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Giovedì, 25 maggio 2023 - Numero 271

Colmata, un altro giro di giostra. Così sono saltati centinaia di parcheggi liberi

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(r.p.l.) Luna park, no park. Per il secondo anno consecutivo, a Chiavari scoppiano polemiche e fioccano mugugni, dentro e fuori da Palazzo Bianco. Un’onda lunga che parte dalla politica e arriva a tutta la città. Come nel 2018, anche nel 2019 l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Di Capua ha deciso di concedere agli operatori del Luna park la parte asfaltata della Colmata a mare, il che ha comportato, sin dalla metà di dicembre, ovvero da quando i ‘baracconi’ sono giunti nel Tigullio, il ‘sacrificio’ di centinaia di posti auto liberi, vera manna per i numerosi pendolari e per tutte le persone che si recano in centro sfruttando quest’area per lasciare in sosta, a tempo illimitato, il loro mezzo. Una scelta che ha lasciato sconcertati parecchi chiavaresi, così come parecchie persone che scendono dall’entroterra e da sempre utilizzano la Colmata come parcheggio d’interscambio.

Molti cittadini si sono visti ‘preferiti’ rispetto ai giostrai, molti non l’hanno buttata giù, i disagi sono stati in serie – con l’aggravante che tutto è accaduto nel pieno delle festività natalizie, quando, a peggiorare il tutto, arriva anche la decisione di far pagare gli stalli blu pure nelle domeniche e nei giorni festivi – e le difficoltà sono destinate a durare almeno sino al prossimo 19 gennaio, ultimo giorno previsto per la permanenza dei ‘baracconi’ in città, a meno di ulteriori proroghe e concessioni.

L’anno scorso nel mirino delle proteste finì, principalmente, l’assessore comunale con delega al Commercio, Gianluca Ratto. Fu lui a trattare l’accordo con gli operatori del Luna park, e la cosa fu vista non di buon grado da gran parte dei suoi colleghi. Perché Ratto, alimentarista tra i più noti in città, finì per scontentare i commercianti, proprio nel momento in cui, sotto le feste di Natale, tradizionalmente si lavora di più e l’avere un’area dove si parcheggia liberamente nella piena disponibilità della cittadinanza significa oro colato.

Le proteste sui social
Invece no, parcheggi tagliati nel 2018 e parcheggi tagliati pure nel 2019, nonostante tutti i problemi già creati. Sui social network, ieri come oggi, è tutto un profluvio di proteste: pendolari che girano per lungo tempo a cercare un posteggio, spesso finendo per perdere il loro treno, traffico che aumenta, nervosismo parallelamente in crescita. Il tutto in un contesto di viabilità che, per quando riguarda la Liguria in questo periodo, definire disastroso è dir poco.

Sulla già delicata situazione chiavarese, infatti, è arrivata la mazzata della galleria delle Grazie chiusa. Il sindaco Di Capua ha parlato di fine lavori probabilmente entro l’Epifania, ma questi giorni di stop portano con sé altre conseguenze. Si vorrebbe utilizzare di più il treno, per evitare le lunghe code in autostrada (unico passaggio possibile tra Chiavari e Rapallo, essendo ko la viabilità urbana), ma resta il mistero di dove parcheggiare l’auto per raggiungere la stazione. Un gran casino, insomma.

Le minoranze all’attacco
Ieri come oggi le minoranze, in particolare Noi di Chiavari, subodorando il malcontento, hanno presentato interrogazioni in Consiglio Comunale, per capire il perché di questa malaugurata scelta. Negli anni passati, non è che il Luna park non ci fosse, anzi. Ma occupava la parte non asfaltata della Colmata, senza quindi togliere alcun parcheggio.

La decisione di spostare i ‘baracconi’ su una superficie più omogenea, quale è certamente quella bitumata, è stata motivata con ragioni di sicurezza. In effetti, c’è da dire che la zona è più facilmente calpestabile, non c’è alcun tipo di difficoltà per l’accesso dei diversamente abili, ma lo ‘schiaffo’ alla città è stato ugualmente consumato. E, specialmente, per alcuni, è stato bello forte. Secondo i consiglieri di Noi di Chiavari, Roberto Levaggi, Daniela Colombo e Silvia Garibaldi, “l’attuale amministrazione, anche in questo caso, ha completamente sbagliato strategia. Non ha senso, e non è giusto, eliminare decine e decine di parcheggi liberi, per giunta sotto le festività natalizie: perché si fa un enorme danno sia al tessuto commerciale della città sia per i numerosi pendolari che da sempre usano questi stalli per lasciare la loro auto, anche dall’entroterra, e raggiungere la stazione. La città è completamente intasata ed è impossibile trovare un solo parcheggio per le automobili. È una situazione inaccettabile e durerà per tutto il mese di dicembre e anche per buonissima parte di quello di gennaio. Per di più, nell’area non asfaltata della Colmata sono in corso dei lavori, quindi tutta la superficie è praticamente inutilizzabile. Possibile che non si potessero trovare altre soluzioni? Ancora una volta, questa amministrazione danneggia i concittadini, i lavoratori e le persone che tengono aperti i loro negozi”.

Il ‘mistero’ del buono sconto
A completare il quadro, la minoranza chiede pure ragione di un’altra scelta: “Abbiamo notato come, in un tagliando del parcheggio a pagamento, sia contenuto un buono sconto per il Luna park. La cosa non è stata minimamente comunicata alla cittadinanza e ci stupisce alquanto. Qual è il rapporto tra Marina Chiavari, la società che gestisce la sosta a pagamento per conto del Comune, e gli operatori del Luna park? Chiediamo di vedere tutti gli atti”.

La replica di Avanti Chiavari non chiarisce
Come spesso avviene, prima ancora che attraverso i canali istituzionali, la replica è arrivata – naturalmente piccata – dalla pagina Facebook di Avanti Chiavari, ovvero la principale lista che sostiene il sindaco Di Capua e che è diventata, nel tempo, pure il suo principale organo di comunicazione, politica e non solo, ovviamente sempre ‘pro’.

Secondo Avanti Chiavari (l’autore del post lo possiamo immaginare, anche se non si è mai ufficialmente palesato), “il parcheggio blu è gratuito per le famiglie che portano i figli al Luna park di Chiavari. I parcometri, con il pagamento del periodo di sosta, emettono un ticket aggiuntivo di sconto per il Luna park, che i gestori faranno all’acquisto del gettone. Gli organizzatori del Luna park hanno anche pagato a Marina Chiavari il costo forfettario per questo servizio. Si ha un doppio vantaggio, perché coloro che vanno alle giostre possono usare gli stalli blu, lasciando liberi quelli bianchi, oltre a essere un incentivo per visitare Chiavari, senza alcun onere al Comune”.

Ora, leggendo un simile post, vengono spontanee alcune domande:
1) Quanto hanno pagato, gli organizzatori del Luna park, per il ‘disturbo’?
2) Dove sono gli stalli bianchi da lasciare “liberi”, dal momento che sono stati cancellati con le giostre?
3) Qual è il vantaggio, uno solo, non già uno “doppio”, per chi utilizza la Colmata come parcheggio d’interscambio?
4) Perché di questo fantasmagorico accordo, che dovrebbe portare frotte di turisti a Chiavari e non costa nulla al Comune, né il Comune stesso né Marina Chiavari hanno dato preventiva e adeguata comunicazione? Come mai non è stata fatta una conferenza stampa? Perché non è stato diramato alcun comunicato? Perché abbiamo dovuto attendere che il caso venisse sollevato da una minoranza, il giorno di Santo Stefano e tutti con la pancia piena?

I conti di ieri e i conti di oggi: evidenze da approfondire
Ma sulle questioni più ovvie si glissa, mentre non manca mai la propaganda: “Tutto questo – prosegue l’autore del post su Avanti Chiavari – è stato possibile grazie alla nuova gestione comunale dei parcheggi a pagamento, che ha portato gli introiti da circa 900.000 euro a 2.500.000 all’anno, tutto a favore dei chiavaresi. L’esclusione di Apcoa, da noi voluta a favore della gestione diretta comunale, è stata sempre contestata dall’ex sindaco Levaggi che, anche oggi, è intervenuto, con critiche campate per aria, perdendo l’occasione di tacere e trascorre un sereno Santo Stefano”.

Nessuno di ‘Piazza Levante’ sta pro o contro Apcoa, né sta pro o contro Marina Chiavari, né sta pro o contro i giostrai. Semplicemente, stiamo con i cittadini, sempre e comunque. E sulla veridicità dei numeri relativi alla sosta a pagamento, in particolare sui risultati che vengono accostati (900.000 da una parte e 2,5 milioni dall’altra), promettiamo sin d’ora un ulteriore approfondimento.

La versione degli operatori del Luna park
Quanto ai giostrai, va rilevato come arriva da loro una risposta che, in nome della tanto sbandierata trasparenza, avrebbe dovuto dare invece l’amministrazione. Nei giorni scorsi, gli operatori, hanno parlato, attraverso il loro portavoce, Dino Crippa: “Non accettiamo nessuna speculazione sul Luna park. Abbiamo pagato la stampa dei rotoli di carta con il simbolo delle giostre e versiamo al Comune circa ottomila euro per l’occupazione del suolo pubblico in Colmata. Le nostre attrazioni si fermano un mese a Chiavari e assolvono a tutti gli obblighi previsti dalla legge. Siamo consapevoli del disagio che la sottrazione di posteggi liberi comporta, ma offriamo svago e garantiamo iniziative a favore di studenti e disabili. La giornata gratuita per i portatori di handicap è stata ripristinata da quando occupiamo la parte asfaltata di piazza Giovanni Paolo II”.

Tanto di cappello all’onestà intellettuale degli operatori del Luna park. Ma siamo proprio sicuri che tutti si stanno svagando, in questi giorni e almeno sino al 19 gennaio?

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