di DANILO SANGUINETI
Una storia che sembra da film: una squadra di outsider, composta da gente che ha incontrato il volley solo da grandicella, da alcuni promettenti talenti che avevano smesso, altri che pensavano di aver raggiunto l’età della pensione agonistica, passa da semplice divertissement a team che vince un campionato provinciale e fila dritto in un torneo di livello regionale.
È il riassunto di quanto combinato nell’ultimo biennio dall’Adc Villaggio-Carasco Volley. Nell’operazione di riposizionamento della pallavolo nel Tigullio – uscita sconvolta dalle tensioni di due anni di pandemia e di una crisi economica di vasta portata – il club rappresenta un segnale positivo ed incoraggiante. Prova che possono partire dal basso e scalare posizioni anche quei club che non appartengono alla galassia del gigante AMIS Admo Lavagna-Chiavari.
L’Adc Villaggio ha celebrato pochi giorni fa con una vera e propria festa popolare la vittoria nel suo girone. Al Palazzetto dello Sport di Carasco si sono dati appuntamento per l’ultima gara del torneo, contro la seconda in classifica, il Volley Sestri Levante, tutti quelli che stimano la combriccola di vollisti ‘senza orario ma con bandiera’ tenuta assieme dalla passione e dalla competenza del coach Massimo Traxino e dall’entusiasmo e dall’inventiva del dirigente factotum Matteo Demartini. Dieci partite, dieci vittorie, un solo set perso proprio nella gara della festa. La certezza della promozione era stata ottenuta a metà maggio nella sfida al PalaConti di Santo Stefano Magra con la Logisteel VDM: solito 3-0. Quindici giorni più tardi la consacrazione con il 3-1 inflitto ai giovani sestrini guidati da Riccardo Munoz.
I componenti del team meritano tutti una citazione con tanto di maglia indossata: 12 Lagomarsino Oneto Daniele; 4 Grifoni Federico; 91 Attanasio Andrea; 9 Daneri Marco; 16 Famà Simone; 3 Doccini Francesco; 14 Lippi Mattia; 11 Ghisilieri Jorge Manuel; 19 Merlo Simone; 33 Prolovich Michele; 15 Bastogi Matteo; 20 Lombardo Lorenzo; 13 Rebori Cristiano; 5 Consoli Alessio. Nell’elenco ci sono ex non più ex, dilettanti che si sono scoperti essere forti quasi come professionisti ed anche atleti ma di altri sport, persino un maestro di tennis che fino a 5 anni fa neppure conosceva le regole di base del volley. Mister Traxino se la ride: “Ci siamo trovati o ritrovati a fare volley ai tempi della pandemia. In prima battuta abbiamo deciso di partecipare ai tornei del Csi che richiedono meno formalità burocratiche rispetto a quelli federali. E abbiamo visto che non eravamo affatto male, allora abbiamo voluto provare un torneo organizzato dalla Fipav. Sapevamo di poterlo vincere, siamo stati bravi a non perdere neppure per un attimo la concentrazione. Ci tengo a dire che non abbiamo abbandonato i vecchi compagni di squadra ed abbiamo alternato le partite di Prima Divisione con quelle dei tornei organizzati dal Csi”.
Insomma una squadra che non si ferma mai. “Un bell’impegno perché siamo tutti dilettanti assoluti e abbiamo dovuto conciliare vita privata e appuntamenti sportivi. In più l’indisponibilità della palestra di San Salvatore ci ha costretto a dividerci tra il Palazzetto di Carasco e la palestra di Chiavari delle scuole Mazzini (dove ci allenavamo e disputavamo gli incontri Csi)”. La palestra storica del Villaggio del Ragazzo di San Salvatore è dalla scorsa estate completamente inagibile causa la tromba d’aria abbattutasi su Lavagna e dintorni. Adesso arriva un cimento ancora più impegnativo: la serie D maschile. Traxino e i suoi ragazzi sono pronti, sul campo non si tireranno indietro, ma il pratico Matteo Demartini ammonisce: “Un minimo di campagna di rafforzamento dovremo farla perché nella prossima stagione l’asticella si alzerà parecchio. Compatibilmente con le nostre possibilità speriamo di trovare qualche elemento con l’esperienza necessaria per un torneo regionale. Poi c’è il discorso sponsorizzazione: un sostegno maggiore dell’attuale è indispensabile perché anche le spese da sostenere cresceranno sensibilmente”.
L’Adc Villaggio è pronto a inventarsi un altro prodigio: alla ricerca dell’oro, sognando l’argento e nel frattempo forgiando un carattere di acciaio.