(r.p.l) Nove appuntamenti per mettere insieme nove tappe di interpretazione delle società odierna. Il Bandolo torna con una nuova stagione di eventi e con il proverbiale piglio critico e senza peli sulla lingua. Approfondire per capire, confrontarsi per comprendere.
Nella sua natura progressista e indipendente, l’associazione di cultura politica di Chiavari continua il dibattitto franco e svincolato dalle ideologie che l’ha sempre contraddistinta, nella propria consueta numerazione che identifica a che appuntamento si è giunti dal primo fino ad oggi. E fra il 2023 e il 2024 si segneranno i numeri fra l’82 il 90.
Nel ritrovo fisso dell’Auditorium della Società Filarmonica di Chiavari (Largo Pessagno 1), alle ore 17.00, i temi degli appuntamenti animeranno un ventaglio di discussioni e cultura che spazierà dall’ambiente alla musica e dalla finanza all’intelligenza artificiale.
Presentato tramite il primo degli eventi della stagione, il preludio a cura di Giorgio “Getto” Viarengo che ha affrontato il tema del ‘Tra sapere e memoria’, nella giornata di venerdì 23 settembre, il programma dell’associazione chiavarese si conferma ricco e accattivante.
Con quello che da parte di Viarengo è stato quasi un manifesto dell’attività de Il Bandolo, per il pubblico è stato possibile riscoprire le radici del confronto pubblico chiavarese, nella piazza che nel XV secolo ne era il fulcro. Partendo dal monito che occuparsi di cultura politica, come fa Il Bandolo, è un impegno essenziale, Viarengo ha ricordato che “cultura e politica sono due parole che vanno adoperate a dovere, altrimenti non servono a nulla”. Perché per capire il valore di queste due parole serve un progetto, come quello che da quindici anni porta a vanti Il Bandolo. In quanto la cultura serve ad ognuno per interpretare la quotidianità. Nel piccolo inciso chiarificatore che la cultura non ha nulla a che vedere con l’istruzione. Quando i dotti non è detto siano portatori di cultura, mentre umilissimi contadini sono custodi di culture straordinarie.
“Proseguiamo con il nostro impegno per una discussione critica e basata sul contributo di ospiti prestigiosi e preparati, che ci permetteranno di conoscere e analizzare il presente” – afferma Pina Rando, vicepresidente dell’associazione. “Siamo un nucleo stabile e coeso di un centinaio di soci che nel tempo ha proseguito il proprio impegno in un dibattito aperto a tutti. Infatti, voglio precisare che, come Bandolo, non usufruiamo di fondi pubblici ma al contempo manteniamo libero l’accesso a tutti i nostri eventi. Ci finanziamo solamente con il tesseramento che è a offerta libera e piccole donazioni limitate a cinquanta euro, questo per rivendicare la nostra autonomia”.
Il 21 ottobre apre i battenti un tema non scontato e un titolo chiaro: ‘Il mare rubato’. Sarà l’oceanografo Alessandro Bocconcelli a parlare del binomio pesca illegale e allevamenti intensivi. Una discussione sul futuro dei nostri mari, della fauna ittica e della salute dell’uomo. Un impatto sostenibile e una logica troppo antropocentrica che si troveranno ad un confronto schietto.
Il 18 novembre sarà invece il turno dello scrittore Mario Dentone che parlerà di Luigi Tenco e della capacità geniale di uno dei più grandi autori di musica italiana. Affrontando così la storia del paese e di una delle arti più popolari che si conoscano.
Tema più conflittuale l’analisi della finanza odierna con Andrea Barolini e Claudia Vago che affronteranno in nucleo della matassa nell’appuntamento dal titolo ‘Occupiamoci della finanza prima che lei si occupi di noi’.
Valicando nel 2024, il 20 gennaio sarà il biofisico Alberto Diaspro a parlare de ‘L’intelligenza non è artificiale per umani e umanoidi’. Il grande tema odierno del rapporto fra uomini e computer, del ruolo dell’intelligenza umana e di quella presunta delle macchine, verrà dibattuto con lo sguardo di chi nella vita si occupa dei sistemi organici e non virtuali.
E se le macchine su tutto sembrano misurarsi, nella loro presunta intelligenza, nel tema cruciale della creatività, il 17 febbraio sarà l’ora di due artisti a confronto. Ivo Milazzo ed Enrico Rava parleranno, per l’appunto, di creatività e musica.
Con marzo, più precisamente sabato 9, sarà Marco De Soldato a parlare de ‘Il lavoro silente delle donne’. Del Soldato, geologo, parlerà delle donne quali cernitrici, portatrici e contrabbandiere. Facendo così riscoprire lati dimenticati e sottostimati delle donne nella nostra storia.
Il 6 aprile sarà, invece, l’ora della natura in città. Infatti, Francesca e Silvia Neonato, rispettivamente agronomo paesaggista Aiap e giornalista, daranno vita all’evento ‘Oro verte’, discutendo del ruolo fondamentale che la natura assume nei contesti urbani.
A chiudere il programma sarà Sharareh Moghadasi, imprenditrice e attivista per i diritti umani. Sabato 11 maggio parlerà delle donne quali protagoniste in Iran nell’evento dal titolo ‘Con i capelli al vento’. La rivoluzione femminile in uno dei paesi simbolo delle dittature maschiliste del mondo, guiderà il pubblico alla conclusione di una stagione ricca di spunti e riflessioni.
