di DANILO SANGUINETI
Una Hansa per togliere l’ansia, una vela per volare, sopra le acque, sopra i guai. Bella senza ulteriori aggettivi l’iniziativa che porta avanti la LNI di Chiavari e Lavagna in favore dei portatori di disabilità motoria anche psicosensoriale.
È notorio che l’acqua è amica di chi ha perso l’uso degli arti o altre capacità sensoriali primarie: tolti dalla schiavitù della forza di gravità, sostenuti dalle idee di Archimede, i ragazzi e le ragazze si possono avvicinare all’alto mare aperto con il progetto Hansa 303 che prima ha portato a comprare uno di questi ultramoderni scafi di rivoluzionaria concezione e poi allestirlo per l’uso particolare che se ne vuole fare.
Oltre alla consistenza e all’affidabilità, si è pensato anche all’esteriorità. Giuggiola, un nome accattivante per un progetto emozionante: dietro vi è la passione e la coscienza sociale di Eleonora Ferroni che insieme a una carriera in continua ascesa, costellata di medaglie, trova tempo e modo per dedicarsi a chi è stato meno fortunato, a lanciare un programma di sostegno per avvicinare alla vela, alle barche, all’infinita bellezza e all’inesauribile conforto che il mare può infondere. Che sia quello Ligure o altro poco importa.
L’iniziativa è salpata sabato 17 ottobre dal molo accessibile, ossia dall’imbarco attrezzato con una piccola gru per sollevare in sicurezza carrozzelle e altri mezzi che aiutano i portatori di handicap e che Marina Chiavari ha allestito nel Porto Turistico di Chiavari. Varo e benedizione del parroco don Paolo di San Giovanni al Rupinaro per Giuggiola, ricoperta con un rosa shocking che sottolinea il lato femminile dell’operazione. Presenti anche il vicepresidente di Marina Chiavari Germano Tabaroni, Paolo Sala in rappresentanza del Presidente regionale del Comitato Italiano Paralimpico Gaetano Cuozzo. Il consigliere della LNI Chiavari-Lavagna, il past president Umberto Verna ed Eleonora Ferroni hanno colto l’occasione per rilanciare il nuovo progetto sociale, ‘I Mercoledì in barca’.
Il progetto prende vita grazie all’entusiasmo e alla passione per il mare e l’aria aperta che i soci della LNI mettono nel diffondere la cultura del mare. In questi anni molti disabili, non solo motorii, accompagnati da familiari e da istruttori volontari della sezione hanno vissuto l’esperienza del mare in acqua e a terra trovando sempre un clima aperto e inclusivo in nome di una relazione umana che precede lo spirito agonistico sportivo.
Eleonora Ferroni confessa che ha tagliato questo traguardo ideale quasi per caso. “L’incontro con questo tipo di barca, l’Hansa, è stato fortuito. Pensata e disegnata in Australia, concepita per funzionare nell’Oceano Pacifico, ossia in un mare per niente tranquillo, è in grado di non soffrire nelle peggiori condizioni meteomarine. Anche con mare agitato e con vento impetuoso è molto difficile perderne il controllo: intanto è quasi impossibile che si rovesci data la conformazione dello scafo, la soluzione adottata per la deriva e la chiglia che la rendono molto stabile. Piccola ma spaziosa, consente che due persone possano starvi affiancate senza urtarsi, con l’intero sistema di comando (tiranti e vele) a portata di braccio, senza doversi muovere dal proprio posto e rimanere seduti per l’intera navigazione. Ne rimasi incantata, volli provarla e mi ci trovai bene”.
Il primo step, l’ingresso nelle classifiche agonistiche. “Le prime uscite mi fecero provare un’esperienza del tutto nuova e con l’inserimento di Valia Galdi poi iniziammo a pensare anche in termini di attività sportiva. La partecipazione al Campionato Italiano a Sestri Ponente dopo solo tre mesi di allenamenti e con un doppio appena formato, l’arrivo di alcuni risultati importanti e la partecipazione ai Campionati europei a Portimao in Portogallo mi portarono pian piano a desiderare di confrontarmi anche in singolo”.
Attività adesso in pieno sviluppo. Poi il secondo step: l’idea di usare Hansa per l’avvicinare tante persone con diversi problemi alla vela. “Considero l’Hansa un’imbarcazione dalle enormi potenzialità, sia a livello sportivo sia a livello sociale, perché permette veramente a tutti, con relativa facilità, di vivere esperienze di condivisione, sport e amicizia”.
La partecipazione alle attività agonistiche si è svolta a carattere interzonale, nazionale ed europeo. Si segnala l’ottimo risultato nella regata nazionale Classe Hansa 2019 con il 2° posto e medaglia d’argento conseguito proprio dall’equipaggio Ferroni-Verna. Oggi l’Hansa 303 viene impiegata con gli opportuni adattamenti per lo svolgimento delle attività sportive in singolo di Eleonora Ferroni e messa a disposizione per le attività sociali di LNI come prevede lo Statuto Associativo.
Raggiunto il numero di tre scafi nasce il gruppo Hansa 303 dedicato alle attività sociali e sportive per i diversamente abili. Si lavora per rafforzarlo e ci si prepara ad affrontare le sfide agonistiche del prossimo anno che vedranno gli atleti LNI Chiavari-Lavagna del Polo Vela e Voga per tutti impegnati a sfidarsi nei campionati nazionali e internazionali della classe paralimpica Hansa 303.
Le imbarcazioni sono state ammesse per la prima volta a partecipare al Campionato Italiano Classi Olimpiche (CICO) disputato il 17 settembre a Follonica. Non ancora contenti, Verna e Ferroni lanciano ‘I Mercoledì per Tutti’, iniziativa di propaganda a 360 gradi. Appuntamenti settimanali che la sezione mette a disposizione della pratica sociale di vela inclusiva in periodo autunno/inverno/primavera. Avranno luogo, salvo imprevisti, ogni mercoledì pomeriggio, con la possibilità di progetti mirati in estate al sabato mattina.
Il programma per il 2021, fatti salvi ulteriori Dpcm e ulteriori lockdown causa Covid-19, è basato sullo sviluppo delle attività con le associazioni attive sul territorio che coinvolgono persone con disabilità.
“Siamo fuori, per ora – conferma Eleonora Ferroni – dalle restrizioni imposte dal governo. Per l’agonismo siamo impegnati nel singolo e quindi non c’è problema. Per l’attività didattica andiamo al massimo in due in barca, l’allievo e l’istruttore, con le nostre mascherine e quindi rientrando dentro le norme stabilite dal protocollo Fiv approvato dal Governo. Quindi possiamo insistere con i nostri ‘Mercoledì’ e siamo sicuri che nei prossimi mesi avremo sempre più iscritti perché sono occasioni importanti per ‘rompere l’assedio’ di questi tempi complicati”.
Aiuterà moltissimo farlo con Giuggiola. Il nome deriva dal soprannome dato da una piccola medusa alla svagata Dory del capolavoro Pixar ‘Alla ricerca di Nemo’. “Avevo deciso che se mai fossi riuscita ad acquistare un’imbarcazione tutta mia l’avrei dipinta di rosa e avrei dato quel nome”. Che anche questa Giuggiola come quella del film possa rilassarsi e seguire l’onda…