di ROSA CAPPATO
Pigotte in jeans. È questa la novità di quest’anno: la ‘Fabbrica di Pigotte’ di Recco partecipa alla grande manifestazione ‘Genova Jeans’, che animerà le strade tra via Prè, via del Campo e San Luca, tra il 5 e l’8 ottobre, trasformando l’area dove la tela di Genova era trattata e commercializzata, in un distretto internazionale del jeans di nuova generazione.
Da oltre 10 anni la città di Recco collabora concretamente tramite cittadine volontarie, coordinate da Valentina Pizzo, alla mission di Unicef. Si interfaccia direttamente con il comitato provinciale di Genova e contribuisce a supportarne i progetti, proprio realizzando le Pigotte, le bambole di stoffa famose in tutto il mondo.
Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, vuol contribuire alla sopravvivenza, alla protezione e allo sviluppo delle potenzialità di ogni bambino e bambina, con speciale cura per quelli più fragili e vulnerabili. Tutta la sua azione si ispira ai valori della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, della Carta delle Nazioni Unite e dei principali trattati sui diritti umani.
“Questo strumento normativo internazionale è il più importante e completo – spiega Franco Cirio, presidente Unicef Liguria – in materia di promozione e tutela dei diritti dell’infanzia”. La convenzione è stata approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York ed è entrata in vigore il 2 settembre 1990. L’Italia ha ratificato il documento il 27 maggio 1991 e ad oggi ne fanno parte 193 Stati.
La Pigotta Unicef è una bambola speciale, unica, diversa da tutte le altre. Viene adottata. Con ogni adozione si sostiene l’Unicef nel suo compito importante di raggiungere ogni bambino in pericolo, ovunque si trovi, portando vaccini e alimenti terapeutici, costruendo pozzi, scuole e portando assistenza. Con una donazione minima di 20 euro, tutti possono adottare una Pigotta ed essere a fianco dell’Unicef. Dietro ogni Pigotta ci sono i volti e i nomi delle persone che l’hanno voluta, l’hanno realizzata e data in adozione. Il popolo di Pigottare e Pigottari è formato da coloro che creano con le proprie mani e con la propria fantasia le Pigotte destinate all’adozione. Le volontarie e i volontari Unicef sono il motore dell’iniziativa ‘Adotta una Pigotta’ e loro creano una vera e propria ‘rete di solidarietà’, contattano scuole, centri anziani, privati, associazioni, famiglie ed istituti di detenzione per coinvolgerli. Collaborano con insegnanti, assistenti sociali e referenti degli enti locali per allestire i laboratori delle Pigotte.
La Pigotta è diventata bambola ufficiale dell’Unicef Italia nel 1999. Ma la prima è stata realizzata da Jo Garceau, una volontaria del Comitato Provinciale Unicef di Milano nel 1988. La sua storia è ricca di iniziative e successi importanti che hanno contribuito a salvare oltre 1 milione e mezzo di bambini nel mondo. La città di Recco ha aderito all’iniziativa nel 2010. Nella seduta congiunta del Consiglio Comunale e del Consiglio Comunale dei Ragazzi tenutasi il 20 novembre di quell’anno, in occasione della celebrazione della ‘Giornata Mondiale dell’Infanzia’, sono state deliberate alcune iniziative proposte dall’Unicef, rivolte ai bambini e ai ragazzi. In particolare è stata approvata la realizzazione del progetto ‘Adotta la Pigotta una bambola per una vita’. A tal proposito sono stati coinvolti i bambini della scuola Primaria di Recco ‘Goffredo Mameli’ e della Scuola Media ‘Golfo Paradiso’ che, con l’aiuto dei loro familiari e insegnanti, hanno realizzato le bambole in stoffa chiamate ‘Pigotte’ dal dialetto lombardo. Il Comune di Recco ha successivamente adottato tutte le bambole confezionate dai bambini delle scuole e così provveduto a garantire un ciclo di vaccinazioni contro le sei principali malattie mortali a favore di un bambino che vive in un paese in via di sviluppo. Seguendo l’esempio, il Comune di Bogliasco ha aderito al progetto Unicef il 16 dicembre 2022 e altri si aggiungono continuamente. Attualmente le donne dalla ‘Fabbrica di Pigotte di Recco sono di nuovo al lavoro perchè coinvolte in ‘Genova Jeans’. Giunto alla terza edizione l’evento ha l’obiettivo di far diventare Genova: “Il luogo dell’innovazione – come ha spiegato Manuela Arata, presidente di Genova Jeans -, perché è importante che nella città dove il jeans ha avuto le sue radici si venga a creare una comunità internazionale composta anche dagli utilizzatori, per progettare i jeans del futuro”.
Sarà un momento di incontro tra produttori, designer e consumatori ma soprattutto occasione per divertirsi con performance, spettacoli, concerti e installazione artistiche. E Recco c’è, con le sue Pigotte Unicef. Ne parla Laura Fasce una delle volontarie: “Sono già all’opera più di una dozzina di donne che stanno preparando le bambole da far adottare. È il secondo evento a Genova quest’anno: a febbraio abbiamo anche partecipato alla bella mostra, ‘A Carnevale ogni maschera vale’, voluto dall’Ordine degli avvocati di Genova – Centro Cultura Formazione e Attività Forensi, con maschere e Pigotte in esposizione”. Era intervenuto anche Franco Cirio, insieme ad Alessia Cotta Ramusino, cantautrice e ambasciatrice Unicef. Le originalissime Pigotte sono rimaste in mostra presso il Centro, in via XII Ottobre e poi adottate per questa buona causa. Proprio qui la ‘Fabbrica di Pigotte’ di Recco’ è stata coinvolta nel progetto ‘GenovaJeans’. “Saremo in via Balbi in esposizione, – annuncia Fasce – e con laboratori, tutti dedicati all’Unicef. Inoltre siccome Genova è anche ‘Capitale italiana del Libro 2023’, ecco che le nostre Pigotte oltre ad indossare capi di jeans, avranno anche un libro in borsa, piuttosto che in braccio”. Le ferie sono finite e tutte le Pigottare di Recco sono già al lavoro: chi cuce, chi riempie la bambola, chi confeziona gli abiti e chi prepara gli accessori: ognuno è all’opera e poi ci saranno le giornate in cui tutte insieme vestiranno e truccheranno queste preziose, uniche e originali bambole.