di ALESSANDRA FONTANA
“Giornata mondiale della biodiversità. Il comune di Ne è orgoglioso di fare parte ufficialmente della comunità del cibo e di aver iscritto la cipolla di Zerli all’anagrafe nazionale delle biodiversità”, così la sindaca Francesca Garibaldi ha annunciato la novità che riguarda la Val Graveglia.
Lunedì scorso è stata infatti una giornata importante per la vallata, all’insegna della condivisione, conoscenza e gusto. Sono state ascoltate le testimonianze di contadini e operatori locali, gli approfondimenti su biodiversità e agricoltura contadina e c’è stato il coinvolgimento delle scuole e menù a base di prodotti locali. Gli alunni delle scuole di Ne infatti, anche in collaborazione con contadini ed esperti, da anni coltivano antiche varietà nell’Orto in Condotta locale e iscriveranno la Cipolla Rossa di Zerli all’Anagrafe Nazionale della Biodiversità.
L’iniziativa è stata fortemente voluta dal Consorzio della Quarantina e dall’amministrazione comunale. Fabrizio Bottari, presidente del consorzio, ha proprio spiegato il ruolo e il funzionamento delle comunità del cibo. Le “Comunità del Cibo e della Biodiversità di interesse agricolo e alimentare” sono realtà territoriali, istituite per promuovere la salvaguardia della biodiversità autoctona e delle tradizioni agricole. Possono nascere dall’accordo tra soggetti di estrazione diversa, accomunati dall’intenzione di svolgere un ruolo attivo nel sistema agricolo o nell’enogastronomia locale. Una “comunità del cibo e della biodiversità” può essere costituita da aziende agricole, ristoratori, agricoltori e allevatori custodi, artigiani del cibo, gruppi di acquisto solidale, istituzioni, università, centri di ricerca, associazioni per la tutela della biodiversità, esercizi commerciali, scuole, mense scolastiche e ospedali. D’ora in poi sul registro dell’anagrafe della biodiversità, sarà possibile trovare la cipolla rossa di Zerli. Un modo per difendere la varietà locale, valorizzarla e al tempo stesso promuoverla. Una piccola grande vittoria per la Val Graveglia e per i produttori che portano avanti la tradizione e contribuiscono a mantenere viva la memoria storica dell’entroterra.