di DANILO SANGUINETI
Prendere all’amo chi del far abboccare ha fatto una ragione di vita. Un’impresa? La risposta sta a Lavagna, in corso Genova al numero 199 per la precisione. Lì sorge Tigullio Fishing Outlet, la declinazione all’inglese per un negozio specializzato che un tempo si sarebbe chiamato ‘Il Paradiso del Pescatore’. Un posto dove una canna ti regala ore di sogno anche se fatta di materiali ultratecnologici anziché intrugli di erbe varie.
Aprire un emporio che accontenti ogni tipo di atleta, dilettante o professionista della lenza, in un posto davanti al mare con alle spalle decine e decine di torrenti e laghi, fiumi e stagni naturali e non, che paiono pensati apposta per soddisfare ogni genere di cacciatore con l’amo al posto del fucile, parrebbe un’operazione logica, una risposta scontata a una robusta domanda di un mercato ampio.
La realtà commerciale dice cose diverse: per praticare la pesca sportiva e amatoriale devi districarti tra lacci, lacciuoli e pure reti, burocratiche e normative prima che materiali. Forse le acque del mar Tirreno hanno visto svanire le antiche ricchezze, forse mulinare lenze e ami per le valli dell’Appennino Ligure è un atto di speranza più che un’operazione fruttifera; i bacini idrografici pagano un insostenibile dazio agli sbalzi del clima e le relative catastrofi geologiche. In più lo Stato nelle sue varie componenti amministrative contribuisce a portare correnti già impetuose al limite della praticabilità e crea vortici lutulenti più di quanto facciano le schifezze scaricate nei corsi di acqua.
Tigullio Fishing Outlet naviga in un pelago zeppo di insidie. A reggere la barra c’è una coppia di commercianti sostenuta da una grande passione per la pesca e che non è spaventata da fatiche e contrattempi. Marco Albini e signora sono relativamente nuovi del… mestiere. Il titolare fa una cronistoria della ditta. “Questo locale aprì a inizio 2019, noi siamo subentrati a gennaio di quest’anno. È nostra intenzione confermare l’indirizzo generale: un outlet per il pescatore, dove possa trovare qualunque articolo gli serva, dalle canne, ai mulinelli, dagli ami alle lenze, passando per le esche vive e no; allo stesso tempo offrire anche un servizio di qualità mettendo in vetrina pezzi di livello superiore, alcuni oggetti di pregio che possano andare bene ai super-esperti”.
Non è un caso che si riforniscano da queste parti anche le migliori ‘lenze’ della pesca sportiva, a cominciare da alcuni assi della Garbolino Fi.Ma Chiavari. Un motivo di vanto e una ragione per continuare a proporre articoli di pregio. “In questo momento economico, per il paese in generale e per il nostro settore in particolare, la fidelizzazione della clientela è un obbligo più che un’opportunità”.
Da quando il signor Albini ha alzato le saracinesche ad oggi, i motivi per sorridere non sono stati tanti. “È una continua lotta. Oltre alla crisi economica c’è quello che io non esito a definire una immotivata colpevolizzazione della pesca. Siamo tra le categorie di chi pratica un hobby o uno sport quella meno considerata e di gran lunga la meno tutelata. In questo modo, tra i tagli dovuti alle ristrettezze economiche e le angherie da parte di enti statali e non, si restringe il numero di coloro che sono disposti a spendere per la pratica della pesca”.
Un quadro decisamente pessimista. Marco Albini è un appassionato prima che un commerciante e si arrabbia nel vedere come il suo ‘esercito’ sia una armata Brancaleone più che una macchina da guerra. “Il paragone sorge inevitabile con i cacciatori. Quelli sono una lobby organizzatissima, sanno come condizionare i politici, sanno come farsi ascoltare nei palazzi del potere. Noi ci muoviamo in ordine sparso e se organizziamo qualche protesta non riusciamo a dargli il giusto risalto né ad essere costanti. Ci accontentiamo dei flash mob invece che di farci ascoltare da chi decide. Volete farvi una idea? La recente manifestazione a Genova davanti alle sedi del Comune e della Città Metropolitana”.
Allude alla protesta ideata e realizzata da un centinaio di pescatori in piazza De Ferrari a Genova. Per sottolineare come gli spazi per praticare il loro hobby siano sempre più ristretti e che la tendenza sia a ridurre ulteriormente le aree e le zone ove è concesso gettare l’amo per diletto hanno usato canne e mulinelli nella più famosa fontana della Liguria, quella che troneggia nella piazza più celebre della Superba.
Poi in corteo hanno raggiunto la Capitaneria di Porto. A Genova i pescatori dilettanti sono stati ‘spazzati’ via: sul mare non c’è posto, tutto chiuso, prima per i lockdown, poi per i lavori che interessano il waterfront e la nuova diga foranea.
“Qualche articolo a piè di pagina, qualche secondo nei tg locali, e poi niente. E se a Genova stanno scomparendo, qui stiamo appena appena meglio”. Albini pensa alla recente polemica tra i pescasportivi e i vari comuni e comunità, con i primi che si sono rifiutati di provvedere come al solito al ripopolamento della fauna ittica per condannare l’indiscriminato prosciugamento dei corsi d’acqua durante l’estate e i tanti niet ricevuti da autorità e organizzazioni ambientaliste.
“Hanno ragione da vendere perché fanno da guardie forestali, sorveglianti della fauna, pagano tesserini e relative tasse, eppure vengono trattati malissimo”. Presi a pesci in faccia, con doppia ironia… “Abbiamo le nostre colpe: a volte siamo troppo individualisti, troppo spesso avanziamo in ordine sparso. Io comunque non intendo mollare. E c’è la stima degli amici, che stento a chiamare clienti, che mi sostiene. Mia moglie ed io siamo in negozio sei giorni su sette, mattina e pomeriggio. Solo la domenica è chiuso. Abbiamo ancora ampliato il campionario e pensiamo di poter soddisfare ogni tipo di pescatore, anche il più esigente e attento alle ultime novità”.
Canne normali, leggere, ultraleggere per ogni tipo di pesca, telescopiche, per lo shore jigging (la pesca da spiaggia con spinning, ndr) in tungsteno, piombini, galleggianti con deriva in titanio, da trattenuta o da acque ferme, lenze, mulinelli. Potenziata anche la sezione abbigliamento per pescare in libertà e sicurezza ovunque. “Ti aggrappi alla speranza che possano venire tempi migliori. Se c’è un dato che conforta, è il vedere come nonostante tutto ci siano nuove generazioni di ‘patiti’ che si formano, si entusiasmano e, perché no, vengono a ingrossare le file dei nostri clienti”.
Nell’attesa che il popolo dei mulinelli si svegli, Tigullio Fishing Outlet è un caposaldo della ‘resistenza pescatrice’ E attenzione a non esagerare con i pescatori: potrebbero realizzare che oggi per loro dall’altro capo della lenza non c’è l’ambita preda ma una scarpa rotta, come nella più scontata delle barzellette. Nell’opinione comune sono etichettati come solitari e amanti del quieto vivere, hanno comunque, come le loro canne moderne e resistentissime, un punto di rottura. La loro pazienza è lunga quanto il Filo d’Arianna, non infinita. John Ford e John Wayne ci hanno insegnato che è sconsigliabile far arrabbiare un tipo tranquillo.