di DANILO SANGUINETI
Sarebbe veramente bello che le folle che la pallanuoto di base ha perso negli ultimi due decenni per un giorno si riversassero nella piscina di Rapallo, per la precisione domenica 15 dicembre, per assistere, incitare, sostenere i ragazzi e le ragazze della Waterpolo Columbus impegnati in una competizione di pallanuoto paralimpica.
Un torneo particolare tra gente speciale, con squadre asimmetriche che mettono in acqua non solo l’amore per uno sport straordinario ma anche ragazzi ammirevoli che vogliono stare assieme, sentirsi bene e dimostrare al mondo che si è diversi, non inferiori a qualcuno o qualcosa.
Le associazioni dedicate alla pallanuoto paralimpica, o waterpolo adaptive (come negli Usa qualificano gli sport per le categorie disabili) hanno fatto in questi ultimi mesi passi da gigante. Quello in programma a Rapallo nel fine settimana di metà dicembre rappresenta il primo torneo ufficiale di pallanuoto paralimpica della stagione 2019/20. Il ‘2° Trofeo Emac’ che coinvolge i Delfini Blu di Palermo, la Rari Nantes Florentia e la Waterpolo Columbus. Tre le partite in programma: sabato 14 dicembre alle ore 16,30 al Poggiolino la Waterpolo Columbus incontrerà i Delfini Blu. Domenica 15 dicembre alle ore 11 i Delfini Blu incroceranno la RN Florentia. Quindi dopo la pausa pranzo, alle 14,30 la Waterpolo Columbus affronterà la RN Florentia. Seguirà la premiazione.
Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, con il primo torneo ufficiale italiano in assoluto disputato a Sori, la pallanuoto adaptive si ritrova dunque in Liguria nel complesso natatorio del Poggiolino a Rapallo per dare il via alla stagione che si svilupperà nel corso del 2020 in altre città italiane I ringraziamenti doverosi vanno a chi ha aiutato concretamente gli organizzatori: dalla Regione Liguria alla Città Metropolitana di Genova, dal Comune di Rapallo alla Rapallo Nuoto che ancora una volta dimostrano la grande sensibilità verso il mondo paralimpico. Senza dimenticare ATP, preziosissima con il suo servizio navetta, la Confcommercio di Rapallo, Basko Supermercati e Stelle nello Sport.
Saranno due giornate dense di emozioni, dove chi affronta già nel quotidiano grandi problematiche si confronterà con uno sport duro e difficile come la pallanuoto. Ma non sarà solo l’agonismo sotto i riflettori, c’è una grande voglia di far decollare questa attività, nonostante si profilino all’orizzonte problematiche non semplici da risolvere.
È possibile che rigidi regolamenti internazionali portino a chiudere una fase di sperimentazione che vede in vasca team composti da atleti con disabilità sia fisica che intellettivo relazionale. La pallanuoto paralimpica o adaptive fa la sua prima apparizione in Italia nel 2014. Apparizione sporadica. Quindi, qualche anno dopo, si rimaterializza a Busto Arsizio, dove viene fondata la Waterpolo Ability ASD. Quindi ecco la Deha Sport a Napoli, i Delfini Blu a Palermo, Don Calabria a Verona, e finalmente nella culla italica della pallanuoto la Waterpolo Columbus Ability a Genova.
La persona giusta per capire che cosa sta bollendo in pentola è Francesco Grillone, il curatore del sito “waterpoloitaly.com”, punto di riferimento per la pallanuoto sul web e presidente della Waterpolo Columbus (le fotografie di questo articolo sono di Giorgio Scarfì).
“È stata una scommessa. Carola Falconi, allora portiere del Bogliasco, e Stefano Begni, allenatore di pallanuoto a Varese, dopo aver organizzato uno spettacolare open day in piscina a Bogliasco, mi hanno convinto a fondare la società. Non è stato facile, ma alla fine è stato estremamente gratificante. Vedere questi ragazzi, conoscerli, avere sempre vicino le loro famiglie, ci ha dato la forza e le motivazioni necessarie. Siamo partiti. Non è stato facile ma grazie alla Rari Nantes Sori ed al Bogliasco che ci ospitano per gli allenamenti, mese dopo mese i nostri coach hanno creato la squadra”.
Senza dubbio parlare di pallanuoto adaptive non è facile, in una città dove gli spazi d’acqua per l’agonismo sono risicati e costano, con piscine super affollate e soprattutto neppure a norma per i disabili. Ma la volontà di andare avanti nella Columbus è ferrea. “Ci siamo affiliati alla FINP – continua Francesco Grillone – convinti di riuscire a far decollare la pallanuoto adaptive. Non è successo. Ufficialmente la parapallanuoto non esiste, e, con un pugno di squadre in tutta Italia, l’attenzione della massima istituzione non è stata, come dire, confortante. Un regolamento di gioco buttato giù abbastanza in fretta, contestato da più parti. Insomma, una situazione abbastanza caotica”.
Non si pensi a cattiva volontà, solo un film già visto, più volte, nel mondo delle calottine: incapacità organizzativa, persone sbagliate al posto sbagliato. “Nonostante queste divisioni – prosegue Grillone – ci siamo fatti animo e siamo andati avanti. Lo scorso anno abbiamo organizzato il primo torneo ufficiale di pallanuoto ability con la Deha Sport di Napoli e i Delfini Blu di Palermo. Un successo. Da cosa nasce cosa e, mentre compaiono sulla scena altre squadre, la Granda Waterpolo di Cuneo, i Nuotatori Campani di Avellino, la Zenith di Livorno, ecco che a maggio di quest’anno siamo tutti a Busto Arsizio, per il bellissimo torneo a sei squadre. Un successo, grazie anche a Sergio Tosi e la sua Sport Management che ci ha concesso la Piscina Manara”.
Poi? “Tutto fermo a livello ufficiale. Tornei annunciati dalla FINP e mai disputati, fino a che arriva il diktat: da gennaio 2020 saranno tesserati solo atleti con disabilità fisica e mentre quelli con disabilità intellettivo relazionale dovranno accasarsi alla FISDIR, la grande famiglia che raggruppa tutti gli sport – per inciso non esiste la pallanuoto – per quel tipo di disabilità. Non solo: proprio nell’assemblea straordinaria della FINP tenutasi il 7 dicembre arriva la tanto sospirata apertura alla pallanuoto, al nuoto sincro e ai tuffi. Ma il nostro destino resta comunque nel limbo: la Columbus, come tante altre società, ha atleti con diverse disabilità”.
Come dire: grazie ma da gennaio ognuno per la sua strada. “Noi, come altri, non cambieremo assolutamente il nostro modo di ‘fare pallanuoto’: stiamo valutando di aggregarci a un ente di promozione sportiva, dove continueremo le nostre attività mantenendo le diverse disabilità in squadra”.
Un gesto coraggioso, ma che può ancora essere sanato dalla Federazione degli sport acquatici se scegliesse di seguire la strategia di altre federazioni, per esempio l’hockey su ghiaccio, dove a livello italiano si trovano sia disabilità fisiche che intellettivo relazionali.
“Al momento, la seconda edizione del Trofeo Emac a Rapallo il 14 e 15 dicembre sarà per noi un po’ il canto del cigno sotto l’egida FINP. Poi vedremo cosa accadrà. Ma la nostra mission di ‘buttare’ in vasca i ragazzi con diverse disabilità non verrà mai tradita”.
Ciò che conta al di là di carte, regolamenti, burocrazie sono i sentimenti e le persone. Il filo conduttore resterà sempre quello di veder giocare e divertirsi questi ragazzi, che anche da uno sport difficile, riescono a trarre grandi soddisfazioni. Ed è veramente bello vedere come coloro che dalla vita non hanno subito agguati si appassionano. Niente di forzato o di esteriore, i ‘normodotati’ sono fianco a fianco con i loro allievi protetti, si sviluppano amicizie meravigliose, tipiche di questo sport duro ma fatto spesso da anime gentili.