Lombardia, in Emilia Romagna e al Festival della Comunicazione di Camogli. “Grazie a prestigiose collaborazioni, inoltre, gli spettacoli di fine anno vengono allestiti al Festival Andersen di Sestri Levante (il laboratorio per adulti) e al Premio Giorgio Gaber di Grosseto (il laboratorio per bambini e ragazzi): una bella occasione perché per tre giorni si può assistere agli spettacoli anche di tutte le altre compagnie invitate”.
La nuova produzione, ‘Tre’, vede in scena una famiglia: “Lo spettacolo prende vita a partire dalla relazione tra genitori e figlio, tra madre e padre. Sospesi tra realtà e immaginario, i tre cercano un equilibrio – sempre precario e mai definitivo – nel loro essere famiglia, cercando di conciliare ciò che vorrebbero essere agli occhi della società con ciò che effettivamente sono, di scoprirsi e conoscersi non solo come familiari ma come esseri umani. Sono tre esistenze distinte che cercano però di muoversi nella stessa direzione, testardamente e comicamente impegnate a timonare una piccola nave in mare aperto”.
Quanto a ‘La stanza dei giochi’, gli autori spiegano: “Abbiamo scelto di affrontare il tema del conflitto. Ripensando alla nostra infanzia, tutti ricordiamo i rapporti con i fratelli e i compagni di scuola, e sappiamo bene che, pur essendo loro molto affezionati, non andavamo sempre d’accordo. A volte litigavamo per i giocattoli, a volte ci facevamo i dispetti, a volte ci dicevamo cose cattive. A volte sembrava non ci volessimo più bene. Abbiamo pensato di mettere tutte queste cose dentro a uno spettacolo, per raccontare una storia in cui tutti, anche gli adulti, si potessero riconoscere un po’. Perché tutti a volte siamo un po’ egoisti e ci comportiamo male con gli altri, tutti a volte litighiamo con le persone a cui vogliamo bene”.
Meno male, invece, che Michelangelo e Marta hanno questo particolare feeling. Perché solo da una perfetta intesa può nascere questo tipo di… ScenaMadre.