di DANILO SANGUINETI
Si fa presto ad associare alla parola ultrà alcune idee poco lusinghiere. Nell’accezione di fanatico del calcio trovano posto mille storie individuali diverse, soprattutto non si fa il dovuto distinguo quando si parla di supporter caldissimi che sostengono squadre dilettanti e storiche realtà di paese dove il club e le comitive di super-tifosi sono in realtà una congrega di amici uniti da un vincolo profondo.
Questo discorso vale soprattutto per il Sestri Levante i cui ultras, quelli che negli ultimi trent’anni hanno accompagnato ogni passo della società calcistica che è stata quasi sempre al top delle categorie dilettantistiche, e che tra alti e bassi nel succedersi delle stagioni l’hanno difesa, e quando serviva criticata, con immutato calore. Il 7 di gennaio di quest’anno Nicola Caranza, 39 anni, viene trovato senza vita in casa sua in via Antica Romana Occidentale. Una morte improvvisa che lascia senza parole quel gruppo ancora compatto, per la maggior parte formato da coetanei ma che vanta ‘sezioni’ di ogni età, dai pivelli ai veterani di mille partite. Nicola era il riconosciuto leader della curva più calda, il direttore di orchestra dell’angolo di gradinata, intitolata ad Augusto Gori, leggendario supporter sestrino, dove si concentrano i più irriducibili tra gli irriducibili.
Era stato in gioventù un lottatore di greco-romana poi, finita l’attività agonistica, si era messo a seguire il Sestri, dove era stato giocatore (nelle giovanili), dirigente (sempre delle giovanili) e ora ne era contemporaneamente capo tifoso e fornitore, dato che aveva aperto un negozio di articoli sportivi e riforniva la società corsara di materiale, dalla prima squadra all’ultima delle giovanili.
Era un organizzatore instancabile, oltre a cori, stendardi, iniziative varie, molte benefiche, aveva curato anche i festeggiamenti per il centenario della Unione Sestri Levante, nel 2019, e un attento collezionista di dati, articoli, memorabilia del club. La sua prematura, inattesa, fulminea dipartita, ha tenuto i suoi compagni di fede e amici (ne aveva ovunque in città essendo socio in diverse associazioni) nel dolore per un paio di giorni, poi è subentrata la reazione, la necessità di fare qualcosa per ricordare Nicola, per far sì che il patrimonio di amore che aveva profuso verso i colori rossoblù non andasse perso.
Impressionante quanto è avvenuto in occasione del suo funerale, una settimana dopo. Esequie all’aperto, con la bara portata al centro del campo Sivori da un gruppo di dirigenti, giocatori e amici, gli elogi funebri letti dal microfono dello stadio e i partecipanti assiepati in Gradinata Gori, a srotolare striscioni e cantare i cori come se fosse in corso un big match. Ma non è finita qua.
Joel Roberto Capello, giornalista, con lunghe collaborazioni con quotidiani, settimanali, emittenti televisive, quasi coetaneo di Caranza e suo amico fraterno, ha sin dal giorno dopo la sua scomparsa deciso di fare di più in sua memoria.
“C’eravamo conosciuti a scuola e dopo di essa ci aveva tenuti uniti la comune passione per il Sestri. Quante mattine passate nel suo negozio a parlare di vittorie, sconfitte, coreografie, trasferte da organizzare, cosa andava e cosa non andava nell’Unione. Se non erano le mattine del sabato, erano le serate del venerdì poco prima di tirare giù la saracinesca”. Ancor prima dei funerali il progetto prende forma. “Oltre a essere un grande tifoso, era un appassionato della storia del nostro Sestri: negli anni ci siamo scambiati foto antiche, articoli di giornali e aneddoti che ci raccontavano i vecchi calciatori che hanno onorato la nostra gloriosa casacca. Circa 13 anni fa, per il libro sui 90 anni del Sestri Levante scritto da un altro grande storico dei corsari, Gianni Bacigalupo, ci vedevamo una sera a settimana per correggere le bozze di Bacci. In questi ultimi due anni un libro lo stavamo scrivendo entrambi, sempre sul Sestri: argomenti diversi ma sempre sull’Unione, lui con più costanza, io meno. Ci siamo scambiati fino all’ultimo foto e dati. Il suo desiderio ora è anche il mio: veder pubblicato il suo libro che era praticamente finito”.
Capello si è messo al lavoro senza perdere un minuto. “Grazie alla famiglia ho avuto accesso a un archivio sterminato. Nicola aveva raccolto e custodiva in negozio e in casa migliaia di oggetti che riguardano la storia del Sestri, dal 1919 a oggi. Abbiamo potuto prendere e stiamo mettendo in ordine il materiale sui corsari, articoli di giornali e foto. La disponibilità di papà Gianni, della mamma Tiziana e della sorella Monica è stata assoluta. Alcuni cimeli Nicola li aveva recuperati anche nei cestini dei rifiuti nella sede dell’US Sestri Levante 1919, gettati tanti anni fa da persone che, in buona fede, pensavano fossero inutili. La maggioranza dei reperti del suo archivio, invece, erano arrivati nelle sue mani grazie alla generosità dei figli o nipoti di ex presidenti e dirigenti e di tanti calciatori che hanno indossato la casacca dei corsari. E infine il suo computer con sopra salvato e quasi pronto il libro: 15 dei 16 capitoli previsti erano terminati, l’ultimo lo completerà il sottoscritto”.
Caranza non aveva fatto in tempo a contattare una casa editrice, a scegliere una copertina e un titolo per il suo libro. La copertina è stata decisa un paio di settimane fa insieme ad altri cinque tifosi dell’Unione. “Francesco ‘Checco’ Baldi, Alessandro ‘Nasa’ Donizetti, Marco ‘Ribo’ Ribolini, Davide Cuccu e Cesare Menini. Mi stanno dando molto supporto, ogni giorno, come tutta la tifoseria del Sestri, sia gli ultras, sia i sostenitori anziani. Il titolo, invece, è uscito fuori da una riunione in casa Caranza. Lo ha scritto il suo papà su un pezzo di carta. ‘Corsari. Dalle origini ai giorni nostri. Storia dell’U.S Sestri Levante 1919’”.
Capello e gli altri stanno anche raccogliendo fondi per la pubblicazione del volume. E si sono lanciati in un’altra impresa: “Una felpa, fatta da Davide ‘Broggia’ Broggiato, in onore di Nicola Caranza. Il primo di una serie di omaggi per ricordare il nostro amico. Sulle felpe spicca al centro il corsaro che Nicola aveva tatuato sulla spalla. Costo 30 euro, abbiamo raccolto 210 ordinazioni. Il ricavato, escluse le spese di produzione, servirà per la pubblicazione del libro di Nicola. Il denaro che avanza andrà in un fondo cassa che finanzierà esclusivamente progetti cari a Nicola, in particolar modo sul settore giovanile del Sestri Levante”.
La seconda sarà un torneo di calcio a 5. È un’idea del Circolo Matteotti Santa Vittoria, altra realtà di Sestri Levante della quale Caranza era stato presidente. Dodici squadre in lizza, partite il 5 marzo, quando avrebbe celebrato il suo quarantesimo compleanno. “In spirito ci sarà anche lui – conclude Joel Capello – E sarà bello e triste allo stesso tempo, come è per me e per gli altri amici sentire ogni domenica che il Sestri gioca sugli spalti il coro ‘Nicola è qua e canta con gli ultrà’”.