di FABRIZIO DE LONGIS
I giovani possono rilanciare il turismo e con esso il territorio del Tigullio? La domanda che sorge necessaria, trova risposta in un insieme di imprese nascenti, creatività innovativa e riscoperta delle tradizioni e radici di un territorio ricco che oggi ha l’occasione di sfruttare una crescita vertiginosa del mercato vacanziero.
Dopo il recente successo travolgente dello Zueni Festival, il festival giovanile realizzato da Società Economica di Chiavari, Tigullio Crea Impresa e Liceo Marconi-Delpino, sono numerose le realtà locali guidate da giovani che sono salite alla ribalta tramite la loro storia. Un insieme di esperienze di visioni che sembrano indirizzate proprio a vincere quella sfida glocal, fra globale e locale, che il turismo di oggi pone ad ogni territorio a vocazione turistica.
Infatti, come analizzato negli approfondimenti precedenti, il turismo odierno, in particolar modo in Liguria e nel Tigullio, vive una fase di trasformazione importante che per fortuna nel nostro contesto misura una forte crescita. Ma al contempo, fra aumento dei flussi e cambio di preferenze, nonché sempre maggiore internazionalizzazione, sono numerose le sfide a cui il levante genovese deve essere in grado di rispondere per sfruttare a pieno una fase di espansione.
A ridosso della giornata mondiale del turismo, con tanto di lettera pubblica della ministra Daniela Santanchè sulla necessità di cercare nuovi modelli per questo mercato fondamentale nel nostro paese, la scoperta delle aziende Zuene del Tigullio risulta ancora più fondamentale.
Per questo, come ‘Piazza Levante’ abbiamo scelto di evidenziare come le nove aziende aderenti al festival rappresentino altrettanti punti cruciali del turismo che possono permettere al Tigullio di investire radicalmente in questo settore.
Su tutti, i dati che caratterizzano la conversione degli stili di consumo dei turisti, è la richiesta di esperienze legate all’enogastronomia e alla scoperta dell’entroterra o parchi naturali. Per questo le prime due aziende che si posizionano perfettamente in questa domanda sono CamuGin e Liquorificio Fabbrizii. La prima una nuova azienda fondata da Umberto Revello che gioca sul nome storico dei cittadini di Camogli. All’interno del parco naturale di Portofino, la scelta è quella di un brand chiaro, locale ma dalla portata internazionale (contesto per eccellenza del triangolo del parco: Santa Margherita Ligure, Portofino e Camogli). Il superalcolico per eccellenza fra i giovani, contestualizzato nel territorio e che di territorio parla anche nel gusto: salato come il mare ligure e dalla forte impronta erbacee e di basilico, come il monte di Portofino in cui viene creato.
Il Liquorificio Fabbrizii invece parla di tradizione, storia, di entroterra ligure e famiglia, in ogni sua forma. Rilevato da Fabrizio Fugazzi, il Liquorificio nasce a Sestri Ponente e poi trasferito in Val d’Aveto anche qui parco naturale), a Rezzoaglio. Fugazzi, ingegnere e consulente, ha scelto di cambiare la propria vita e della propria famiglia rilanciando un marchio storico per dargli una spinta di modernità attraverso prodotti chiari e ben identificabili, con un marchio che guarda al passato in uno stile vintage accattivante. Perché il metodo è chiaro: fare le cose con definizione, bene e carattere. Come i prodotti del Liquorificio.
Due proposte di identità chiare e territorio, permettendo al turista una scoperta di gusti e tradizioni. Una missione che si è imposto anche Matteo Circella con i suoi soci di Vinové. Una startup dedicata al vino, con il suo store online, che consente la scoperta delle eccellenze locali e nazionali. Da un’altra forte tradizione famigliare, quella del ristorante La Brinca, guidato dal padre Sergio, Circella ha scelto di mettere a servizio degli amanti del vino la sua carriera, culminata nell’incoronamento di miglior sommelier d’Italia nel 2021 per la Guida Michelin.
E al gusto si dedica anche PickEat, ma in forma totalmente digitale. Startup nella forma più pura, nata a Sestri Levante dall’idea di Giacomo Perazzo, PickEat parla di una storia personale, di ragazzi che credono nel sogno digitale e che collaborando insieme, arrivano a creare una vera e propria azienda che di Tigullio parla in tutto il mondo. Infatti la vocazione è puramente turistica. La scelta è quella di ridurre code e tempi di attesa, ad eventi, per ordinare cibo e tutte le agevolazioni che la gestione online degli eventi può consentire.
Altra vocazione puramente digitale è quella di TackPay, fondata da Matteo Tranchida a Ne. Perché cosa c’è di più turistico che le mance lasciate a camerieri e staff dei ristoranti o bar? Infatti l’idea di TackPay è quella di servire il grande mondo del turismo, ristorazione e food and beverage consentendo il pagamento digitale delle mance con la carta di credito. Una soluzione a dirsi facile, ma molto complessa nella realizzazione. E indubbiamente una forma di ammodernare l’offerta turistica del territorio, in una sfida globale.
Di territorio, eventi, cibo, gusto, vino e tanto altro, sui social parla un’altra delle aziende giovani zuene, ossia Gram Factory. Un’agenzia digitale, tutta al femminile, specializzate nella comunicazione sui social tramite influencer, fondata da Francesca Pedrini. Zuena per eccellenza, Gram Factory si è specializzata nella promozione proprio delle eccellenze del territorio, con un insieme di narrazioni accattivanti e giovanili.
E come è noto, a pari passo con la comunicazione social delle influencer, va la moda. Un marchio giovanilissimo, eccentrico e decisamente in linea con la vita mondana della riviera, è Jonas Clothing: che durante lo Zueni Festival ha tenuto persino la sfilata di presentazione sella propria collezione primavera/estate 2024. Fondata da Julio Jonas, segna uno stile unico, provocante e contraddistinto da una crescita costante che segna un punto fermo nell’offerta che ai turisti può offrire il territorio, con abiti esclusivi presenti nei negozi del Tigullio e che il Tigullio contraddistinguono e promozionano. Come la moda, iconica per definizione nel Tigullio è la nautica da diporto.
Motoscafi, barche a vela e yacht parlano di Liguria e riviera in tutte le forma possibili. Così, reduce dal grande successo al salone Nautico di Genova, è Castagnola Yacht a ritagliarsi una ribalta ben precisa nel mondo della nautica. Cantiere storico di Lavagna, oggi sta affrontando virtuosamente il cambio generazionale, da nonno a nipote, con la guida del giovanissimo maestro d’ascia Gabriele Maestri. Con la produzione del motoscafo Heritage 9.9 e l’ideazione di un nuovo processo di lavorazione, la tecnica WTS (Wood in Tech Skin), Castagnola Yacht è un brand riconosciuto nel mondo della nautica di qualità. Punto nodale del turismo regionale e del Tigullio in particolar modo.
E come ogni territorio matura eccellenze, così ha anche bisogno di essere raccontato. Da questo principio nasce l’esperienza di AltreVoci edizioni. Una casa editrice che di territorio parla e con voci locali, ma non solo. Un’esperienza nata da cinque soci, Aldo Boraschi, Francesco Grandis, Virginia Leoni, Parco Paganini e Annalisa Panesi.
Insomma, un insieme di forze giovani e differenti che di territorio parlano, di territorio vivono e che alimentano il volando del turismo del Tigullio in maniera costante, con uno sguardo al contesto locale e tanta proiezione globale.