di DANILO SANGUINETI
D’accordo, il contenuto è più importante del contenitore, il regalo non si giudica dalla confezione, ecc.ecc., ma se è vero che conta quanto c’è “nella” testa, male non farà se “sopra” ed “attorno” ad essa si organizza una bella presentazione.
Come rinunciarci oggi che l’estetica è fattore importante, spesso decisivo, nel soppesare le persone che si hanno di fronte? Una capigliatura in ordine, particolare a volte, valorizzante sempre, una barba che torna ad essere, come si diceva un tempo, “onore del viso”, il resto della peluria facciale tenuta a posto, sono il campo di azione di veri e propri artisti del taglio. Dimenticatevi termini obsoleti come parrucchiere o coiffeur, avanti con barbiere ma solo se accompagnato da “hair stylist”. Il moderno figaro può inventarsi di tutto e di più.
Chi fosse scettico è pregato di passare dalla “Barberia Baicin”, in viale Roma 61 a Sestri Levante, che sull’insegna riporta con orgoglio la data di apertura: 1959. In più, nei richiami social del negozio il titolare, l’esuberante Marco Tassisto, ha aggiunto una descrizione del posto e dei potenziali clienti che la dice lunga sul genius loci: “Una Barberia elettrica all’italiana. Per signori, ruffiani e ciarlatani. Bottega Storica, Prenotazioni online”.
Il passato che si lega al presente per lanciarsi nel futuro. La tradizione tenuta nella giusta considerazione. La possibilità di avere un appuntamento da remoto scaricando l’app creata appositamente. Qualità dovuta all’esperienza che si somma all’aggiornamento continuo e indispensabile in questo settore. Il mastro di taglio si fa carico di tutto ciò con invidiabile leggerezza. “Perché amo il mio mestiere. È stata una scelta di vita e allo stesso tempo l’accettazione di un retaggio. “Baicin” ossia il diminutivo in dialetto genovese di Gian Battista era il soprannome di mio nonno. Mio padre quando nel 1959 decise di aprire una barberia nel centro di Sestri scelse come ragione sociale quella che era diventata il marchio della famiglia Tassisto. Io, che infatti ho come soprannome “Baicio”, sono cresciuto all’interno di essa, era la mia seconda casa. A 18 anni ero in possesso dei rudimenti del mestiere, poco più tardi sono subentrato al genitore”.
Sempre viale Roma come base, sempre la voglia di imparare, di non rimanere indietro. “Ho girato molto, per imparare le mode, capire cosa accadeva nel nostro settore, in Italia ed anche all’estero. Ho partecipato a convention ed a contest in giro per la Penisola, lo faccio ancora. Guai se perdi il polso della situazione!”.
Una curiosità che lo ha ripagato. “Fino a diciamo trenta-venti anni fa la clientela era composta da gente matura, spesso decisamente anziana. Contadini che “scendevano dai monti” una volta l’anno, massimo due, in estate, appena prima della vendemmia, in inverno, prima delle festività. Poi certo c’erano “i milanesi”, quelli più attenti al decoro, che nelle vacanze trovavano nella nostra barberia l’equivalente dei salon meneghini”. Un mondo ordinato che improvvisamente va in frantumi. “Circa quindici anni fa i primi indizi che stava cambiando tutto. Nell’ultimo decennio la rivoluzione: la moda creata dalla nuova consapevolezza maschile. Avere cura della propria persona non era un preoccupante segno di debolezza, o peggio”.
La scoperta che gli uomini possono anzi devono essere vanitosi. “Siamo stati “invasi” da clienti sempre più giovani, con richieste sempre più precise e spesso assai complicate da soddisfare. E oltre al tipo di tagli e servizi cambia inevitabilmente anche la frequenza degli interventi: in alcuni casi cadenza settimanale, raramente più ampia della mensilità”.
Il barbiere passa da figura artigiana legata a rituali locali e conversazioni di comunità ad un professionista che unisce tradizione e innovazione, offrendo servizi di “grooming” altamente specializzati e esperienze curate per una clientela più ampia e attenta all’estetica. “Rimane l’uso di strumenti tradizionali come il rasoio a mano libera, ma si integrano elettroutensili avanzati, prodotti specifici e tecniche moderne di taglio e modellatura”.
Marco, barbiere moderno, investe in corsi professionali e aggiornamenti per padroneggiare nuovi stili e trattamenti, sa molto bene che l’apprendistato non è più il principale metodo di trasmissione del mestiere. “Non potrebbe essere altrimenti, il campo dei nostri interventi si è esteso tantissimo. Noi ci stiamo tenendo al passo. Offriamo un “Grooming” completo: oltre a taglio e rasatura, trattamenti per la pelle, styling della barba, colorazioni mirate. Poi ci sono le esperienze su misura: ecco il perché della prenotazione on line. Si punta su appuntamenti personalizzati, pacchetti regalo e servizi “su misura” per differenti fasce d’età e stile personale. Il taglio Under 13, la Combo Taglio e Rasatura classica e “Di Padre in Figlio”, dove trattiamo genitore e pargolo sotto i 10 anni”.
Marco “Baicio” Tassisto utilizza i social non solo per le prenotazioni online: raccoglie recensioni per costruire reputazione e fidelizzazione, ampliando la portata oltre il quartiere storico, può svolgere una gestione aziendale più strutturata, con prezzi differenziati e uso di strategie di marketing digitale per attrarre nuovi clienti e segmenti di mercato.
E non si è ancora parlato del core business, della barba rilanciata dalla cultura hipster e dal mondo dello spettacolo, diventando un accessorio estetico tanto quanto i capelli o l’abbigliamento.

Negli anni Dieci la barba diventa un tratto distintivo del movimento hipster che rivalutava stili vintage e anticonvenzionali. Attori come Tom Hardy o Keanu Reeves contribuiscono a rendere la barba un segno di fascino e virilità, diffondendo il trend a livello globale. Dal 2010 in poi la barba folta e curata è tornata a dominare dopo decenni di volti rasati. È diventata un segno di appartenenza generazionale: i giovani la vedono come un modo per distinguersi dai canoni estetici degli anni ’90 e 2000, dominati dal viso liscio e depilato.
Tassisto concorda: “Non si tratta più solo di “avere la barba”, ma di scegliere lo stile giusto. C’è la Barba incolta (5-day beard), la Barba piena e folta, il Pizzetto (goatee), la Barba “Ducktail”, i Baffi XL (con o senza barba). Ogni stile racconta qualcosa di diverso: dal fascino naturale e ribelle della barba incolta, alla raffinatezza del ducktail, fino all’ironia dei baffi oversize”.
La Barberia Baicin per sostenere una simile ondata di richieste ha accolto gli assi “stranieri”. Due ragazzi cileni portatori di una cultura tonsoria, quella ispanico-americana riconosciuta come capofila. “Sono i miei indispensabili aiutanti. Francesco “Pancho” è nel nostro paese da 4 anni, David è talmente integrato che ha sposato una ragazza di Castiglione Chiavarese. Ormai sono sestrini ad honorem, ma continuano ad avere forti legami con il loro paese di origine. Pensate che tra pochi giorni, a metà novembre, andranno a Genova a incontrare la nazionale di rugby del loro paese, che affronterà quella italiana in un test match al Ferraris. E non sarà una visita di cortesia: i connazionali hanno espressamente richiesto la loro opera per “mettere in ordine” capigliature, baffi e barbe. Sono onorati e molto, molto emozionati. Un po’ li capisco. Capitò la stessa cosa al sottoscritto, sampdoriano sfegatato, quando qualche anno fa un amico di Moneglia mi convocò per darmi un’opportunità unica. In paese era arrivato Gianluca Vialli, il mio idolo, che partecipava a un talent show, “Squadre da Incubo” e che aveva bisogno di una rasatura ad hoc prima di andare in onda. Conservo le foto dell’incontro come una reliquia”.
Marco Tassisto è questo e molto altro. “Siamo fermamente convinti che per il futuro ci sia la necessità di innovare, adattandosi ad una modernità da seguire, senza però distaccarsi dalle radici e dalla tradizione di questo mestiere”.
Presso i Sumeri, Egizi e Greci i capelli lunghi erano spesso associati a status sociale elevato e a un ideale di bellezza. Nel Medioevo, i cavalieri e i nobili portavano capelli lunghi come segno di nobiltà e virilità. Se sbagliavi il look ti indebolivi. Vedasi il racconto di Sansone che era un Giudice, pure lui con la doppia carriera, e pure lui propenso a usare le maniere spicce contro i cattivi. Storia che sta alla base del mito che accomuna estensione dei capelli a smisurata potenza.
Pare proprio che niente sia cambiato. Chi avesse intenzione di ridisegnare se stesso, riformando i percorsi piliferi sulle proprie “cara e cabeza”, si rivolga alla Barberia Baicin. Largo a Marco, factotum di Sestri, ironico come Figaro, creativo con le mani come il suo idolo Vialli lo era con i piedi. Marco, l’unico che può dire “Diamoci un taglio” senza rischiare la galera.