di DANILO SANGUINETI
Essere disciplinati in questi tempi tumultuosi è una virtù poco praticata e che pertanto andrebbe particolarmente. Una rigorosa condotta esistenziale passa anche dalle proprie abitudini alimentari; guardare a coloro che sono i più intransigenti, i vegani naturalmente è una sfida mentale che andrebbe affrontata. Il Veganesimo è definito dai nostalgici della carbonella come la deriva oltranzista del “Salutismo”. Potrebbe invece essere una soluzione per contemperare l’ormai improrogabile esigenza di un approccio eco-friendly al cibo con le nostre necessità nutritive.
Soprattutto il vegano doc non è un fanatico, è una persona che cerca di convincere con l’esempio, provando a fare proselitismo ragionando e proponendo un’avanzata quanto intelligente – è innegabile – dieta alimentare. Nei casi limite diventa uno stile di vita che può piacere come no, ma che va rispettato. Come sempre la questione si comprende meglio quando si va a toccare con mano visitando la Bottega Veg&Veg aperta pochi mesi fa a Sestri Levante, in via Nazionale 151-153 da Giulia Nemo. La quarantunenne – in gran forma, spot vivente per quanto propone – di San Salvatore, veneta di origine, trasferitasi in Liguria dieci anni fa, lo scorso marzo scelse Sestri per aprire il suo negozio che si rivolge a un pubblico assai più ampio di quanto si pensi.
“La scelta di chiamarlo “Veg&Veg” dovrebbe far capire che è pensato non solo per i vegani. La seconda Veg sta per vegetariano, che impone a chi lo pratica un modo di nutrirsi meno selettivo rispetto al veganesimo”.
Urge una spiegazione per i non addetti ai lavori, anzi alle tavole. “Il veganesimo è uno stile di vita che esclude l’uso di prodotti animali per motivi etici, ambientali e di salute. I vegani evitano carne, pesce, latticini, uova e miele, e spesso anche prodotti non alimentari come pelle, lana e seta. Questo approccio mira a ridurre la sofferenza animale, l’impatto ambientale e promuovere una salute migliore”.
Il perché è abbastanza semplice anche se ampiamente misconosciuto. In primis il motivo generale, L’impatto ambientale: l’allevamento intensivo è una delle principali cause di deforestazione, emissioni di gas serra e consumo di acqua. Poi c’è la salute personale: diversi studi scientifici hanno dimostrato che una dieta vegana può migliorare la salute cardiovascolare e ridurre il rischio di malattie croniche. Infine la filosofia: molti vegani scelgono questo stile di vita per motivi etici, rifiutando lo sfruttamento e la sofferenza degli animali. Etica, cultura e società, insomma il veganismo non è solo una dieta, ma un movimento culturale e sociale che sfida le convenzioni tradizionali sull’alimentazione e il trattamento degli animali.
Sapendo quando sia tradizionalista e difficile da smuovere il consumatore italico, non parliamo poi di quello ligure e tigullino in modo particolare, Giulia vuole sottolineare come il suo negozio non sia solo il “paradiso del vegano”. “Partiamo dal vegetariano, che quindi si concede uova ed altri tipi di alimenti che i vegani rigettano, per arrivare ai celiaci, diabetici, intolleranti al lattosio ed ad altre sostanze”. Offrire una vasta gamma di prodotti che soddisfano diverse esigenze alimentari rende più facile per le persone trovare tutto ciò di cui hanno bisogno in un unico posto. “Una delle ragioni per le quali ho scelto Sestri e in particolare via Nazionale è che quasi accanto alla mia bottega è aperto un ristorante che propone menù per vegetariani e similia. Ho pensato che creare un’isola verde al centro di una via così trafficata potesse essere una buona idea”.
Ma non sarebbe da sola bastata se il suo negozio non fosse utilissimo. Evidente i motivi per i quali una visita dalla signora Giulia è una mossa intelligente. “Intanto la convenienza: si risparmia tempo e fatica, evitando di dover visitare più negozi per trovare prodotti specifici. Poi c’è l’inclusività: propongo un ambiente inclusivo e accogliente per persone con diverse esigenze dietetiche, migliorando l’accessibilità a cibi sicuri e salutari. Ed infine, anche se non intendo essere né pedante né didascalica, facciamo anche educazione: fornisco informazioni e risorse utili su diete vegane e senza glutine, aiutando i clienti a fare scelte alimentari informate”.
Non sono esagerazioni. Giulia Nemo le ha provate sulla sua pelle. “Ho dovuto diventare una esperta del ramo. Ho delle intolleranze che mi sono state diagnosticate con precisione, niente di irreparabile se ci si informa, si capisce ciò di cui si ha bisogno e ci si adegua cambiando stile di vita. Ma gli altri, anche i conoscenti e persino gli amici che non hanno questi problemi faticano a comprendere. Sapeste quante volte mi sono sentita dire: “Giulia andiamo a mangiare una pizza? Ah giusto tu non puoi…Beh allora ci vediamo dopo!”. Non è piacevole, soprattutto quando sai che ormai ci sono decine di locali con menù per ogni esigenza, ogni limitazione”.
Chi ha un bambino celiaco (niente torte, niente dolci!) sa di che cosa sta parlando. “E mi fa un enorme piacere quando vengono in negozio mamme e papà e scoprono che il loro figlio potrà fare tutto quello che fanno gli altri, che si può fare qualsiasi ricetta senza le componenti che il bambino non tollera”.
Il suo pubblico è destinato per forza di cose ad ampliarsi. “So che è un discorso che a qualcuno non piace ma debbo farlo egualmente. Ci sono in giro moltissime persone che hanno intolleranze, persino forme di diabete, senza saperlo. Le analisi ad ampio spettro mettono in rilievo che le intolleranze alimentari sono in vertiginoso aumento. Il fatto che si mieta il grano tre volte all’anno, che abbiamo la frutta esotica dodici mesi all’anno a qualsiasi latitudine, che gli animali da cortile sono diventati gli animali da fabbrica, allevati in batteria e filiere sterminate ha delle conseguenze precise sui nostri fisici”.
Un quadro poco rassicurante ma non irrecuperabile. C’è ancora speranza, a patto che…”A patto che ognuno si convinca che anche un piccolo passo verso la consapevolezza e la disponibilità a qualche piccola rinuncia possono creare la differenza. Basta che tutti facciano qualcosa. Come diceva Confucio: anche un viaggio di mille chilometri inizia con un singolo passo”.
Che lo stato di salute del nostro Pianeta non sia buono e che vada peggiorando di giorno in giorno ormai lo hanno compreso in tanti, si spera la maggioranza non sapendo quanti siano i terrapiattisti, i rettiliani e coloro che sono convinti che Trump sia uno statista. Il tempo delle decisioni irrevocabili si approssima. Pensateci, pensiamoci. Ragionare sul come e cosa si mangia: un piccolo passo per un singolo uomo, un grande salto per l’umanità. Altrimenti sulla Luna presto saremo costretti ad andarci tutti e non per diporto…