Settimanale di attualità, economia e sport, Chiavari, Genova, Liguria

Glocal… no social
Settimanale di attualità, economia e sport

Settimanale di attualità, economia e sport

Giovedì, 8 giugno 2023 - Numero 273

Chiavari, il progetto del Rupinaro bloccato da una direttiva ministeriale assurda

Condividi su

di ALBERTO BRUZZONE

Che fine ha fatto il piano di messa in sicurezza del torrente Rupinaro, con conseguente mitigazione del rischio idrogeologico? A Chiavari, questo progetto, definito “epocale” dall’ex sindaco Roberto Levaggi, era stato fieramente al centro della campagna elettorale.
Marco Di Capua, una volta subentrato al primo cittadino uscente, se l’era praticamente ritrovato sulla scrivania, bell’e pronto e già finanziato. Un primo lotto di nove milioni e mezzo, di cui oltre sei messi a disposizione dalla Regione Liguria e la restante parte dal Comune di Chiavari, per rifare da zero tre ponti e rinforzare gli argini, eventualmente abbassando l’alveo, di quello che gli studiosi definiscono il secondo torrente più pericoloso della Liguria, dopo il Fereggiano di Genova. Non è un caso, del resto, che proprio Fereggiano e Rupinaro abbiano provocato le alluvioni più disastrose degli ultimi anni in Liguria.

Per questo la prevenzione dal rischio idrogeologico, con particolare riferimento alla nostra regione, è da decenni un cavallo di battaglia. Della politica ma soprattutto del buon senso. Fatto sta che, nel caso di Chiavari, il progetto “epocale”, una volta stanziati i soldi e definita la progettazione, pareva realmente prossimo a partire.
Ve ne furono pure un paio di presentazioni: la prima, in primavera 2017, alla presenza del governatore Giovanni Toti e del suo assessore Giampedrone, con Levaggi ancora sindaco. La seconda, l’anno successivo, con Di Capua. Stessa spiaggia, stesso mare: la sala del Consiglio Comunale di Palazzo Bianco.

E poi? Come mai da quel punto non si è andati più avanti? Perché il progetto si è arenato? Che cosa è successo nel frattempo? Che cos’è che l’amministrazione non racconta? Quali problemi sono intercorsi?
La questione è complessa e, come sempre, va riassunta per sommi capi. Dopo la drammatica alluvione del 2014, Chiavari avverte il rischio concreto di quanto il Rupinaro sia una ‘bomba’ idrogeologica. I ponti sul torrente, che attraversa il cuore della città, sono quasi tutti obsoleti, datati e con una pila centrale che rallenta notevolmente lo scorrere delle acque.
L’amministrazione Levaggi, all’indomani degli allagamenti, mette mano ai progetti. Tutte le priorità, in termini di lavori pubblici, sono spostate sulla prevenzione. In tre anni vengono rifatti completamente due ponti: quello di via Castagnola e, proprio a fine mandato, quello di Sampierdicanne. Non solo, si pensa già a rifare pure quelli di viale Tappani, corso Italia e corso Valparaiso, oltre a prendere accordi con le Ferrovie per il ponte dove passa la linea Chiavari-Genova: e non è poco, visto che si tratta, in quest’ultimo caso, della struttura con la pila centrale più ingombrante.

E’ un progetto che, pur nella diatriba elettorale, mette d’accordo abbastanza tutti (a parte alcuni che continuano a sostenere la necessità di una vasca di laminazione del Rio Campodonico). Ma è proprio all’insediamento dell’attuale maggioranza che avviene l’intoppo. Che non è colpa né dell’amministrazione locale, né di quella regionale.
Una direttiva ministeriale, assai discutibile ma sinora trattata come Vangelo, stabilisce che i nuovi ponti devono per legge essere rialzati di un metro e mezzo rispetto alle vecchie strutture, perché siano in grado di contenere e supportare un’eventuale piena duecentennale (la catastrofe più ingente contenuta nelle scale tecniche). Di fronte a questo paletto, l’intero progetto chiavarese, ma il destino è comune in tante altre città, va assolutamente in tilt.
Ma come si fa a rialzare di un metro e mezzo delle strade che passano in mezzo alle case? Bisognerebbe ricostruire la città da zero, e forse si farebbe prima.

Ed ecco che va in scena l’ennesimo teatro dell’assurdo, tutto italiano: Chiavari ha la volontà di prevenire il rischio idrogeologico, ha progetti precisi, definiti e già finanziati, ha appalti in parte già assegnati. Da più parti si punta a campagne sul modello ‘Io non rischio’ e simili e poi? La costruzione di ponti di ultima generazione, con materiali completamente nuovi e senza pila centrale viene bloccata. Per un cavillo, per una legge che tratta allo stesso modo grandi strutture extraurbane (dove lo spazio per rialzare una strada spesso esiste) e piccoli manufatti cittadini, spesso poco più che passerelle.

Ecco come complicarsi sempre la vita. A scapito del cittadino e della sicurezza che, ancora una volta, resta solo una bella intenzione. Ora, su questa battaglia di buon senso contro un’indicazione che ha solo del tecnico e tanto del ridicolo, c’è da dire che, in via del tutto eccezionale, maggioranza e opposizione chiavaresi – che non sempre si amano – hanno trovato una singolare convergenza. Perché questa è una campagna a difesa della città di Chiavari, e tutti ne avvertono l’importanza.

“Quei ponti – afferma l’ex sindaco Roberto Levaggi – lì non ci possono più stare. E’ vero che hanno passato le verifiche statiche. Sono sicuri, non lo voglio mettere in dubbio. Ma sono assolutamente da ristrutturare. Anzi, da ricostruire, come fatto da noi per quelli di Castagnola e Sampierdicanne. Specialmente i ponti di viale Tappani e corso Italia sono in stato di degrado. Per non parlare di quello delle ferrovie. L’amministrazione Di Capua si è trovata il nostro progetto, già finanziato, e l’ha portato avanti. Al momento dello stop da parte del Ministero, però, avrebbero dovuto fare maggiori pressioni. Qui non possiamo starcene di un parere tecnico. Bisogna suscitare il fronte politico. E’ questo l’impegno che chiedo all’attuale sindaco. Se venisse un’alluvione con un morto, bisognerebbe poi spiegare a un magistrato come mai non si sono costruiti i ponti nuovi, con progetti già pronti e finanziati. Su queste cose non c’è da scherzare. Lo dico come ex sindaco. So bene la responsabilità che grava su chi si prende un impegno come questo. Sono d’accordo che sia impossibile rialzare i ponti di un metro e mezzo. Ma allora bisogna insistere a più non posso per ottenere delle deroghe. Essendo Chiavari in cima alla lista dei progetti finanziati, è chiaro che è anche la prima città a trovarsi di fronte a questo problema”.

L’attuale primo cittadino, Marco Di Capua, ricorda che “la progettazione sta andando avanti, nonostante questo parere tecnico sull’innalzamento di un metro e mezzo. La scorsa estate, si è mossa la Regione, con l’assessore Giampedrone. Ha rivolto un quesito al Ministero delle Infrastrutture sulla possibilità di deroghe, e gli è stato risposto di no. Ora torneremo alla carica, ma è chiaro che a Roma adesso ragionano con una certa rigidità, anche e soprattutto dopo la tragedia del Ponte Morandi”.
Secondo Di Capua, “se costruissi un ponte, come quello di viale Tappani, come vogliono i tecnici, andrei sopra al primo piano delle case. Non avrebbe nessun senso. Stiamo preparando nuova documentazione da portare al Ministero, con l’ingegner Parpaglione. Io come sindaco devo fare qualcosa. Devo portare avanti questo progetto, spendere le risorse che abbiamo ottenuto. Mi rendo perfettamente conto che sto correndo un rischio”.

Nel frattempo, Palazzo Bianco valuta delle alternative: “Se non si potranno rifare i ponti, allora approfondiremo lo studio per uno scolmatore. Ci costerebbe un po’ di più, ma permetterebbe di diminuire notevolmente la portata d’acqua del Rupinaro in caso di forti piogge, perché il rio Campodonico verrebbe completamente deviato. Altro discorso ancora, poi, è quello relativo alla vasca di laminazione. Ad ogni modo, qualcosa faremo. Non abbiamo intenzione di stare più fermi. Se non potremo partire dai ponti, partiremo dagli argini. E’ folle avere i soldi in cassa e non poterli spendere per opere di un’importanza sacrosanta”.

Gli ‘agganci’ romani ci sono? Il primo nome che viene in mente è quello del vice ministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi. Ammesso che pure sulla messa in sicurezza di un torrente che già in passato ha dimostrato i suoi effetti devastanti non ci sia bisogno di una velleitaria analisi costi-benefici, di quelle che tanto vanno di moda di questi tempi. Per tenere un paese fermo e inchiodato. E pure con una bomba idrogeologica sotto casa. Anzi, proprio sotto il sedere.

Ultimi video

Commissione regionale sul depuratore: Iren dovrà rispondere più nel dettaglio
Parlano i consiglieri Sandro Garibaldi (Lega) e Paolo Ugolini (M5S). È necessario fare chiarezza. Urgente un incontro pubblico
Giorgio Vittadini: “Sussidiarietà sempre più necessaria. Bisogna cambiare la mentalità"
Cresce il valore sociale del terzo settore. Presentato alla Società Economica il primo studio realizzato in Italia
Mallucci: “Le urne del giugno '46 raccontarono di un Paese perfettamente spaccato in due"
È stato eletto Presidente Nazionale di Italia Reale: "Quello del Re Umberto II fu un addio momentaneo, che negli anni divenne esilio"
Perdita occulta di liquami a Lavagna? Lotta aperta in Consiglio comunale a Chiavari
Scontro tra Silvia Garibaldi e il Sindaco. Ambientalisti e Comitato del no presenti in sala consiglio. Allarmismo strumentale? O rischio ambientale?
L'ex sindaco di Zoagli Franco Rocca ci racconta storia e geografia di un depuratore mai nato
“Perché rovinare un territorio e il nostro mare è un attimo. Una sfida malvagia alla bellezza”, sostiene l'ex consigliere regionale
La generosità dentro ai libri di Francesco Brunetti. Un aiuto concreto per Anffas
“Tante difficoltà da affrontare. Serve supporto. Scrittore e medico non sono solo due professioni, ma anche due missioni"
Cosa c'è sotto la Colmata di Chiavari: al Mignon prosegue la battaglia per il no al depuratore
Intanto, spunta un video che segnala le anomalie della condotta a mare di Lavagna. Gli ambientalisti: “Episodio gravissimo”. E scatta la denuncia
I consiglieri di minoranza della Commissione per la riapertura del tribunale si dimettono
L'accusa: "La maggioranza vuole prendere l’autostrada in contromano, noi non li seguiremo”, e rimettono il mandato al Presidente del Consiglio
Alluvione Emilia-Romagna, la colonna mobile della Protezione Civile ligure sul campo
Luciano Devoto, referente del gruppo Croce Verde Chiavari: “Di tutte la catastrofi sulle quali sono intervenuto, questa è la peggiore"
Domenica 28 e lunedì 29 maggio Sestri Levante sceglierà il nuovo sindaco al ballottaggio
Intervista a Marcello Massucco e Francesco Solinas. Si torna la voto con l’incognita astensionismo. Ecco le varie posizioni
Tribunale del Tigullio, Messuti bacchetta la commissione di scopo: "Perde tempo"
Sorpresi i commissari: "Eravamo tutti d’accordo, e in commissione ci sono anche i suoi. Ora tocca ricominciare"
Istituto Comprensivo G.B. Della Torre: il nuovo anno si apre all'insegna della protesta
Tre classi della primaria non avranno gli spazi necessari. Il Comune: “Non è una scelta economica”. E le famiglie scendono in piazza
Il Comitato No al depuratore in Colmata chiede incontro al Sindaco e audizione in Regione
Promossi anche due eventi informativi sugli aspetti che hanno portato la tortuosa vicenda sempre più al centro del dibattito cittadino
Falcone: "C'era una volta il Dipartimento degli Appennini con capoluogo Chiavari"
La conferenza dell’avvocato emerito chiude in bellezza il ciclo di incontri del 18° Corso di cultura genovese organizzato da "O Castello"
Nuovo calendario per le visite guidate al Museo del Risorgimento della Società Economica
Un percorso museale ricco di memorabilia: dipinti, scritti, oggetti particolari del capitolo risorgimentale nel chiavarese

Altri articoli

Clima, migliorano i dati delle precipitazioni, ma gli eventi estremi sono ormai la normalità

I dati delle piogge di maggio, raffrontati con quelli di maggio 2022 e con quelli da gennaio ad aprile del 2023, sono positivi

Cronache da Genova - Una sinistra incerottata cerca il candidato anti-Toti per le Regionali

Recente è lo scontro fra Pastorino, sindaco di Bogliasco, e Paita, renziana, sulla possibile candidatura dello stesso Pastorino