di ALBERTO BRUZZONE
Ma quando sarà il mio turno? Ma quando mi chiameranno? E chi mi chiamerà? E dove verrò vaccinato? Se ne occuperà l’Asl o se ne occuperanno i medici di base? Sono tra le domande più frequenti che ci si pone di questi tempi, da quando cioè, alla fine del 2020, è partita la campagna di vaccinazione di massa contro il Covid-19.
Come noto, questa ha riguardato prima i medici e il personale sanitario, poi gli ospiti delle residenze sanitarie assistite e il relativo personale. Contestualmente, c’è stato un calo della fornitura dei vaccini al nostro Paese e tutto il percorso ha subito dei rallentamenti.
Ma ora, stando alle previsioni, si dovrebbe entrare nella fase successiva, ovvero l’inizio della campagna vaccinale per tutto il resto della popolazione, a partire da chi ha più di ottant’anni per poi scendere progressivamente. Le regioni proseguono in maniera più o meno autonoma, in base alle dosi di vaccino che vengono via via fornite.
In Liguria, l’inizio del percorso di immunizzazione per gli over 80 dovrebbe scattare il prossimo 12 febbraio con un ‘Vaccine Day’, per poi proseguire in pianta stabile a partire da lunedì 15 febbraio. È quanto ha comunicato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti (che, come noto, ha voluto tenere per sé la delega alla Sanità da quando è stato rieletto), nei due punti serali sul Coronavirus di ieri sera e di martedì sera.
La vaccinazione delle persone più anziane è un elemento fondamentale nell’ambito del percorso di vaccinazione di massa, perché è proprio tra i più anziani che si è da sempre registrato il tasso più alto di mortalità. Quindi, è sperabile che, proprio grazie alle iniezioni, il numero dei decessi possa progressivamente calare: e questo è un dato essenziale, in una regione come la Liguria che, statistiche alla mano, risulta essere la più ‘anziana’ d’Italia e tra le prime in Europa.
Il presidente Toti fa presente che “nella fase 2 della campagna vaccinale, le dosi verranno distribuite nei territori in base alla percentuale di over 80, i soggetti più colpiti. La proposta, nata dalle Regioni con la percentuale più alta di abitanti anziani come la Liguria e il Friuli Venezia Giulia, è stata condivisa da tutti i governatori con grande spirito di collaborazione, e approvata dal Governo. Così ogni Regione avrà abbastanza vaccini per mettere al sicuro al più presto i suoi anziani e chi ne riceverà meno adesso, ne avrà di più nelle fasi successive, in modo da compensare”.
Secondo Toti, “le Regioni, in questo momento difficile, di confusione politica e istituzionale, si confermano un punto fermo nella gestione della pandemia e della campagna vaccinale, dimostrando ancora una volta di saper fare fronte comune, senza colori politici ma con un solo e unico obiettivo: il bene dei cittadini. La decisione sulla distribuzione dei vaccini agli over 80 è più che mai importante per mettere al sicuro proprio la fascia più colpita da virus, che inizieremo a vaccinare a partire dal 12 febbraio, con un ‘Vaccine Day’ simbolico, per poi proseguire a pieno regime dal 15 febbraio, salvo ulteriori ritardi nelle consegne”.
Sono giornate molto intense, in Regione. Martedì si è svolta una riunione tra i vertici delle cinque Asl, di Alisa e di Liguria Digitale sul piano di vaccinazioni. “Occorrono tuttavia alcune avvertenze – sostiene il presidente della Regione – tra cui quella di non cercare, al momento, le indicazioni su come prenotare attraverso i medici di medicina generale, le farmacie o il sito di Regione, perché i dettagli li avremo all’inizio della prossima settimana e le prenotazioni saranno possibili dal 15 febbraio. In questo momento i medici di medicina generale, i farmacisti e anche i sindaci, che stanno lavorando con le Asl per l’individuazione degli spazi destinati alle vaccinazioni, non hanno certezze sulle consegne dei vaccini e sulla loro quantità”.
Il percorso dei prossimi giorni è l’unico prestabilito: “Le prime vaccinazioni saranno effettuate il 12, 13 e 14 febbraio a un campione della popolazione target degli ultra ottantenni, selezionato sulla base di criteri in corso di valutazione, e saranno chiamati direttamente dalle aziende sanitarie. Questo perché dal 12 febbraio avremo a disposizione dosi di vaccino sufficienti per iniziare ad affiancare alle vaccinazioni rivolte a sanitari e Rsa anche quelle rivolte agli over 80, evitando che il sistema vada in crash come accaduto altrove e per iniziare a costruire le agende delle prenotazioni”.
Intanto, tutti i sindaci del territorio sono stati invitati a individuare e a mettere a disposizione delle strutture pubbliche per poter ospitare le vaccinazioni. A Chiavari, ad esempio, il Comune ha messo a disposizione l’Auditorium San Francesco. Martedì si è svolto un sopralluogo da parte dell’assessore comunale con delega alla Sanità, Giuseppe Corticelli, e del neo direttore generale di Asl 4, Paolo Petralia.
“Stiamo lavorando – conferma Petralia – per garantire ai cittadini la possibilità di essere vaccinati in sicurezza, in sede o a domicilio per i non autosufficienti, con un’organizzazione, da concordare insieme ai sindaci e sulla base delle indicazioni della task force regionale, che potrebbe prevedere degli hub all’interno di ciascun distretto dove potersi recare per ricevere il vaccino e degli spoke (raggiere) nell’entroterra dove poter periodicamente installare una stazione vaccinale per le persone di quel territorio, anche con squadre domiciliari che raggiungano al domicilio i soggetti più fragili. Tramite un’organizzazione a raggiera, pensiamo di mettere in campo tre punti fissi sulla costa, uno per ciascun distretto e, una volta alla settimana, tre nell’entroterra, dove i cittadini potranno effettuare sia la prima che il mese successivo la seconda dose”. È una macchina estremamente complessa, ma finalmente si mette in moto.