di DANILO SANGUINETI
Anche se ha 70 anni, la Chiavari Nuoto deve di nuovo decidere cosa farà da grande, o meglio se vuole tornare grande. Non sono stati anni semplici per la società verdeblu, il più antico tra i club natatori sorti a est del monte di Portofino, nella zona della Liguria che veniva giudicata da molti, a cominciare dalla leggenda vivente Eraldo Pizzo, “inadatta agli sport acquatici”.
In effetti in una regione dove nuoto e pallanuoto hanno regalato una messe di successi, vittorie, celebrità e soddisfazioni che non hanno alcun paragone nelle centinaia di altre discipline sportive, il terreno fertile per far crescere campioni e squadroni sembra essere concentrato nella zona mediana, grosso modo tra capo Noli e il Golfo Paradiso, se preferite tra Savona e Camogli.
La Chiavari Nuoto dagli anni Sessanta in poi ha costituito l’eccezione a una regola che appariva ferrea. Nell’ultimo ventennio dello scorso secolo, un vertice e un vortice di risultati prestigiosi. Poi, una quindicina di anni fa, l’inversione della curva. Il club segna il passo, inutile nasconderlo, la squadra di pallanuoto maschile dalla A1 alla B, difesa con le unghie e i denti, pochi successi tra le corsie del nuoto, sincro volenteroso ma senza sbocchi.
La parabola sembrava irrimediabilmente discendente, poi il presidente Danilo Ghio, che la calottina verdeblu l’ha difesa in acqua, getta delle ancore che trovano il fondale e bloccano la deriva del vascello verdeblu. Il turning point è stata la scorsa stagione. “Io sono in carica dal 2005, in questi tre lustri la società ha attraversato fasi differenti, e, non lo nego, alcune crisi. Sarebbe stato difficile il contrario: se alzo lo sguardo, noto che in Liguria siano tempi bui se non cupi per gli sport natatori. I costi, gli impianti, le richieste gravano sui club, specie se come il nostro hanno una piscina da gestire. Nel corso del 2018, abbiamo affrontato il rinnovo della concessione per la Ravera. Una gara non acquatica ma ancora più complicata da vincere. Ce l’abbiamo fatta e da lì siamo ripartiti. Il rinnovo per 5 anni della gestione impiantistica della piscina di Chiavari ci ha concesso il tempo e il respiro necessari per programmare. La prima squadra maschile era retrocessa in serie B a causa di momenti e scelte non facili. Il successivo torneo ci ha portato a un passo da un’altra retrocessione”.
Un rischio calcolato? “Un rischio obbligato. Io, assieme ai consiglieri, primo tra tutti il vicepresidente Claudio Zadra, abbiamo deciso di sfruttare l’occasione per rivedere il progetto sportivo ripartendo dai giovani chiavaresi del vivaio, affidandoci per la stagione 2018/19 all’esperienza di un nome che nella sua carriera da atleta prima e con i settori giovanili come allenatore in seguito ha davvero pochi eguali: il savonese Andrea Pisano”.
I primi due terzi di torneo sono un disastro. A marzo nessuno avrebbe puntato un centesimo bucato sulla salvezza del Chiavari. Invece con una prodigiosa risalita nelle ultime gare il team che Pisano ha sempre guidato senza titubanze si salva. “Lo confesso, io stesso a metà del cammino dubitavo. Il mister e i ragazzi hanno sorpreso anche me. E mi hanno confortato sulle scelte fatte e quelle da fare. Ci siamo comportati così anche per le giovanili di pallanuoto, la scuola nuoto e il settore sincronizzato: ricorso alle risorse interne, evitare la ricerca del risultato a ogni costo, privilegiare una crescita ragionata di ogni sezione, dando spazio alle nostre risorse, affidandoci a istruttori, allenatori, tecnici di provata esperienza e allo stesso tempo che conservino l’entusiasmo necessario per affrontare nuove sfide. Abbiamo i bilanci in ordine, la piscina piena, i tre settori – Nuoto, Pallanuoto e Sincro – in pieno sviluppo. Ad oggi circa 400 atleti appartenenti alle diverse categorie si allenano quotidianamente con prestazioni che rappresentano piccole e grandi soddisfazioni nei rispettivi settori: l’imperativo resta tuttavia quello di fare il proprio meglio e non è per principio, finalizzato al raggiungimento esasperato del risultato”.
Per il presidente l’obiettivo cardine è infatti la promozione sociale e il rispetto dei valori etici. Poi si può discutere di traguardi e obiettivi. “Il prossimo torneo di serie B partirà a gennaio. L’aria che si respira in vasca è quella di un organizzato entusiasmo. Importante era rinnovare l’accordo con mister Pisano. Con lui siamo ultratranquilli. Riproporremo una squadra fatta da under 21, una formazione giovanissima fatta in casa salvo pochissime eccezioni. Avremo due ‘stranieri’, un portiere che arriva da Roma di 23 anni e un centroboa brasiliano ma con passaporto italiano di 20, due ‘rocce’ che garantiranno ai nostri baby i muscoli e l’esperienza necessari per non affogare di fronte ad avversarie ricche di vecchi marpioni delle piscine. E poi, lo ripeto, ci sono i nostri tecnici, oltre ad Andrea Pisano, Robert Dinu e Pierpaolo De Salsi che si occupano delle categorie giovanili, dagli Under 20 agli Aquagol, che non ci faranno mancare la ‘materia prima’. L’idea è quella di fare un campionato tranquillo, di conquistare il prima possibile la salvezza”.
Sembra più avanti il progetto Nuoto. “Siamo stabilmente tra le migliori società regionali per punteggio. Merito della responsabile Valentina Villani, affiancata da istruttori qualificati con brevetti rilasciati dalla FIN, Niccolò Fantini, Giovanni Ragazzoni, Simone Solinas. La squadra di nuoto si compone di 80 agonisti suddivisi nelle diverse categorie in base all’età. Puntiamo a migliorare ancora, poi che salti fuori il talento è questione di fortuna oltre che di programmazione”.
Ed infine il nuoto sincronizzato. “Qui abbiamo come coordinatrice esterna Elisa Bozzo, che ci conferisce un rango internazionale per il suo palmares e il suo curriculum. Con lei istruttrici di primissimo piano, Valentina Sivori, Viola Sommariva e Alessia Bellomo.
Il settore giovanile parte dalle piccolissime, bambine di 6 anni che si cimentano con i primi elementi del nuoto sincronizzato, poi abbiamo Esordienti, Ragazze, Juniores e Assolute. Con la nostra stella, Marta Cantero, plurivincitrice di titoli mondiali ed europei nelle categorie per atleti disabili”.
Una Chiavari Nuoto che ha avuto nel corso del 2019 un unico momento nero, un colpo che la sorte ha inflitto a tradimento. La voce del presidente Ghio si incrina: “Tre mesi fa abbiamo perso improvvisamente Guido Martinelli, il nostro addetto stampa. Ma sarebbe riduttivo citare questo titolo per il suo rapporto con la società. Era un amico e un riferimento per tutti noi, sempre disponibile e sorridente per noi dirigenti, per gli allenatori, per i ragazzi. L’eleganza, la sobrietà e la passione con cui svolgeva il suo lavoro restano nei nostri migliori ricordi e lasciano un vuoto incolmabile”. I ragazzi che vanno in vasca per nuotare, tirare o danzare sopra e sotto il pelo dell’acqua cercheranno di vincere anche per lui.