di ALBERTO BRUZZONE
Cultura a Chiavari e nel Tigullio: nel dibattito lanciato dal presidente dell’Ascom di Chiavari Giampaolo Roggero, attraverso ‘Piazza Levante’, interviene ora anche Giorgio ‘Getto’ Viarengo, ex candidato sindaco per il centrosinistra nel 2012, ex consigliere comunale ma soprattutto studioso molto apprezzato e stimato di storia e tradizioni locali, oltre che autore di numerose pubblicazioni. Un personaggio sempre molto attivo e impegnato, sul fronte culturale del Levante genovese. Anche per questo, Viarengo ha seguito con attenzione le idee di Roggero e lancia la sua “proposta dialettica”.
“È importante – afferma – che di questi temi si parli sempre. Che il dibattito sia costantemente in fermento. Lo considero un segnale positivo. Ma bisogna ora mettere da parte le divisioni e gli interessi personali e iniziare a ragionare come sistema. Riconosco il ruolo dei commercianti come una delle forze propulsive della città, ma proprio per questo occorre adesso andare più a fondo e soprattutto oltre le parole”.
Secondo Viarengo, “sono quattro gli elementi da cui partire con slancio. Il primo è il ‘Palazzo Ducale del Tigullio’. Noi non abbiamo bisogno di creare tante sedi e tante occasioni. L’ex tribunale di piazza Mazzini sembra nato apposta per diventare un bellissimo e importante contenitore culturale. Ma bisogna crederci. Non bisogna dire che non ci sono i soldi per poterlo restaurare. Intanto si pensi a dei progetti, poi può anche essere che, sulla base di tali progetti, i finanziamenti si trovino. Io, già tempo fa, avevo presentato un ampio studio su come realizzare il palazzo della Cultura del Tigullio. E’ un discorso che, a mio parere, potrebbe essere ripreso”.
Altro aspetto, il Teatro Cantero: “Il sindaco Marco Di Capua ha fatto bene a smuovere un po’ le acque dicendo che il Comune è imposto a impegnarsi con seicentomila euro attraverso una fondazione. L’idea della fondazione tra pubblico e privato con una gestione di 15/20 anni la stiamo portando avanti anche noi, come Amici del Teatro Cantero. È una buona soluzione per riaprire un teatro che, pur essendo di proprietà privata, è un polo culturale riconosciuto e apprezzato da tutta la città e oggi molto rimpianto. Il gestore dica chiaramente che cosa intende fare. In questo mi unisco all’appello di Di Capua”.
Terzo elemento: “È vero, come dice Roggero, che l’occasione di Chiavari Comunità Europea dello Sport è stata completamente gettata alle ortiche. Veramente un peccato. Adesso, senza più alcuna esitazione, si cominci ad avviare un censimento generale di tutte le strutture sportive e di tutti i luoghi atti allo sport che abbiamo nel Tigullio: quanti campi, quante piscine, quante palestre. Questo censimento va fatto con un preciso coordinamento territoriale. Basta ragionare con i campanili in testa. Il Tigullio si rialza solo se va avanti in maniera unitaria. Serve coordinamento tra i vari comuni e i vari e rispettivi assessori. Invece non ricordo, a mia memoria, che ci sia mai stata una riunione tra tutti gli assessori con delega alle politiche culturali o alle politiche turistiche di tutto il nostro territorio”.
Quarto e ultimo: “Serve – sostiene Viarengo – un grande polo per i convegni e le mostre, che purtroppo non esiste in tutto il Tigullio. Nel Puc dell’amministrazione Di Capua questa struttura non è stata individuata. Secondo me si tratta di una mancanza. Ma il tempo di rimediare c’è ancora. Io propongo di salvare il capannone più grande nell’area dell’ex Tirrenia Gas, adibendolo a palazzo delle esposizioni del Tigullio. I finanziamenti si potrebbero trarre dagli oneri di urbanizzazione, visto che questa zona è inserita nel piano casa”.
Una battuta Viarengo la riserva anche all’ipotesi del manager. Roggero su ‘Piazza Levante’ aveva dichiarato: “A Chiavari, come un po’ a tutto il Tigullio, servirebbe un manager. Ma con la M maiuscola. Una persona in grado di guardare il territorio a livello complessivo, un professionista d’esperienza, non nominato né coinvolto con la politica, assolutamente super partes rispetto alle singole logiche cittadine e ai gruppi di potere. Questo sarebbe uno dei modi per fare il salto di qualità. Per dare un’impronta, capire dove si vuole andare. Per dare una precisa identità”.
Secondo Viarengo, “non si può fare a meno della politica. Su questa cosa non sono d’accordo. I sindaci hanno il compito di dare l’impronta, di indicare la via. Esattamente come la loro proposta la possono fare i commercianti, che hanno tutto il mio rispetto. Ma prima di arrivare a un manager servono: un contenitore, delle politiche condivise da tutto il territorio e un progetto. Altrimenti è tutto completamente inutile. Io stesso avevo presentato un piano complessivo. Quando ero consigliere in Comune, era stata votata e approvata a maggioranza una mia mozione avente a oggetto ‘La città dell’Entella’. Questo potrebbe essere un punto di ripartenza”.
Infine, Viarengo ricorda un fatto: “Roggero parla di Genova 2004 Capitale Europea della Cultura. Uno degli eventi di maggiore richiamo era stato la mostra ‘I Liguri’, allestita alla Commenda di Prè. E cosa c’era al centro della mostra? Quella Necropoli di Chiavari che oggi giace in un magazzino. Ecco: Chiavari i suoi tesori li ha. Parliamo di contenuti veri. Le possibilità ci sono. Mettiamoci tutti insieme intorno a un tavolo e cerchiamo veramente di sfruttarle”.