(r.p.l.) L’appuntamento di domani, venerdì 13 ottobre al ‘Giardino delle idee’ della Società Economica per un incontro dal titolo ‘Equilibri geopolitici nel Mediterraneo. Il possibile ruolo centrale dell’Italia’ cade in un momento particolarmente delicato per ciò che sta succedendo in Medio Oriente.
L’efferata aggressione di Hamas a Israele e le conseguenze che ne deriveranno rendono la riflessione sul Mediterraneo e sul ruolo dell’Italia ancora più complessa.
Ne discutono Raimondo De Cardona, già ambasciatore d’Italia a Tunisi, Marco Ansaldo giornalista esperto di geopolitica e consulente di ‘Limes’ e il nostro editore Antonio Gozzi che conosce bene per lavoro i Paesi nord africani.
Ciò che sta accadendo negli ultimi anni e in particolare l’invasione dell’Ucraina da parte dei russi e i drammatici fatti di Israele mostrano una situazione internazionale sempre più caotica e volatile nella quale imprevedibilità e velocità del cambiamento sono i dati salienti.
Nessuno sa fare previsioni ma emerge con chiarezza che i valori occidentali di democrazia, libertà, tolleranza e mercato appartengono a una minoranza della popolazione mondiale, e vanno difesi da chi li vuole cancellare.
In questo contesto il Mediterraneo non è soltanto un mare di traffici e di interessi economici sempre più importanti: si pensi all’energia e al gas, ma anche al fatto che il 60% delle materie prime importate e che servono all’industria europea e il 50% dei manufatti che l’industria europea esportano viaggiano per nave solcando questo mare; il Mediterraneo è anche un luogo di confronto culturale e politico tra le società occidentali del blocco euro-atlantico e nuovi soggetti come la Turchia, l’Algeria, l’Egitto e gli altri Paesi arabi che vogliono dire la loro in questo scenario strategico.
Gaza e Tel Aviv si affacciano sullo stesso mare. La Russia vi è di nuovo presente con almeno 10 navi da guerra che sfruttano la base navale siriana di Tartus, e ciò non succedeva dai tempi dell’Urss.
L’Italia ha nel Mediterraneo i suoi interessi strategici. Il flusso migratorio incessante che proviene dalle coste del Nord Africa mette a dura prova la nostra capacità di accoglienza e integrazione. La Marina Militare Italiana con grandissima abnegazione e professionalità presidia la libertà delle rotte di navigazione, protegge le grandi infrastrutture sottomarine (cavi e gasdotti), spesso salva la vita ai migranti che affondano con i loro barconi e barchini.
L’Italia per ragioni storiche e culturali può svolgere un grande ruolo di dialogo con i Paesi del Nord Africa, ma anche delle coste balcaniche, traducendo e spiegando senza arroganza ma con spirito di amicizia e cooperazione internazionale i valori dell’occidente.
È possibile fare ciò avviando reali progetti di sviluppo ad esempio nel campo delle energie rinnovabili e dell’idrogeno, dell’agricoltura avanzata, della digitalizzazione e della cyber sicurezza. C’è la possibilità di installare fabbriche e manifatture che potrebbero costituire efficienti sistemi di subfornitura per l’industria manifatturiera italiana.
L’intuizione del ‘piano Mattei’ è in fondo tutta qui. Bisogna passare ora dalle parole ai fatti.
Appuntamento al Giardino dei Lettori della Società Economica di Chiavari, in via Ravaschieri 15 a ingresso libero, venerdì 13 ottobre alle ore 18. Il ‘Giardino delle Idee’ è un ciclo proposto da Banco BPM e da Società Economica (qui si può vedere l’integrale del precedente incontro, ‘Crisi energetica e climate change: la difficile via della transizione’: https://youtu.be/Iy8_SPcQ79w).
