di ALBERTO BRUZZONE
Esattamente un anno e qualche giorno fa, lunedì 17 settembre per la precisione, scattò a Chiavari quella che l’amministrazione Di Capua definì la ‘rivoluzione dei parcheggi’.
La gestione della sosta a pagamento passò da Apcoa, che era stata introdotta agli inizi degli anni Duemila dalla coppia Agostino-Segalerba (tanto per onor di cronaca), a Marina Chiavari, società in-house del Comune. Parcometri di nuova generazione, capaci di accettare anche bancomat e carte di credito e di dare resti in contanti (ma molto difettosi, specie nel primo periodo, e qualche problema se lo trascinano ancora oggi), nuove divise per gli operatori della sosta (riassunti dopo un doppio concorso e una trattativa sindacale assai tortuosa), annunciati introiti maggiori e costi minori.
Quello che mancava, e che di fatto ancora manca, sono le altrettanto annunciate agevolazioni per residenti e portatori di handicap. Di quelle, nessuna traccia. Né a distanza di settimane, né a distanza di mesi. E, ormai, a oltre un anno dall’avvio del nuovo corso, non se ne ha ancora notizia alcuna.
Il sindaco Marco Di Capua, intervistato sull’argomento più volte, non ha mai dato indicazioni precise. Si vogliono vedere i conti del primo anno, ma intanto gli amministratori di Palazzo Bianco non mancano di raccontare che la gestione ‘diretta’ è molto migliore rispetto a prima, che gli incassi sono aumentati, che le proiezioni sono di oltre due milioni e mezzo di euro all’anno e che la scelta di affidarsi a Marina Chiavari è stata vincente.
Cosa non si dice mai, è quando partiranno queste agevolazioni, se mai partiranno, a questo punto. I cittadini chiavaresi le chiedono da anni. Molti comuni limitrofi, tra cui Rapallo, le hanno adottate da tempo. Perché a Chiavari, se i conti vanno così bene, non si può? Che cosa c’è ancora che tiene frenata questa decisione?
Eppure, scorrendo il programma elettorale di Avanti Chiavari nel 2017, oltre che andando a rivedere le dichiarazioni degli allora candidati, il concetto era abbastanza chiaro: agevolazioni per i residenti e gratuità per i portatori di handicap. Nella sua ultima dichiarazione al quotidiano locale, datata 14 agosto 2019, il sindaco spiega: “La gestione diretta della sosta è economicamente positiva per il Comune di Chiavari. Abbiamo fatto previsioni prudenziali sugli incassi, preferendo aggiornarle periodicamente, e alla scadenza del primo anno della nuova gestione, rispetteremo gli impegni presi con gli elettori”.
Ora, il primo anno della ‘nuova gestione’ è scaduto. Dov’è il rispetto degli impegni presi? Ancora Di Capua: “Partiremo dalla sosta riservata ai disabili. Andremo loro incontro, ma allo stesso tempo inaspriremo i controlli, per evitare abusi”.
Fa piacere che Chiavari abbia deciso – nell’anno del Signore 2019 (meglio tardi che mai…) – di fare questo importante passo avanti in termini di civiltà. E la sosta agevolata per i residenti? Sempre Di Capua, nella dichiarazione della vigilia di Ferragosto: “Gradualmente, cercheremo di accogliere anche le richieste dei residenti, che rivendicano agevolazioni”.
E qui non ci siamo proprio: primo, perché ‘gradualmente’ non significa nulla; secondo, perché i residenti non ‘rivendicano’ proprio niente, semmai sono gli attuali amministratori che hanno promesso le agevolazioni, e non hanno ancora mantenuto!
Ora a dare un segnale di vita, e assai concreto, è il gruppo di Cittadinanzattiva Liguria, che dalla scorsa settimana ha avviato una raccolta di firme, in via Martiri della Liberazione all’angolo di piazza Matteotti, proprio per “chiedere all’Amministrazione Comunale di adottare i provvedimenti necessari ad agevolare il parcheggio delle autovetture ai residenti ed assimilati nel comune di Chiavari”.
L’iniziativa parte da Mauro Santucci, segretario regionale di Cittadinanzattiva, che ricorda: “Da diversi anni le amministrazioni comunali delle città che fanno parte della Città Metropolitana di Genova (Genova, Rapallo, Zoagli, Lavagna, Sestri Levante e molte altre) hanno adottato delibere atte ad agevolare il parcheggio delle autovetture ai residenti nel loro territorio. La prima giornata di raccolta firme è stata molto positiva”.
Domani, venerdì 27 settembre, si replica, sempre nello stesso posto, dalle ore 9 alle ore 13, “mentre – ricorda Santucci – al lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 9 alle 12, è possibile firmare la petizione presso lo sportello della nostra associazione, in via Colonnello Franceschi 42 a Chiavari”.
I promotori tengono a precisare che si tratta “di un’iniziativa assolutamente civica e slegata da qualsiasi contesto o movimento politico. Semplicemente, chiediamo all’amministrazione, attraverso lo strumento democratico della petizione, di rispettare gli impegni presi. Al banchetto abbiamo raccolto circa centosessanta sottoscrizioni, ma i nostri volontari stanno ‘battendo’ tutta la città e andiamo avanti. L’obiettivo è arrivare circa a settecento, ottocento firme”.
Se ne sono state raccolte oltre mille per fermare la cementificazione dell’ex Italgas di via Trieste, viene da chiedersi quante ne potrebbero arrivare, per un problema che tocca veramente tutti, quello relativo alla sosta. A proposito, proprio vicino a via Trieste, in corso De Michiel, gli stalli che erano bianchi, nei mesi scorsi sono diventati blu e a pagamento.
Anche questo è ‘venire incontro’ ai cittadini?