di DANILO SANGUINETI
Gli orsi sono sotto attacco, da parte di uomini poco perspicaci. Vale per quelli che vivono nei boschi e vale per quelli che si aggirano tra panche e bilancieri. Per fortuna che per questi ultimi esistono contromisure efficaci per restare in piedi e continuare a svolgere le loro normali attività.
La Chiavari Powerlifting di Fabio ‘Orso’ Riccobaldi ha affrontato una stagione, quella appena archiviata, tormentata per svariati motivi, molti dei quali non dipendenti dalla volontà del coach e direttore della palestra situata in via Aurelia 1a, per intenderci a fianco delle scuole elementari Fortunato Solari.
Riccobaldi fa un recap della sua storia e dello stato dell’arte della sua creatura. “Io cerco di parlare del sottoscritto il meno possibile, ma sono state messe in discussione le mie competenze ed allora vorrei chiarire un attimo la mia posizione”. Orso è quello che si definisce un ‘impallato’, che ha fatto dello sport, soprattutto delle discipline che richiedono qualità atletiche particolari. “Sono sempre stato appassionato della forza in tutte le sue forme fin da bambino. Sono passato dal karate al bodybuilding, dalla ginnastica artistica a quelli che oggi vengono identificati come Powerlifting e Calisthenics, spaziando nel mentre tra difesa da strada e pugilato. Insegno prevalentemente Powerlifting Functional e Calisthenics, lo faccio in maniera continuativa dal 2011 e sono stato tra gli indiscussi precursori della specialità nella zona. Ho iniziato come trainer nelle palestre e ho tenuto vari seminari a chiamata nelle scuole. Successivamente ho iniziato a dare forma alla mia visione e metodica di allenamento nel 2016 portando da casa letteralmente l’attrezzatura da powerlifting in quella che oggi conoscete come Chiavari Powerlifting. Un pezzo alla volta ho dato vita a un ambiente unico che sicuramente mancava nel panorama chiavarese. Una palestra con una forte radice sportiva. Credo che per essere un buon allenatore più che medaglie e attestati servano sempre nuove idee e un bagno di umiltà. Vedo molti giovani scoraggiarsi in questo ambiente, non mettersi in gioco, procrastinare: io replico che è sempre meglio sbagliare oggi per aver imparato l’indomani”.
La sua società è oggi una ‘one man band’ dato che oltre che fondatore ne è presidente ed allenatore. “Oltre alla mia storia, c’è anche un curriculum fatto di esami e riconoscimenti: ho conseguito un attestato europeo di Functional Training, sono Allenatore Powerlifting per gare organizzate da Fipl e Fipe, ho un attestato pesistica olimpica e vari altri di specializzazione dcss e raw training”. Il bravo docente si vede più che da lauree e diplomi da appendere al muro dai risultati conseguiti dai suoi allievi. “Allora dormo tra due guanciali! Ho avuto la fortuna di allenare ragazzi e ragazze nel Powerlifting che hanno conseguito risultati di primo livello. Posso citare Samantha Peri (6 ori Fipl-Fipe, 2 coppe agli assoluti, 9 record italiani), Martino Levaggi (5 oro 9 record), Jasmine Ciarlone (4 oro 3 record), Aurora Banfo (1 oro 2 argento Fipl). E mi fermo qui senza citare un medagliere ancora più ampio come preparatore per gli atleti che ho allenato negli altri sport: combattimento, nuoto e canoa polo”.
Si arriva al punto dolente, la scissione recente nel suo gruppo di lavoro. “Ognuno è libero di andare per la sua strada ma non accetto che nel farlo mi si denigri. Chi se ne è andato da tempo seguiva un altro istruttore. Va bene così, ora c’è più chiarezza, chi è rimasto sa come lavoro e da questo mese partono le nuove iscrizioni, vedo che c’è gente nuova che si avvicina al nostro sport, speriamo che non si fermino alle prime asperità. Il lavoro da noi può essere duro ma per chi persevera i risultati arrivano. Non sto parlando solo di vittorie, ma di autorealizzazione, di prendere consapevolezza delle proprie qualità ed anche dei propri limiti. Chi viene alla Chiavari Powerlifting cresce e non sto parlando solo di massa muscolare…”.