di MATTEO GERBONI
Decisionista, ma non accentratrice. Ecumenica, ma non troppo. Coraggiosa, ma non spericolata. Politico e manager. Pragmatica e innovativa. Valentina Ghio è stata riconfermata sindaco di Sestri Levante al primo turno con un clamoroso 52,20 per cento. Una vittoria schiacciante in un momento in cui il centrosinistra boccheggia e il Pd appare in debito di ossigeno. Un’affermazione che entra di diritto nella storia della Bimare e fa il paio con l’elezione di cinque anni fa, quando i cittadini consegnarono per la prima volta le chiavi della città ad una donna.
Poche ore dopo la notte del trionfo lei scriveva ancora emozionata: “Mi è arrivato un messaggio di congratulazioni che diceva: ‘le persone vengono sempre prima dei simboli’. Le persone devono venire sempre prima di tutto, anche per me”. Fare sistema, valorizzare vocaboli ormai desueti come dialogo, solidarietà, aggregazione. Il suo modus operandi è stato chiaro sin dall’inizio: stare in mezzo alla gente.
Governo e popolo. Una ricetta vincente. Ghio ha capito subito che un sindaco deve decidere. Non può galleggiare in continuazione. Anche sapendo che scontenterà qualcuno, una decisione non può essere rinviata all’infinito. Però va presa collegialmente. L’uomo solo al comando non convince. E nemmeno un sindaco deve esserlo. La sua capacità di fare squadra è stata fondamentale. Fermo restando che squadra la si fa con i bravi, prima ancora che con i fedeli.
Tutti gli amministratori vorrebbero avere un suffragio universale. Ma non è possibile. Però cercano di averlo il più ampio possibile. E spesso per soddisfare tutte le richieste si finisce con l’annacquare troppo un progetto. Ma così non si fa un buon servizio alla comunità. Bisogna avere la capacità e il coraggio di fare una sintesi. E agire. Il nuovo assetto di Mediaterraneo, il polo tecnologico con nuovi posti di lavoro, tanti progetti di sviluppo economico e la valorizzazione turistica del territorio attraverso eventi di respiro nazionale come il premio Andersen e il Riviera International Film Festival sono solo la punta dell’iceberg.
Spesso un amministratore pubblico vuole stupire con effetti speciali. A Sestri, invece, si sono fatte scelte che guardano al futuro. Con una visione di prospettiva che è l’esatto contrario di chi cerca il risultato immediato. La raccolta differenziata che ha posizionato la città in vetta alla classifica (tra i comuni con più di 15mila abitanti) sta a dimostrare come idee chiare, programmazione e rigore possano portare a risultati spesso insperati.
Non è stato facile. Ghio ha avuto la capacità di fondere il pubblico con il privato. Nonostante approcci e tempi diversi, perché il politico ha la necessità di mediare, mentre il manager deve guardare soprattutto i numeri. Far convivere le due esigenze è difficoltoso, ma è l’essenza dell’amministratore pubblico.
In questi cinque anni il primo cittadino di Sestri ha evidenziato di possedere una buona dose di sano realismo, utile per capire quando è necessario frenare e quando accelerare. Avrebbe potuto ambire a una poltrona romana, ha deciso di proseguire la sua missione a Palazzo Pallavicino per raccogliere i frutti di quanto seminato in questi primi cinque anni.
Valentina Ghio incarna il dna del politico moderno capace di ottenere risultati amministrativi, mantenendo l’attenzione per il sociale. Ha sempre ricercato un’uguaglianza di scelte e di opportunità, sapendo bene che non esiste una competizione sana senza un tessuto robusto e sentito.
Subito dopo aver messo all’angolo il centrodestra e i grillini, il sindaco della Bimare ammetteva con semplicità: “Se riusciamo a recuperare lo spirito di volontariato e di solidarietà che abbiamo avuto qui, se torniamo a essere noi stessi, coi nostri sogni e le nostre radici, allora forse saremo capaci nuovamente di decidere il futuro”.
Sestri Levante ha avuto il merito di aver colto questo linguaggio, un messaggio forte e chiaro, una scialuppa di salvataggio per una politica sempre meno credibile.