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Giovedì, 25 maggio 2023 - Numero 271

La debacle urbanistica del Comune di Chiavari: le randellate della Regione

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La Regione Liguria, con decisione della Giunta, è intervenuta a gamba tesa su alcune delle più importanti previsioni urbanistiche contenute nelle modifiche in itinere al PUC fatte dall’amministrazione comunale di Chiavari, sottolineando da un lato la balordaggine di alcune di esse (corso Lima), dall’altro ponendo importanti interrogativi sul futuro della zona più cruciale della città, l’area di Colmata. 

Partiamo da quest’ultima, che come detto costituisce il nodo più complesso dell’urbanistica cittadina, e che è stata affrontata dall’amministrazione con superficialità e totale assenza di visione strategica. 

Cosa dice la Regione? Un’ovvietà che ‘Piazza Levante’ aveva segnalato fin dal primo momento: la scelta di collocare in quell’area il depuratore condiziona o addirittura impedisce tutte le altre funzioni e destinazioni previste. In poche parole, c’è il rischio che l’area più importante per lo sviluppo della città venga tutta utilizzata, bruciata si può dire, per il depuratore. 

Infatti la Regione, sentite ASL e Città Metropolitana, ritiene ‘compatibile la sola funzione del depuratore’. 

Nel suo linguaggio burocratico la decisione regionale recita: ‘Gli affinamenti progettuali sulla più precisa localizzazione e sugli ingombri volumetrici del depuratore potranno consentire la ponderata determinazione delle altre funzioni da inserire nell’area, tenendo conto delle fasce di rispetto e delle misure compensative a mitigazione di possibili impatti ambientali con studi specifici sul verde’.

In sostanza, il tema è dove sarà collocato il depuratore nella progettazione definitiva che IREN sta curando: a fil di mare, come auspicato dal Comune ed emerso dai pochi schizzi mostrati alla stampa, o più verso l’interno dell’area di Colmata, molto più vicino alle abitazioni attuali, rendendo così incompatibili e impossibili le altre funzioni previste, in particolare il ventilato polo scolastico?

Questo è il nodo che l’Amministrazione dovrebbe ben chiarire alla cittadinanza. 

Dopo la mareggiata del novembre 2018 e i gravi danni subiti dai depuratori di Rapallo e Santa Margherita, IREN, che oltre alla costruzione si dovrà fare carico anche della gestione e manutenzione del depuratore, sembra molto preoccupata e riluttante rispetto all’ipotesi di impianti a fil di costa che andrebbero protetti con opere di difesa a mare costosissime, e che comunque sarebbero esposti alla nuova violenza delle mareggiate. 

Anche le osservazioni regionali fanno capire come la previsione del depuratore sull’area di Colmata, sostenuta dall’amministrazione Di Capua solo per rispettare una promessa elettorale, sia fondamentalmente sbagliata e fortemente impattante sul presente e sul futuro della città di Chiavari. 

I cultori dell’analisi costi/benefici, una volta che il progetto IREN collocherà definitivamente l’impianto all’interno dell’area di Colmata, e quindi si capiranno la sua compatibilità o meno col resto delle funzioni previste e il suo impatto sulle abitazioni esistenti, dovrebbero provare ad analizzare vantaggi e svantaggi di questa localizzazione e confrontarli con altre localizzazioni possibili, compresa la zona Lido. 

Continuiamo a pensare che l’area di Colmata avrebbe meritato ben altra destinazione per il futuro della città. Il presidente della Società Economica, Francesco Bruzzo, in un recente convegno svoltosi in Wylab, ha richiamato alla memoria un’idea di qualche anno fa, quella di un grande contenitore culturale e sportivo sul modello del Palais Nikaia di Nizza, motore di mille iniziative e di sviluppo turistico. 

Noi di ‘Piazza Levante’ abbiamo più volte sollevato la necessità di spazi direzionali che oggi a Chiavari mancano totalmente, e la cui mancanza rischia di far delocalizzare altrove aziende innovative. Si veda l’esempio di Wyscout, che è in crescita, occupa centinaia di addetti e non ha spazi disponibili per le esigenze attuali e di futura espansione. Anche altre aziende importanti, se ci fossero spazi, potrebbero collocare a Chiavari i loro centri direzionali. 

Ma nessuno all’interno dell’amministrazione comunale sembra minimamente interessato a ragionamenti ambiziosi e di prospettiva sul ruolo della città e sul futuro suo e dei suoi giovani. 

L’altra grande randellata, questa senza se e senza ma, viene data dalla Regione sulla balorda previsione di costruire più di 1800 mq di case, di cui un terzo di edilizia sociale, in corso Lima, nell’angusto e scosceso spazio compreso tra la strada e il parcheggio. 

‘Considerati sia le caratteristiche morfologiche dell’area che non ne agevolano l’edificabilità se non a fronte di notevoli impatti (muri di contenimento) sia la presenza di elementi di qualità paesistica che da tali impatti verrebbero compromessi, si ritiene necessario mantenere la destinazione a verde pubblico dell’area’.

Così la Regione Liguria. Nella stessa direzione si erano espresse contro questa balorda previsione Italia Nostra e Legambiente con specifiche e durissime osservazioni. 

Un obbrobrio urbanistico in una zona delicatissima e probabilmente una mega ‘marchetta’ speculativa mal camuffata da un pizzico di edilizia sociale sventati dalla risposta regionale a un’amministrazione che si riempie la bocca di discorsi contro la cementificazione. 

A proposito di cementificazione, la Regione accoglie invece la previsione di circa 12.000 mc in via Trieste zona Italgas, introdotta dal nuovo PUC di Di Capua quando era impossibile in precedenza con il PUC Levaggi. 

Bene ha fatto al riguardo il consigliere regionale PD, Luca Garibaldi a presentare un’interrogazione in Regione per sapere’ come il Comune di Chiavari si sia espresso all’interno della procedura di declassamento da zona rossa a zona gialla dell’area ex Italgas’, che rende possibile la costruzione di due palazzi di 7 piani ciascuno. 

Sarebbe interessante anche conoscere dagli uffici regionali se i funzionari Italgas che chiesero di essere ricevuti in Regione per ottenere la riperimetrazione fossero soli o accompagnati da esponenti della civica amministrazione chiavarese, e se sì, da chi. 

Continuiamo a ritenere sospetto il cambio di atteggiamento dell’amministrazione Di Capua sul progetto Italgas, ed ancor di più la richiesta di iscriversi al Comitato contro il progetto stesso di Segalerba e di Corticelli figlio. Ma poi, è davvero cambiato l’atteggiamento dell’amministrazione? La conferenza stampa di ieri, a cui ‘Piazza Levante’, alla faccia della trasparenza, non è stata convocata, sembra indicare che non è così. 

L’ineffabile architetto Giardini, che così importanti successi ha ottenuto con la sua alta consulenza urbanistica al Sindaco di Chiavari (viste le randellate nei denti dalla Regione), a proposito del progetto Italgas parla di ‘trattativa’. Ma trattativa ‘de che’?

All’occhio chiavaresi, questi pasticciano di nuovo.  

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