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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Festa della Liberazione con l’Ochin di Camogli, in gita a Borzonasca tra cultura, storia e celebrazioni

È la prima esperienza di questo genere e la scelta è ricaduta sul Comune di Borzonasca. Si parte alle 9,45 circa, con varie auto da Camogli e da Ruta, in direzione Belpiano
Il Mulino di Belpiano al centro del percorso organizzato domani per il 25 Aprile
Il Mulino di Belpiano al centro del percorso organizzato domani per il 25 Aprile
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di ROSA CAPPATO

Fare comunità. Da questo nasce l’iniziativa organizzata per domani, 25 aprile, dall’associazione culturale camoglina l’Ochin, guidata da Silvia Neonato. È la prima esperienza di questo genere e la scelta è ricaduta sul Comune di Borzonasca, per una fortunata concomitanza di eventi. Si parte alle 9,45 circa, con varie auto da Camogli e da Ruta, in direzione Belpiano, località che si trova a pochi km sopra Borzonasca, con i soci opportunamente distribuiti in vari equipaggi già formati via mail. 

Alle 11,15 si sosta a Belpiano, dove è prevista una breve passeggiata in un castagneto ben conservato e poi la visita, accompagnati da una guida, all’antico mulino verticale restaurato, seguito dal pranzo tipico. Ci si sposta, poi, a Borzonasca per visitare la mostra permanente ‘Arte come Resistenza’, a cura dello studioso di storia locale Giorgio ‘Getto’ Viarengo presso il piccolo polo museale di Borzonasca e i Magazzini dell’Arte, dove visitare le opere di pittura e scultura di Nicola Neonato, partigiano col nome di battaglia ‘Pollaiolo’, artista presente con molti affreschi in chiese liguri e con diversi monumenti civili in vari luoghi. Per i soci dell’Ochin non mancherà la visita alla storica pasticceria Macera. 

“Sono tante combinazioni per ‘fare comunità’ – spiega Neonato – e l’idea lanciata è piaciuta molto, perché saremo in 25”.  Neonato conosce bene l’artista che espone ai Magazzini dell’Arte, in quanto è suo zio. Stefano Massone, membro del direttivo ha suggerito la visita anche all’antichissimo mulino. “Abbiamo messo insieme le due idee e ritenuto imperdibile la mostra permanente. Chi non vorrà partecipare al pranzo, inoltre, può farsi trovare davanti al Comune, per continuare, insieme a noi, alle 15,30. Ci sarà la festa multiculturale in piazza e credo possa essere un’ottima occasione per celebrare la ricorrenza della Liberazione dal nazifascismo e la fine della guerra”. 

Sul raro mulino di Belpiano si hanno notizie anche dal Fai, Fondo per l’Ambiente italiano, che lo aveva messo ai voti, tra i candidati ai ‘Luoghi del cuore’. L’intero complesso, la vicina fonte e la sottostante vasca di raccolta, sono stati dichiarati di ‘interesse culturale particolarmente importante’. La parte originaria della struttura è stata datata almeno al XVIII secolo. L’edificio che vedranno io camoglini è costituito da due blocchi edilizi aderenti, di cui uno detto ‘torre’, alto circa 7 metri, al cui interno è stata ricavata una condotta di sezione decrescente verso il basso e l’altro adibito, nella parte inferiore a locale turbina, a locale macina al livello sovrastante e ad alloggio del mugnaio. 

Diversamente da quanto avviene normalmente la struttura non è stata realizzata sull’argine del corso d’acqua, ma in prossimità delle abitazioni, pertanto si è reso necessario convogliare l’acqua dal rio alla parte situata alla sommità della torre, mediante appositi canali, ‘beudi’, ancora in parte visibili. Altra peculiarità del mulino è l’adozione del sistema a ruota idraulica orizzontale, anziché verticale, più adatto a un minor quantitativo di acqua disponibile.

Poco dopo le 15 i i membri dell’Ochin saranno a Borzonasca, al piccolo polo museale e i Magazzini dell’Arte, prima della festa in piazza e la partenza per il rientro a Camogli, intorno alle 17,30. ‘Arte Come Resistenza’ è una mostra permanente realizzata nell’aprile 2022 dall’amministrazione Comunale di Borzonasca, in collaborazione con Miralago Energia srl, ANPI Chiavari e lo storico Giorgio Getto Viarengo. 

Nicola Neonato, definito l’Artista della Resistenza, nasce a Borzonasca nel 1912. Dopo aver fatto i mestieri più diversi, a 16 anni si imbarca e parte per l’India e l’Australia, quindi frequenta l’Accademia di Belle Arti a Genova e poi a Venezia. Partecipa alla Resistenza nelle cui fila, insieme ad altri artisti partigiani, promuove una manifestazione che non ha riscontro in nessun altro paese d’Europa occupato dall’esercito nazista. Durante la Pasqua del 1945, con il nome di battaglia ‘Pollaiolo’, e i suoi compagni allestisce una ‘mostra d’arte partigiana’ a Fontanigorda (Ge), a due km dagli avamposti tedeschi. Gran parte dei disegni di quella mostra sono conservati nel Museo del Risorgimento di Genova. Dopo la guerra si dedica all’insegnamento dell’Arte e anche all’attività di affreschista in varie abitazioni e chiese della Liguria e della Lombardia. Affresca anche la Cappella nel lager di Dachau, in Germania.

Tanti monumenti ai Caduti della Guerra di Liberazione portano la sua firma, tra cui, qui in zona, quello dedicato a Severino Raimondo sull’omonima piazza di Borzonasca e quello al Passo della Forcella, dedicato ‘ai Partigiani e alle Popolazioni delle Vallate che lottarono per la Libertà’. A Borzonasca sono esposte diverse opere pittoriche presso i locali sopra l’Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica e molti calchi preparatori delle sue sculture, donati al Comune dalla famiglia dell’artista. 

“A Borzonasca si possono acquistare dei canestrelli eccezionali: – aggiunge Neonato – ci accompagnerà la presidente alla pasticceria Macera”. Dal 2012 è ‘Impresa Storica’, iscritta al Registro delle Imprese Storiche d’Italia. I coniugi Ettore e Serena Macera si occupano della creazione artigianale dei loro prodotti e primaria attenzione è data alle materie prime che con cura vengono scelte privilegiando il KM 0. Tra le specialità c’è la storica ‘Ruëtta’, la rotella. Questo dolce nasce nel 1870 con l’apertura dello stesso locale, chiamato allora ‘Caffè dell’Unità Italiana’, grazie all’idea di Carmela e Vittorio, rispettivamente mamma e zio della bisnonna di Ettore, Clementina Guidobono che rilevò da loro l’attività. Dall’unicità del suo antico stampo deriva il nome Ruëtta, rotella. La sua lavorazione viene eseguita a mano, pezzo dopo pezzo e la fragranza della sua pasta frolla la rende unica. La ricetta passa poi negli anni ‘30 alla nonna Giuditta Ferretti e con l’arrivo del nonno Emilio Macera la pasticceria acquisice più prestigio, dato dal suo praticantato di 5 anni presso la ditta Daturi e Motta di Torino. La produzione delle Ruëtte passa poi al papà Giancarlo Macera e la mamma di Ettore, Marisa, dona al corredo della Ruëtta due sue poesie. Questa specialità è stata persino donata a Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita a Chiavari. Oggi la ricetta della Ruëtta è passata ai due coniugi, che proseguono la tradizione di famiglia. In pasticceria si lavoraa anche il prezioso lievito madre, da cui si ottengono panettoni, pandolci e colombe pasquali. Nel laboratorio si produce, poi, un gelato ‘fatto come una volta’, con ingredienti genuini e selezionati, per ottenere un prodotto leggero e digeribile. Oltre a questa interessante giornata di festa e senso di comunità, Neonato ricorda ai soci dell’Ochin il secondo appuntamento con Anpi e gli ‘Amici del Teatro’ per celebrare gli 80 anni della Liberazione e la fine della Seconda guerra mondiale, evento che sarà a Camogli mercoledì sera, 30 aprile, alle 21, nella sala del Ridotto del Teatro Sociale. “Giovanna Delledonne ci parlerà di Colonialismo fascista e resistenza in Etiopia, con video ed immagini degli ultimi arbegnuoc. Un pezzo di storia tragicamente sottovalutata e di cui poco si parla”.

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