Maria Attanasio con ‘La Ragazza di Marsiglia’, Palermo, Sellerio Editore, 2018, Margherita Oggero con ‘Non fa niente’, Torino, Einaudi, 2017, Rosella Postorino con ‘Le assaggiatrici’, Milano, Feltrinelli, 2018 sono le finaliste della 34^ Edizione del Premio Letterario Nazionale per la Donna Scrittrice ‘Rapallo’, promosso dal Comune di Rapallo.
Le opere in concorso per questa edizione erano 106, un record assoluto nei 34 anni del Premio.
La scelta della terna è stata effettuata dalla Giuria dei critici composta da: Elvio Guagnini (Presidente), Maria Pia Ammirati, Mario Baudino, Francesco De Nicola, Chiara Gamberale, Luigi Mascheroni, Ermanno Paccagnini, Mirella Serri e Pier Antonio Zannoni (Coordinatore responsabile del Premio).
La stessa Giuria ha assegnato il Premio Opera Prima a Sabrina Nobile per ‘Per metà fuoco per metà abbandono’, Milano, SEM, 2018 e il Premio Speciale della Giuria, intitolato ad Anna Maria Ortese, a Ilaria Scarioni per ‘Quello che mi manca per essere intera’, Milano, Mondadori, 2017.
Le tre opere finaliste, ai fini dell’assegnazione del premio principale, saranno votate congiuntamente dalla Giuria dei Critici e dalla Giuria Popolare nel corso della cerimonia conclusiva che si svolgerà a Rapallo sabato 4 agosto alle ore 21,00, a Villa Tigullio.
Alla cerimonia, oltre alle scrittrici premiate, interverranno esponenti della cultura e del mondo dello spettacolo.
Di seguito vengono riportate le motivazioni:
Terna Finale
MARIA ATTANASIO “La ragazza di Marsiglia”, Palermo, Sellerio Editore, 2018
Un romanzo di gran ritmo narrativo, ricco di eventi e personaggi, ricostruisce le vicende di Rosalia Montmasson, l’unica donna che partecipò alla spedizione dei Mille, soldato fra i soldati.Moglie di Francesco Crispi, vittima di un cinico annullamento “politico” del suo matrimonio, è una grande figura femminile da strappare all’oblio. Maria Attanasio lo fa in modo magistrale.
MARGHERITA OGGERO “Non fa niente”, Torino, Einaudi, 2017
Con “Non fa niente”, Margherita Oggero propone un romanzo di madri, di amicizie, ma, soprattutto, d’una particolare maternità, che vede coinvolte due delle cinque madri presenti nel romanzo. La storia è infatti imperniata sulle figure di Esther e di Rosanna, diversissime per età, cultura, provenienza, modi di guardare alla vita, vivendo Esther tra i fantasmi del doloroso passato che l’ha indotta a fuggire dalla barbarie nazista, contrariamente alla spavalda diciannovenne Rosanna. Un rapporto ben presto di sorellanza e comune maternità, che la Oggero racconta con affettuosa leggerezza di scrittura, con rotazione di punti di vista, alternarsi di flashback in una vicenda che copre settantanni di storia del Novecento, dagli anni Venti al 1990, attraverso un andirivieni temporale che dà luogo anche a certo gradevole gusto nostalgico della Oggero per espressioni, momenti, oggetti propri della quotidianità del passato.
ROSELLA POSTORINO “Le Assaggiatrici”, Milano, Feltrinelli, 2018
Sullo scenario della criminale follia nazista, Rosella Postorino, già premiata dalla Giuria a Rapallo nel 2007 per l’Opera Prima con “Le Assaggiatrici” ha scritto una storia intensa di donne angariate – come la protagonista Rosa – e di militari disumani – come il tenente Ziegler –, figure di grande spessore psicologico finemente ritratte. Partendo da una vicenda accaduta, Postorino ha costruito un romanzo esemplare per creatività stilistica e tematica e di forte tensione emotiva.
PREMIO OPERA PRIMA
SABRINA NOBILE “Per metà fuoco per metà abbandono”, Milano SEM, 2018
Pagine delicate e dolorose su un’abbandono e sulla riconquista della propria vita con una scrittura trasparente e limpida, l’autrice rappresenta momenti di sofferenza, contraddizioni, dubbi, attese, dilazioni, ansie, distacchi. Un libro intenso di bilancio dei conti di una vita, lontano da ogni artificio e ricco di risultanze di una penetrante e incisiva esplorazione umana.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
ILARIA SCARIONI “Quello che mi manca per essere intera”, Milano, Mondadori, 2017
Bianca, trentenne, medico, è affetta da una grave patologia congenita che le ha deformato mani e piedi e l’ha obbligata, dalla nascita all’adolescenza, a innumerevoli interventi chirurgici all’Istituto Gaslini di Genova, l’Ospedale dei bambini, La malattia ha segnato profondamente anche il suo animo: si sente diversa e sbagliata. Riuscirà ad accettare le sue cicatrici e a dare un senso al suo corpo incompiuto attraverso un viaggio a ritroso nel tempo, che prende il via dalle lunghe degenze infantili, sullo sfondo di una città schiva e affascinante, e si snoda con il sostegno di due “fantasmi” amici: Giannina Gaslini morta a soli 11 anni, nel 1917 per una peritonite, e suo padre Gerolamo che, per lenire il suo indicibile dolore costruì l’Ospedale Pediatrico Genovese, oggi centro di ricerca e cura conosciuto in tutto il mondo. La Giuria assegna il Premio Speciale di propria competenza per la prima volta ad un’opera prima, giudicata particolarmente significativa e di compiuto valore letterario: un romanzo palpitante, vivo di dolore e di speranza, di passione e di sentimento, dalla prosa diretta, luminosa, a tratti lirica.