di ALESSANDRA FONTANA
Centomila euro per migliorare e restaurare uno dei simboli della Val Graveglia: il ponte che collega Nascio e Cassagna, due suggestivi borghi del Comune di Ne. La buona notizia arriva direttamente dal Ministero delle infrastrutture.
“I lavori di ripristino conservativo partiranno a breve” spiega con soddisfazione l’assessore ai lavori pubblici Fabrizio Podestà. Ovviamente per “a breve” si intenderà il 2025. Il Comune ha presentato un progetto per ottenere i fondi e ora sta terminando quello esecutivo: “Oltre alla conservazione e al restauro – continua Podestà sottolineando il valore storico della struttura – la volontà dell’amministrazione è quella di illuminare il ponte per metterlo in evidenza anche durante le ore notturne”.
Progetta in grande il Comune di Ne partendo da questo finanziamento, che probabilmente non basterà a coprire le spese dell’intero progetto, ma permetterà di aggiungere un tassello importante, quello del restauro: “L’idea finale infatti è quella di poter aver avere il sentiero che parte da Nascio e arriva a Cassagna illuminato, in modo da poterlo percorrere anche nelle ore serali. Non so se riusciremo con il contributo a finanziare l’intero progetto ma ci muoveremo in questa direzione”. Suggestivo illuminare i sentieri e perché no, abbinare i percorsi a manifestazioni ed eventi in grado di attrarre turisti e persone del posto.
Lo scenografico ponte a unica arcata scavalca la gola del rio Novello, incassata nella roccia, e collega Nascio a Cassagna. Il paese di Nascio è arroccato in posizione difensiva e panoramica: i Signori di Nascio avevano il loro castello posizionato su un cono di diaspro sovrastante il borgo e, nell’XI-XIII secolo, avevano giurisdizioni e terre nelle pievi di Sestri Levante e di Varese. Cassagna è a mezza costa, era forse un avamposto per gli Arimanni, nel VII secolo, e si è sviluppato poi come borgo medievale, compreso nei diritti feudali dei Signori di Nascio. Il ponte è stato costruito nel 1766 da Giovanni M. Francesco Caietano e Michaeli Angelo Cambiasus per facilitare il transito degli abitanti da una sponda all’altra. Al centro si trova una piccola edicola in pietra raffigurante la Madonna con il Bambino. Una leggenda racconta che un giovane scultore passando sul ponte si sia innamorato di una fanciulla: la giovane donna era seduta sul parapetto e teneva in braccio un bambino. Lo scultore, rimasto colpito dalla sua bellezza, ritornava ogni giorno per rivedere la fanciulla incontrata, ma senza alcun risultato. Ma il ricordo di lei sembra sia rimasto così vivo nella sua mente che lo scultore ha scolpito un bassorilievo e lo ha deposto sul ponte, portandolo in spalla da Lavagna.