di DANILO SAGUINETI
È il sogno infranto di Homer Simpson: gestire una sala da bowling, accendere le luci delle piste di gara, lucidare le palle, azzerare i segnapunti, addirittura profumare le scarpiere che contengono le calzature da gara, sono per il cartoon più famoso della tv il non plus ultra, molto ma molto meglio che essere l’incapace e svogliato addetto alla sicurezza di una centrale nucleare. Umberto Armanino è quindi, nell’ottica homerica, un privilegiato, uno che ce l’ha fatta.
Da 8 anni ha assunto la direzione del Sestri Levante Bowling che sorge in via Vercelli 8. Il locale venne inaugurato nel secolo scorso, ebbe immediato successo, diventando in breve tempo un punto di riferimento per gli appassionati e per i giovani non solo della Bimare ma dell’intero Levante. Successo che è proseguito inalterato, dopo incomprensioni e intoppi gestionali precedenti all’entrata in scena di Armanino.
“Non posso dire che la mia sia una vocazione, facevo altro (una apprezzata ditta di forniture, ricambi e veicoli militari Usa, ndr), avevo dato in affitto il capannone che possedevo nella zona di Santa Margherita di Fossa Lupara alla società che intendeva aprire una sala da bowling nel Tigullio. Per una decina di anni sono andati avanti per conto loro, poi l’accordo tra i soci si è incrinato e alla fine hanno deciso di concludere l’intesa e mi hanno chiesto se intendevo occuparmene in prima persona. Ho deciso di provare, mi sono reso conto che mi piaceva e che le cose funzionavano ed alloro ho continuato per conto mio”.
Un compito che ha assunto con la consueta serietà: “Avevo e ho la convinzione che il Bowling sia più che una sala da gioco. Intanto, grazie ai nostri spazi molto ampi rispetto a quelli delle altre sale in Liguria, da quella di Sarzana a quelle genovesi, ci permette non solo di accogliere clienti occasionali, gruppi che vengono per trascorrere una serata divertente, ma anche di ospitare gare con atleti professionisti. Abbiamo dieci piste (contro le 4 di Sarzana per esempio ndr), uno spazio per i biliardi, il tavolo da ping pong, i videogame oltre al bar e alla zona ristoro. Fuori abbiamo addirittura un piccolo campo da calcetto. Non a caso offriamo spazi, su prenotazione, anche per feste di compleanno per piccini e anche per qualche ‘grandicello’ innamorato di questo gioco, oppure per celebrazioni e anniversari. È una parte del nostro business che negli ultimi tempi è diventata se non preponderante, sicuramente importante”.
Il carnet di prenotazioni e la biglietteria per gli ingressi occasionali lavorano senza sosta. “Cerco di essere obiettivo: siamo molto favoriti dal fatto di essere gli unici sulla piazza levantina, tra Genova e La Spezia non abbiamo concorrenza. Fa molto anche il sito scelto. Siamo fuori dal centro cittadino, ma facilmente raggiungibili, senza avere alcun problema di parcheggio. In più siamo a circa 200 metri dal casello autostradale, quindi a poche decine di minuti da Lavagna o Rapallo, Chiavari o Carasco. Pensate che in questi giorni ho avuto serate prenotate da Levanto e da Recco”.
Altri assi nella manica del signor Armanino: l’essere sempre aperto, 6 serate su 7, 11 mesi su 12. In un Tigullio che dichiara il coprifuoco per almeno due terzi dell’anno – provate in queste sere a fare un giro sulle rinomate passeggiate delle ‘turistiche’ Sestri, Lavagna, Rapallo, Santa, e ve ne accorgerete – chi ragiona in maniera diversa è re.
“Beh ci costa un po’ di fatica, perché siamo solo in due a gestire l’intera struttura. Apriamo nei feriali alle ore 21,15 a parte il mercoledì, nei weekend e nei giorni di festa anche il pomeriggio alle 16. Chiudiamo un mese intero a luglio”.
Una scelta che sembra strana, in piena stagione turistica. “Non è così qui da noi. È il mese dove molta della nostra clientela ‘fissa’ va in vacanza o è al mare, lontano da qui. E in ogni caso un lungo stop è necessario per rimettere a posto i parquet delle piste, regolare i macchinari che portano le palle e i birilli, tarare i segnapunti elettronici, i monitor. Efficienza e sicurezza garantite senza che il volume degli affari ne risenta”. Qualche dubbio suscitato dai tanti obblighi da rispettare. “A volte debbo confrontarmi con una valanga di impedimenti burocratici e finanziari che rischiano di farmi perdere la pazienza. Poi basta un pomeriggio o una sera sulle piste e passa tutto. Al di la di tutto, ritengo di dare il mio contributo alla città e alla comunità: noi ci siamo sempre e possiamo ospitare ragazzi, bambini (possono provare a giocare dai 4 anni in su), offrire alla famiglie un passatempo senza controindicazioni, in serenità”.
La fatica è ripagata dai risultati, economici ma anche di differente natura. Il Sestri Levante Bowling ogni martedì pomeriggio ospita gare per atleti ‘particolari’, ragazzi con disabilità motorie e psichiche che, accompagnati dai loro tutor, vengono a giocare. “L’accordo con le sezioni competenti dell’Asl è stata una delle cose migliori di questi otto anni. Nei mesi scorsi ho visto questi ragazzi non solo appassionarsi e sorridere (e sarei già stato contento così) ma anche fare sorprendenti miglioramenti. Ascoltano le lezioni di ‘palla rotonda’ e imparano, eccome se imparano. Alcuni di loro sono in grado di fare punteggi sopra i 100 (un neofita difficile che vada oltre i 50-60, solo gli assi vanno sopra i 200), alcuni sono arrivati a 130 battendo pure il sottoscritto!”. Nel dirlo mister Armanino ricorda qualcuno. Che cosa sosteneva Dude Lebowski? “Qualche strike, qualche palla persa, l’importante è prenderla come viene”.