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Giovedì 13 novembre 2025 - Numero 400

Zucchero Amaro, gli alfieri del commercio equo e solidale nel Tigullio

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di ALBERTO BRUZZONE

Lo zucchero? Può essere molto dolce per chi lo gusta ma, al tempo stesso, anche molto amaro per chi lo produce, costretto a condizioni di lavoro sfavorevoli, quando non miserabili. Ecco perché Zucchero Amaro, il nome della cooperativa che opera nel Tigullio in favore del commercio equo e solidale, è, anzitutto, un perenne monito a consumi di tipo sostenibile, al rispetto dei diritti dei lavoratori, della parità di genere, dell’ambiente.

Fare la spesa in maniera ‘alternativa’ è possibile, dando il proprio contributo alla salvaguardia del pianeta e delle persone che lo abitano. Sono temi sempre più diffusi, nell’ambito di una coscienza collettiva nettamente migliorata rispetto al passato. Ma è anche vero che sul tema della sensibilizzazione non bisogna mai fermarsi, e allora ben venga questa fortunata esperienza che nasce a Chiavari sul finire degli anni Novanta e che oggi va avanti attraverso ben quattro botteghe, duecento soci, sessanta volontari a tempo… quasi pieno e una lunga serie di iniziative legate alla formazione, alla comunicazione, alla tutela ambientale, all’osservanza dei diritti.

Miriam De Vincenzi è la presidente di quella che è nata prima come un’associazione, ed è diventata poi una cooperativa, a partire dal 2005. “Zucchero Amaro – racconta – lavora da più di vent’anni affinché la dignità delle persone e del loro lavoro sia riconosciuta e rispettata, in tutti i paesi del mondo. Ci chiamiamo così per ricordare, già dal nome, che un prodotto semplice e comune come lo zucchero può avere alle spalle sofferenza e ingiustizia. Tutto è interconnesso e le nostre scelte, come lo zucchero che decidiamo di comprare, possono fare la differenza”.

La storia comincia proprio da qui, da una merce molto comune come lo zucchero: “Nel 1992 Claudio Solari, uno dei nostri soci fondatori, partecipa per la prima volta a un’iniziativa legata al commercio equo e solidale. Da qui nasce l’idea di portare questo tipo di mercato, che è una vera e propria filosofia, anche a Chiavari, e sorge quindi la prima bottega in via Entella. Poi, dal 2005, diventiamo cooperativa, gli spazi in via Entella si allargano e si aggiungono successivamente i negozi di Sestri Levante, Santa Margherita Ligure e Levanto”.

Nei quattro punti, si possono trovare prodotti alimentari, ma anche cosmetici e di artigianato, sia dai paesi del Terzo Mondo che da produttori italiani che lavorano, specie nel Sud Italia, in terre confiscate alle mafie. “I prodotti – prosegue Miriam De Vincenzi – sono realizzati principalmente in Asia, in Africa e in America Latina, con la massima tutela dei diritti dei lavoratori, dell’ambiente e della salute. Zucchero Amaro intende dimostrare, con le proprie botteghe, le iniziative pubbliche, gli incontri nelle scuole, l’utilizzo etico del risparmio, che un’alternativa c’è. Concreta, quotidiana, comunitaria. Un’alternativa chiamata commercio equo e solidale”.

Un ‘verbo’ da diffondere il più possibile, ed è proprio la comunicazione, infatti, uno dei nodi centrali dell’attività. Perché è vero che di questi argomenti si parla sempre di più, ma è altrettanto vero che occorre sempre tener puntati i riflettori. A parlar chiaro è la Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale, che ricorda: “Il Commercio Equo e Solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale. Esso promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l’ambiente, attraverso il commercio, la crescita della consapevolezza dei consumatori, l’educazione, l’informazione e l’azione politica. Il Commercio Equo e Solidale è una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione: dai produttori ai consumatori”.

Diventare volontari è sempre possibile, anzi Zucchero Amaro è ben lieta, quando può allargare le proprie file. Ma bisogna crederci veramente. E impegnarsi a fondo. I volontari tengono aperte le botteghe e organizzano iniziative di formazione, ma anche il bel festival cinematografico ‘Mondovisioni’ che ogni anno, in autunno, anima gli spazi del Convento dell’Annunziata a Sestri Levante. “Andiamo avanti anche grazie al sostegno della Regione Liguria, che sul tema del commercio equo e solidale è molto avanti e ha anche approvato un’apposita normativa. A livello generale, invece, siamo pienamente inseriti nella rete di Altromercato, alla quale va una parte del nostro ricavato, che viene poi utilizzato per l’aiuto ai produttori, per le campagne informative e per tutti quegli scopi legati al concetto cardine del rispetto dei lavoratori”.

Tra le iniziative, c’è quella che si chiama ‘Insieme creiamo un altro vivere’. “L’obiettivo è quello di coinvolgere la società civile e dimostrare che un altro mondo è possibile. Un mondo più giusto, sostenibile, attento all’ambiente, ai diritti, al lavoro e alla solidarietà sociale, in cui l’economia sia un mezzo e non un fine.

Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo scelto i temi più urgenti e importanti, che caratterizzano l’agenda internazionale e toccano le persone nella propria quotidianità: popolazioni in movimento, ambiente e cambiamenti climatici, innovazione sociale e solidale, sostegno a filiere agroalimentari eque e giuste, diritti umani, lavoro, coesione sociale e solidarietà civile, un’economia che rispetti le persone. Sono queste le grandi sfide dell’attualità, a cui Zucchero Amaro, insieme ad Altromercato, non vuole sottrarsi, forte della sua esperienza di quasi venticinque anni e del suo impegno costante nella valorizzazione delle persone, dei loro saperi e dei loro territori”.

C’è poi la campagna del 5×1000: chi devolve a Zucchero Amaro, lo fa per sostenere i produttori del Sud del Mondo per lo sviluppo di un’economia di giustizia, per la dignità dei lavoratori e per uno scambio equo tra Nord e Sud del pianeta. Sempre aperta, inoltre, la campagna del ‘reclutamento’: chiunque può diventare volontario, basta telefonare al numero 0185 322209, oppure scrivere una mail a cultura@zuccheroamaro.it o passare in una delle botteghe.

Un altro mondo è possibile, sempre di più. E il Tigullio fa la sua parte in maniera ampia, orgogliosa, concreta, dinamica e responsabile. Da un granello di zucchero può nascere ancora tantissima dolcezza.

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