di DANILO SANGUINETI
C’è una barchetta piccola così in mezzo al Tigullio. Il Dinghy, una deriva moderna, contenuta nelle dimensioni, agile, scattante, che sfrutta anche le bave di vento, spesso le uniche a disposizione nel ‘Golfo dei nesci’ di tanti velisti che piccoli non sono. Perché semplice non si accompagna sempre a facile, anzi occorrono parecchia abilità e il fiuto del lupo di mare per emergere nell’affollatissimo specchio acqueo, delimitato e organizzato, al solito impeccabilmente, dallo Yacht Club Santa Margherita del presidente Giovanni Castellaro, per le giornate conclusive del Campionato del Tigullio della classe Dinghy.
Una serie di regate che copre l’intero arco estivo e che ha attratto nella quasi normalità (ritrovata) del periodo un numero consistente di velisti anche da fuori regione. Altro aspetto unico e positivo della competizione, iniziata il 5 giugno e conclusasi tre mesi esatti dopo che ha regalato sette giornate di magnifico agonismo e una serie di esperienze collettive che hanno contribuito a rinsaldare amicizie e creare nuove intese e diffuso una fraternità da iniziati.
Basta ascoltare il racconto della seconda e conclusiva fase della competizione, fatta dagli stessi responsabili del C.V. Santa Margherita. “Mica semplice stare dietro alla frenetica attività dei dinghisti! La classe Dinghy è nel panorama delle flotte italiane quella che in assoluto fa più regate, per di più caratterizzate da un livello siderale, considerati i partecipanti che annoverano il top della gamma”.
Nella ‘crème della crème’ c’è Vittorio D’Albertas, tesserato per il club sammargheritese, che ha disertato qualche prova ma per un motivo ben preciso. Difendere il titolo tricolore della categoria nelle finali in programma due settimane fa in Sicilia. E centrare l’obiettivo. A Palermo si è confermato, per il terzo anno consecutivo, e per la quinta volta in assoluto, campione italiano della classe Dinghy 12p.
Torniamo al campionato del Tigullio. “Ci siamo inventati gli ‘allenamenti strutturati’. Cosa sono? Semplice. Prendi un timoniere di lungo corso, un osso duro che è sempre nella parte alta della classifica come ‘Vinz’ Penagini; dagli un gommone e un paio di boe che va a posizionare all’alba; mettigli a disposizione un po’ di bandiere, una trombetta e il supporto di Caterina e Stefano; ed ecco servito ‘l’allenamento strutturato’ che, tradotto in numeri, significa che il 20 e 21 agosto – due giornate di brezza tesa perfette – e il 28 e 29 agosto – con condizioni più varie – una quindicina di dinghisti si sono fatti in ciascuna giornata sei ‘regatine’ da un giro, per un totale di circa 24 partenze e giri di boa. Il tutto a ritmi serrati, neppure il tempo di attaccarsi alla bottiglia dell’acqua o mangiarsi una banana. L’inossidabile Vinz infatti nulla concedeva e manteneva alto il ritmo. Non solo. Nella giornata conclusiva ha pure girato in gommone tra i partecipanti correggendo e dando consigli. Impagabile. Utilissimo”.
Goliardia mista a una selezione ultra performante. L’ambiente ideale per testare il grado di preparazione del campionissimo D’Albertas. Nel weekend del 4 e 5 settembre sesta e settima prova del Campionato del Tigullio-Trofeo Renato Lombardi: 5 ottime prove. Tre sabato e due domenica. Ben 23 i concorrenti al via. “L’Airone, proprio Vittorio D’Albertas, dopo una partenza in sordina ha piazzato due autorevoli primi e ha conquistato la giornata. Dietro di lui Vinz Penagini, ripassato dall’altra parte della barricata, chiude la giornata a ridosso di D’Albertas e a pari punti, ma davanti, all’amico-avversario Filippo Jannello, vincitore della prima regata, ma 5° e 3° nelle altre due. Dietro ai tre big? Gin Gazzolo, finalmente rientrato dopo troppa assenza, che con il suo Sant’Orsola Pallino (5,2,5) ha fatto 3° di giornata seguito a 2 punti da Marcello De Gasperi e a 4 da Federico Pilo Pais. A seguire, distanziati, troppo per i loro gusti, Titti Carmagnani e la Lodigiani”.
Nella domenica risultati ribaltati. Ed ecco la classifica generale dopo 11 prove disputate su 4 giornate di gara mentre mancano ancora due giornate, perse per strada a causa del meteo, che verranno recuperate il weekend del 9 e 10 ottobre. In testa, considerati 3 scarti, c’è l’Filippo Jannello con il suo Sant’Orsola. Seguito a 5 punti da Vinz Penagini che precede di 2 punti Federico Pilo Pais con il suo Lillia Bianco con tocco blu. A seguire, distaccati dai primi e tra loro Marcello De Gasperi e Francesca Lodigiani e altri 22 concorrenti alcuni dei quali, come Vittorio D’Albertas, Fabrizio Bavestrello o Alessandro Pedone sarebbero nella parte alta o altissima della classifica se non fosse per le assenze. Dovevano concentrarsi su Palermo e l’86° campionato italiano.
Vittorio D’Albertas non ha tradito le attese: si conferma campione italiano della Classe Dinghy12P – Trofeo ‘Angelo Randazzo’. Il timoniere del Circolo Velico di Santa Margherita Ligure, al quale è andata anche la Coppa ‘Barone Girolamo Vannucci’, ha chiuso al primo posto dopo le cinque prove disputate nell’arco delle tre giornate di regate previste dalla manifestazione organizzata dal Circolo della Vela Sicilia su delega della Federazione Italiana Vela.
“È stato un campionato molto combattuto con condizioni meteo difficili – dice il neo campione italiano Vittorio D’Albertas – la cosa che mi ha permesso di vincere è stata la regolarità, visto che non sono andato oltre il terzo posto come miglior piazzamento, ma non sono mai nemmeno sceso sotto la quinta posizione. Non sono riuscito a trovare il miglior feeling con la barca nell’arco delle tre giornate di regate e dopo la prima giornata avevo già perso troppe occasioni, però alla fine quello che ho fatto è bastato per vincere”. Semplice a dirsi, difficile a farsi, la ricetta del campione.