(r.p.l.) La geniale invenzione del Sindaco di Lavagna, Gian Alberto Mangiante, di far costruire e posizionare sul vecchio ‘seggiun’ una riproduzione in scala 1:1 di un pezzo di quella che sarebbe la diga Perfigli ha fatto ben comprendere a tutti di cosa stiamo parlando da settimane.
Si tratta di un’opera dalle dimensioni e dall’impatto devastanti sugli equilibri ambientali e sulla bellezza della piana orticolo-fluviale dell’Entella, tale che qualunque persona di buon senso capisce che non deve essere realizzata.
All’happening organizzato da Mangiante mercoledì scorso sull’area interessata all’intervento hanno partecipato tutti i Sindaci dei comuni della piana, consiglieri regionali, cittadini. Alcuni degli interventi che hanno seguito quello del Sindaco di Lavagna sono già stati pubblicati sul numero scorso di ‘Piazza Levante’.
Gli amministratori chiavaresi, pur presenti in gran numero (c’erano il Sindaco Di Capua, il Presidente del Consiglio Comunale Segalerba, l’assessore Giuseppe Corticelli, il consigliere Canepa), dopo veloce consultazione hanno deciso di non prendere la parola.
Dopo mesi di titubanze e incertezze, apparentemente superate negli ultimi giorni anche grazie alla petizione per l’uscita del Comune di Chiavari dall’accordo di programma che prevede la diga Perfigli lanciata da varie associazioni e comitati e che ha raccolto finora vaste adesioni (ad oggi raggiunte oltre 1200 firme tra la raccolta online e quella cartacea), ma soprattutto grazie al fatto che la petizione è stata sottoscritta anche da un pezzo importante della maggioranza chiavarese, la lista ‘Vola Chiavari – Marco Di Capua Sindaco’, e dai suoi consiglieri Alberto Corticelli, David Cesaretti e Luca Ghiggeri, era lecito aspettarsi qualcosa di più di un indecifrabile silenzio.
Nelle ore e nei giorni precedenti alla manifestazione di mercoledì tanto il Sindaco Di Capua quanto Partecip@ttiva e Avanti Chiavari, utilizzando lo strumento dei social, avevano preannunciato l’intenzione di allinearsi agli altri Comuni della Piana e di recedere dall’accordo di programma.
Ma si sa, le cose cambiano rapidamente, e già si sentono rumori di fondo secondo i quali la Civica Amministrazione chiavarese sarebbe di nuovo incerta e titubante sul da farsi.
La motivazione questa volta sarebbe il fatto che gli uffici non sarebbero disponibili a dare il parere tecnico favorevole alla decisione, e la povera maggioranza nulla potrebbe fare per forzare il diniego dei tecnici. Inoltre, avvicinandosi il ‘generale agosto’, risulterebbe difficile convocare il Consiglio Comunale.
In realtà come bene ha dimostrato il Comune di Lavagna assistito dall’avvocato Cocchi inviando a tutti i Comuni interessati la bozza di delibera da assumere, l’atto da intraprendere è, come abbiamo sempre scritto su queste pagine, un atto che va certamente motivato ma che è eminentemente di indirizzo politico; e quindi può tranquillamente fare a meno del parere degli uffici.
Inoltre le difficoltà di convocazione del Consiglio Comunale non esistono e non possono esistere. Per legge infatti tutti i Consigli Comunali devono essere obbligatoriamente convocati entro il 31 di luglio di ogni anno per esaminare gli equilibri di bilancio. Basta aggiungere come secondo punto all’ordine la delibera di recesso dall’accordo di programma che prevede la realizzazione della diga Perfigli.
Esiste una maggioranza di consiglieri comunali di Chiavari favorevole al recesso dall’accordo di programma. Si consenta a questa maggioranza di esprimersi liberamente senza infingimenti e falsi problemi.
Nel frattempo l’opinione pubblica e la libera stampa non mollino la presa e continuino a esercitare il loro ruolo democratico di giudizio e di controllo su chi governa.
Il banchetto per la raccolta delle firme cartacee a sostegno della nostra petizione sarà nuovamente a Chiavari, davanti alla farmacia Bellagamba, giovedì prossimo 22 luglio dalle 10 alle 13.