di DANILO SANGUINETI
Nowadays, whether you like it or not, if you do not speak English you’re cut off. Tranquilli, non avete sbagliato pagina o sito, siamo su ‘PiazzaLevante puntoit’, It sta per Italia . Come è detto sopra, al giorno d’oggi che piaccia o meno la lingua ufficiale del calcio è l’inglese.
Da centoventi anni è importante conoscere l’idioma di Albione, il paese che ha inventato – o fatto rinascere, per chi vede una connessione tra Football e Calcio Fiorentino – il più seguito sport di squadra del pianeta. Nel mondo che sta passando dall’era analogica a quella digitale non si tratta di esterofilia, è questione di sopravvivenza. Serve l’inglese se vuoi pensare ‘up to date’, per lavorare e progettare, recepire le idee mainstream e trovare gli spunti decisivi per il domani.
Va dato merito alla Federcalcio di averlo intuito e aver proposto un’iniziativa innovativa e promettente. Il 19 e 20 maggio scorsi Coverciano ha ospitato la quarta edizione di ‘Kick Off’. Un ‘calcio d’inizio’ su un campo virtuale e con giocatori non in pantaloncini ma in giacca e laptop. Un laboratorio di idee e progetti che si alimenta dal confronto tra esperienze umane e professionali diverse, molte delle quali non derivanti e nemmeno troppo legate allo sport professionistico, unite dallo stesso comune denominatore: la grande passione per il calcio.
I tavoli di confronto
Il tema dell’edizione 2018 era ‘Le istituzioni camminano sulle gambe delle persone’. I partecipanti, tutti protagonisti in settori quali l’imprenditoria, la politica, l’economia, la cultura e la ricerca, rappresentavano la migliore garanzia per contrastare l’auto-refenzialità del pianeta calcio. Lo sguardo dell’osservatore esterno coglie connessioni che chi è immerso in un determinato sistema di riferimento alcune volte non vuole e spesso non può cogliere. Immaginare come portare il calcio italiano ben dentro il ventunesimo secolo, studiandolo e come sport di base e come industria. Undici play team, undici tavoli attorno ai quali far sedere manager, professionisti, imprenditori, scienziati, politici, artisti, giornalisti, registi, esponenti dell’associazionismo, dargli un paio di spunti, pochi vincoli, molto tempo per discutere nella più classica forma del brainstorming.
I think tank dovevano occuparsi di ‘Crescere giocando in casa: i centri federali territoriali’; ‘Il punto più alto dell’integrazione: progetto rete!’; ‘Tutte le strade portano in Italia: grandi eventi’; ‘Un’esperienza memorabile: museo del calcio’; ‘Dalla strategia alla creazione di valore: analisi di materialità e stakeholder engagement’; ‘Il calcio è donna: lo sviluppo del movimento femminile’; ‘Costruiamo il futuro: stadi e infrastrutture sportive’; ‘Manager calcistici e creazione di valore: football economics’; ‘Costruiamo l’immagine del valore: reputazione’.
Wylab tra i protagonisti
All’undicesimo tavolo, ‘Il calcio a portata di click: digital engagement’, ha partecipato Vittoria Gozzi, Ceo di WyLab. “Avevo risposto con piacere all’invito della Figc, sinceramente però non immaginavo che le 48 ore al Centro Tecnico di Coverciano potessero essere così produttive. Suonerà strano ma intorno a quel tavolo non ci sono state solo chiacchiere. Ci siamo confrontati, abbiamo portato le nostre esperienze, le nostre intuizioni e alla fine abbiamo messo giù un bel po’ di materiale che sono sicura verrà utile alla Federazione nei prossimi mesi”.
Gozzi e Wylab hanno depositato il loro mattone nella progettazione di un nuovo servizio (una vera e propria piattaforma digitale) per la Figc che ottimizzi il contatto, lo renda sempre più diretto tra l’utente tifoso e i suoi beniamini, i protagonisti, persino i dirigenti e chi muove i fili del pallone italico. “Ho illustrato la nostra esperienza con la Virtus Entella, club che negli ultimi due anni ha compiuto un balzo in avanti nel mondo digitale attraverso il sito, rinnovato da capo a piedi, pagine sui principali social e servizi di messaggistica, app sul club, servizio di ticketing modulare. Un apporto che è stato apprezzato dagli altri componenti del play team”.
I dodici esperti hanno convenuto sulla necessità di incrementare la fan base della Federazione, puntando sulla digital match experience di un evento, con l’obiettivo di approntare il tema dello sviluppo di un prodotto digitale dedicato a tutti coloro che assistono a una gara delle Nazionali italiane. Una piattaforma che permetta di accompagnare e coinvolgere il tifoso con contenuti e servizi esclusivi, dall’acquisto del biglietto per la partita fino alla fruizione della gara stessa.
Il dossier, con le sue slide, i suoi progetti, le sue applicazioni è nella stanza dei bottoni a Coverciano. “Non è detto che tutto quanto abbiamo elaborato venga accettato in toto”, conclude Vittoria Gozzi (nella foto a destra). E aggiunge con un pragmatismo che tradisce i suoi studi anglosassoni: “So bene che bisogna gettare tanti semi per essere sicuri che almeno una pianta attecchisca. Una delle mie prime curiosità è stato andare a vedere che cosa era filtrato di concreto dal ‘Kick Off 2017’. Due iniziative: un Hackathon (maratona per informatici che lavorano su un determinato progetto) con il Calcio come argomento e Mondiale per squadre composte da malati psichici. Proposte azzardate che hanno avuto un riscontro di pubblico e di risonanza assolutamente positivi. Sarei più che soddisfatta se tra i due o tre ‘goal’ segnati dall’edizione 2018 ci fossero un paio di ‘assist’ partiti dal nostro tavolo”.
Gli esteti del calcio sanno benissimo che spedirla nel sacco a volte è fortuna, mentre creare uno spazio dove spazio prima non c’era è sempre roba da fuoriclasse.