di DANILO SANGUINETI
Oggi facciamo a gara nel demolire, o provare a farlo, i Totem e i Tabù. I primi sono caduti uno dopo l’altro, i secondi, indispensabili per la loro costruzione, non ‘si sentono troppo bene’. Tra le consolidate credenze, i più abusati luoghi comuni, e gli stantii cliché c’è quello del mezzo di locomozione estensione della propria virilità.
Sotto quindi con il motociclista ‘che non deve chiedere mai’, del cavaliere senza macchia e senza paura, epitome di un machismo ormai superato. Veloce reset. Essere centauri oggi – anche nell’immagine mitologica c’è qualcosa di sussista – significa qualcosa di molto diverso rispetto anche a dieci-quindici anni fa perché i biker da terzo millennio sono di ogni genere, in ogni senso, e di ogni tipo e soprattutto hanno maturato una sensibilità tale da renderli l’avanguardia nell’esercito degli utenti consapevoli. Coloro i quali scelgono la motocicletta senza voler dimostrare qualcosa a qualcuno, solamente perché possiedono una visione diversa e più ampia, dal modo di spostarsi, di rapportarsi al territorio, all’intendere il viaggio non come una parentesi tra una destinazione e l’altra.
A cavallo non del ‘mostro di ferro’ ma di un mezzo duttile e che consente più libertà di decisione e maggiore intelligenza di cosa si sta facendo. Unica controindicazione: l’ampiezza dell’offerta e il rischio di sbagliare la scelta. La due ruote dev’essere come il vestito, calzare a pennello ma anche essere un riassunto della personalità di chi lo usa. E se sbagli il look è assai costoso tornare indietro. Per questo si deve scegliere ‘il sarto’ con oculatezza.
Un indirizzo sicuro è ‘Moto Racing’, concessionario ufficiale Benelli, Betamotor, Keeway, Peugeot e Askoll con i due punti vendita e gli showroom in via Pontevecchio 36L, Carasco, e in corso De Michiel 16, Chiavari. Sulla porta di uno troverete Stefano Marino, sull’uscio dell’altro la socia, la sorella Marina. Il fondatore e fratello anziano condivide una passionaccia per le due ruote con l’altra metà della coppia. “Io l’ho anticipata per mere ragioni anagrafiche. Poi l’ho ‘contagiata’ e da decenni lavoriamo fianco a fianco. Nel 1995 nasce la ditta Moto Racing. La causa prima era il poter rimanere 24 ore su 24 accanto alle moto. Da quando sono stato capace di reggermi in piedi e tenermi in equilibrio sulla sella con esse ho corso, viaggiato, vissuto. Ventisette anni dopo ho ancora l’entusiasmo del primo giorno, la stessa voglia di mettersi in gioco, di migliorare e di imparare”.
Nel frattempo ha dovuto fare qualche aggiustamento. “Aprimmo in località Paggi, decentrati e in collina. Poi a fine anni Dieci ci siamo spostati qui al centro della città, in via Pontevecchio. Abbiamo da subito incontrato un discreto successo, gli affari hanno sempre marciato, pur tra alti e bassi dovuti a fattori esterni. Creando e mantenendo una clientela pian piano abbiamo allargato la sede e deciso di aprire un locale da esposizione a Chiavari. Pochi anni fa abbiamo aperto in corso De Michiel un vero e proprio showroom. Oggi nella nostra sede di Carasco di 250 metri quadrati, potete trovare un’officina attrezzata con strumenti all’avanguardia, siamo in grado di ‘trattare’ la moto a 360°: dalla diagnostica alle riparazioni, pezzo per pezzo, dalle sospensioni ai motori”.
Sembrerebbe tanto, è solo una parte dei servizi offerti da Moto Racing. “Abbiamo un furgone per recupero e riconsegna dei veicoli e dato che non abbiamo solo veicoli per la strada ma anche per le competizioni, di qualsiasi genere, disponiamo di un camion attrezzato per servizio gare di enduro e velocità. Inoltre a Carasco c’è anche nei locali un negozio dedicato all’off road con ricambi, moto e accessori”.
La vetrina che accontenta il pilota ‘per tutte le stagioni’ nella sede, in riviera il negozio ‘open’, per chi con la motocicletta va al lavoro o addirittura ci lavora. “Nello showroom di Chiavari, mostriamo tutta la gamma stradale, veicoli elettrici, Peugeot scooter, Benelli e Beta. Sottolineando che Benelli resta di gran lunga il marchio più venduto sul mercato interno. Pronti per servizio noleggio, scelta caschi e abbigliamento”. Pare di capire che Marino divida la sua clientela in due grandi gruppi. “All’inizio a venire da noi erano soprattutto coloro che volevano la moto di grande valore e dalle prestazioni superiori, per correre in pista, partecipare alle gare di velocità. Abbiamo fornito e rifornito qualche pro. Oggi il nostro fatturato si basa quasi esclusivamente sul segmento ‘consumer’. I piloti di professione sono diventati pochi e con il passare del tempo per effetto della selezione naturale sempre meno”.
Allora come mai nel dépliant della ditta vengono assicurati oltre a ‘Vendita veicoli nuovi o usati, assistenza, servizio revisione e recupero, anche assistenza su campi gara o piste’? “Perché non vogliamo lasciare certo a piedi coloro coi quali abbiamo percorso centinaia di chilometri fianco a fianco. I nostri compagni di strada sanno che in Moto Racing troveranno sempre un partner affidabile. Purtroppo c’è da fare i conti con un mercato che ha subìto una rivoluzione rapida quanto inarrestabile e ben presto vittoriosa su ogni fronte”. Quando? “La crisi economica del 2008-2009 ha cambiato per sempre il modello di business nel campo motoristico, segnatamente per le due ruote con motore. I ‘bolidi’ che costavano, solo per essere messi fuori dal garage, cifre a 4 zeri sono diventati la sommità della punta dell’iceberg. Dal 2010, quando c’è stata una lenta ma costante ripresa degli affari, ad oggi si è affermata una nuova categoria maggioritaria di motociclisti”.
La descrizione fattane da Stefano Marino è precisa. E non c’è il rimpianto per ‘i bei tempi andati’, solo la constatazione che il cambiamento di mentalità era inevitabile, e che non tutto ciò che si trasforma viene per nuocere. “Il veicolo che va di più è quello multifunzione, robusto e versatile, che ti porta ovunque e che non richiede manutenzione sofisticata e attenzioni esagerate”. Un muletto. “Direi più un onesto cavallo da tiro, che arriva dappertutto e che soprattutto impedisce di dissanguare il portafoglio. Oggi con 5mila-6mila euro prendi una moto che dura e che allo stesso tempo va, che consente di sentirsi centauri anche senza avere sotto la sella un motore dalla cilindrata esagerata”.
Le nuove generazioni la sanno lunga. “Il mio cliente tipo oggi ha meno di 30 anni, e mi chiede qualcosa che non richieda un’ipoteca sulla casa o un mutuo in banca. La fortuna è che le case che rappresento offrono diverse soluzioni in questa gamma di prezzo”. Il cuore da ‘vecchio manico’ ancora sobbalza quando ammira certi bolidi che le case propongono poi il pragmatismo dell’uomo di affari ha il sopravvento. “Il mercato chiede questo e noi questo offriamo. Io e mia sorella siamo piacevolmente stupiti da come vengano sempre più ragazze a informarsi e la maggior parte delle volte ad acquistare. Sanno quello che vogliono, sanno destreggiarsi tra i termini tecnici, a volte siamo noi a imparare da loro! È un incoraggiante segnale perché significa che l’amore per le due ruote non solo resiste, addirittura negli ultimi anni è cresciuto, in intensità quanto in diffusione. E questi ragazzi e ragazze magari iniziano con una ‘naked’ poi passano a una ‘all terrain’ e alla fine chissà che non arrivino alla customizzata da corsa e da battaglia. L’importante che non rinuncino ad avere ‘due ali sotto ai piedi’. Boomer, Millennials, Generazione X e Z ed anche quando avremo esaurite le lettere ci sarà sempre chi vuole salire sul ‘cavallo di ferro’. Alla fine torniamo sempre lì. All’avere una alternativa alla normalità, poter fare un salto di libertà. La sosta e l’arrivo contano sino a un certo punto. Kerouac arrivato al capolinea, nella mitica Big Sur, ricordava che ‘Di strada c’è n’è sempre”.