di MATTEO MAINETTI
La rete nazionale di acceleratori di Cassa Depositi e Prestiti bussa nuovamente alla porta di Wylab. Dopo l’esperienza vincente di We Sport Up, l’incubatore chiavarese è stato scelto come partner locale di Faros, acceleratore nato per promuovere in Italia un’economia del mare resiliente, innovativa e sostenibile.
Ma cos’è un acceleratore? Semplificando, si tratta un programma di affiancamento e supporto che permette alle start up di crescere in breve tempo – molto più velocemente rispetto al ‘normale’ – grazie a mentori, finanziamenti, spazi di lavoro e strumenti di marketing.
Nella fabbrica del futuro pensata da Cdp – con 18 network di acceleratori fisici sul territorio italiano focalizzati nei distretti più innovativi – Wylab metterà la sua esperienza anche a servizio del nuovo hub Faros della Spezia dove verranno dirottate realtà innovative che si occupano di acquacoltura sostenibile, cantieristica, turismo costiero e uso innovativo delle risorse marine.
Un incubatore sport-tech che si occupa di blue economy? La cosa può sembrare strana solo a chi non conosce la storia di Wylab e il suo DNa. “Noi siamo un incubatore sportivo a tutti gli effetti, ma fin da subito abbiamo posto grande attenzione al territorio con progetti a sostegno dell’innovazione in ambiti diversi dallo sport – spiega il CEO Federico Smanio – Due anni fa, insieme ad altri partner, abbiamo avviato Nowtilus, un incubatore verticale sull’economia del mare. Con Faros andiamo a sublimare questo percorso, raggiungendo il top in Italia in termini di accelerazione”.
Le start up interessate avranno tempo fino al 27 luglio per presentare le loro idee. I 12 progetti che supereranno questa prima selezione potranno accedere ad un percorso di accelerazione fino a 16 settimane, un investimento fino a 65.000 euro, con potenziali investimenti tra i 200.000 e i 275.000 euro, oltre alla possibilità di sviluppare progetti pilota grazie al supporto strategico e operativo di enti locali e corporate partner.
Tra le aziende che supportano l’iniziativa, Duferco, sempre attenta e ricettiva quando si tratta di innovazione, come spiegato dal presidente del gruppo Antonio Gozzi: “È un tema che ci sta particolarmente a cuore, questo progetto ci piace moltissimo perché lega nord e sud con un gemellaggio tra Spezia e Taranto estremamente interessante. È un ottimo momento per la blue economy, sul mare l’Italia può costruire il suo futuro. La situazione geopolitica del nostro paese nel Mediterraneo è sempre più importante, la cooperazione con i paesi del Nord Africa diventerà la chiave di sviluppo dei prossimi anni. La Liguria può e deve diventare un punto di riferimento europeo in questo senso”.
Su Faros, Cdp Venture Capital andrà a investire 5 milioni di euro in tre anni. Segno della fiducia in un settore che, secondo la Commissione Europea, contribuisce già oggi con oltre 180 miliardi di euro al Pil Europeo e rappresenta una fonte di lavoro per più di 4.5 miliardi di persone. Il nostro Paese si colloca al terzo posto per valore aggiunto tra quelli europei. In particolare, l’economia del mare incide per il 3,4% sul Pil nazionale, valore che raggiunge il 9% se si prende in considerazione anche l’indotto.
Wylab, con le radici ben piantate a Chiavari, estende così i suoi rami sul territorio nazionale. Una realtà feconda che in 5 anni di vita ha generato sul territorio quasi 200 posti di lavoro. Profeta in patria, profeta in Liguria e sempre più profeta anche in Italia. Lunga vita a Wylab!