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Giovedì 13 novembre 2025 - Numero 400

Bisson Vini, se la collina si fa cullare dalle onde del mare

Genova provincia Levante - azienda vinicola Bisson - Pierluigi Lugano, maestro dÕarte e sommelier, fondatore dell'azienda - nella vigna d'inverno a due passi dal casello autostradale di Sestri Levante
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“Avevo sei anni. Un compagno di scuola mi invitò a partecipare alla vendemmia nella vigna dei suoi genitori, a Zoagli. Percorsi velocemente la rapida mulattiera con il cuore che batteva forte, non per la fatica, ma per l’emozione. Raccolsi tanti grappoli e mi resi utile alla pigiatura manuale. Il compenso fu un bellissimo cesto d’uva. Al rientro in casa non trovai nessuno e così ne approfittai: pigiai l’uva in un vaso capiente recuperato nel solaio e lo nascosi. Ogni giorno ripetevo le operazioni che osservavo nella cantina del mio amico. Quando la fermentazione si esaurì, con un colapasta travasai il vino nella bottiglia e non resistetti alla tentazione dell’assaggio. Mia madre sentì il mio alito, mi mise alle strette e io confessai meritandomi un castigo che sarebbe stato ben più severo se mio padre, ufficiale dei carabinieri, lo fosse venuto a sapere. Quel giorno era nato il mio primo vinoʺ.

Piero Lugano, titolare di Bisson Vini, racconta così l’incontro ravvicinato con quello che sarebbe diventato il suo futuro. Una storia di successo che lui, maestro d’arte e sommelier, comincia ufficialmente anni dopo, nel 1978: acquista piccole partite d’uva dai contadini sparsi sul territorio e le vinifica nella propria cantina. Lo step successivo, nel 1996, sono i primi vigneti impiantati a Riva Trigoso: tre anni dopo ecco la prima bottiglia. Emozione pura e crescita continua certificata dai numeri: 14 ettari, 130mila bottiglie prodotte, dai 12 ai 15 dipendenti impiegati in azienda.
“Il 35 per cento della nostra produzione lo esportiamo negli Stati Uniti. Il nostro vino è in degustazione al MoMa di New York”.

Orgoglio che abbraccia pure diverse città del Tigullio: l’enoteca a Chiavari, i vigneti a Sestri Levante, Castiglione Chiavarese e Casarza Ligure. E poi la novità, la cantina in Contrada Pestella, a pochi passi dall’Arinox, inaugurata qualche settimana fa: è immersa nel verde e aperta tutti i giorni per degustare e spizzicare qualcosa in compagnia. Un tuffo tra le bollicine, enoturismo per unire mare e collina. Rossi, bianchi, rosati, passiti e grappe: il suo preferito? “Rispondo come Picasso alla domanda sulla sua opera prediletta: quella che ho sul cavalletto e sto dipingendo”, sorride Lugano, affiancato dalla figlia Marta.


“Bisson” è il cognome della moglie, prematuramente scomparsa e conosciuta a Cittadella durante gli anni di insegnamento. E in questa storia un capitolo a parte lo merita lo Spumante Abissi. Idea geniale nata pensando al passato e ai relitti delle antiche imbarcazioni con il vino ritrovato nelle anfore conservato ottimamente a differenza di quello recuperato nelle grotte e diventato polvere: “A 60 metri di profondità l’ambiente è perfetto, 15 gradi di temperatura, penombra, correnti che cullano le bottiglie tenendo in agitazione i sedimenti che vanno ad arricchire lo spumante di profumi e struttura. E poi la pressione di 7 bar che crea un equilibrio perfetto, l’assenza di ossigeno che evita scambi e perdita di pressione”.

Mica facile però tramutare il progetto in realtà. Ci vogliono persone che ci credano insieme a te, come il dottor Franco Macchiavello, ispettore ai controlli sui vini, e la collaborazione di Dino e Gian Luca Passeri, della Drafinsub di Genova, leader in lavori sottomarini con i loro preziosi consigli e le attrezzature d’avanguardia.

Il giorno che fa la storia è il 30 giugno 2010: 6.500 bottiglie riemergono dal mare davanti a Portofino. Le incrostazioni e le piccole ostriche attaccate al vetro conferiscono alle bottiglie un aspetto magico. Dal 2014 è la Baia del Silenzio, a Sestri Levante, la casa di questa iniziativa vincente. Ma Lugano, con un passato da maestro d’arte e sommelier esperto, non si vuole fermare qui. Il sogno è utilizzare una portaerei dismessa e creare un vigneto in mezzo al mare, “con un’attrezzata cantina nelle stive e la possibilità, navigando, di sfuggire alla classica grandinata o di cercare la giusta insolazione”.

DANIELE RONCAGLIOLO

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