di ALESSANDRA FONTANA
“Il nostro territorio ha una grande ricchezza da offrire, e per valorizzarla serve visione, collaborazione e partecipazione. Con il progetto “Una Montagna di Idee”, il Consorzio Ospitalità Diffusa Una Montagna di Accoglienza nel Parco, insieme al Parco dell’Aveto e alla Regione Liguria, ha avviato un percorso partecipato con cittadini, enti e imprese delle valli Graveglia, Sturla e Aveto”.
Sono nati così gli incontri che nelle scorse settimane hanno animato l’entroterra. A raccontarlo è Martina Migliazzi del consorzio: “Questi incontri sono nati per presentarsi, incontrare i soci a seguito dell’insediamento del nuovo consiglio direttivo”.
Un consiglio guidato dal sindaco di Borzonasca Giuseppino Maschio: “C’è una forte presenza degli enti pubblici compreso il Parco. L’intenzione è quella di rafforzare la collaborazione tra soci privati e pubblici”.
Il primo passo riguarda la comunicazione: “Il Parco dell’Aveto e la Regione ci daranno una grossa mano, collaboreremo infatti con le persone che già gestiscono i social del Parco”. E sono stati proprio loro a voler ascoltare i vari soci e le loro esigenze: “Hanno proposto un percorso di valorizzazione dei soci tramite video che potrebbero realizzare nelle aziende… per i soci più attivi si proporranno anche dei piccoli corsi di formazione sulla comunicazione sui social”.
Un primo passo per comunicare in maniera più incisiva e avvicinare più persone possibili. Le riunioni finora sono state quattro e hanno riguardato i cinque comuni: Mezzanego, Borzonasca, Ne, Rezzoaglio e Santo Stefano: “Durante l’incontro a Borzonasca, si è discusso di identità territoriale, turismo sostenibile, comunicazione e promozione delle nostre risorse naturali e culturali. Vogliamo costruire, insieme, un racconto autentico e condiviso delle nostre valli, che possa attrarre visitatori, ma anche far riscoprire il territorio ai suoi abitanti”.
Tra le iniziative in corso quella delle escursioni in lingua, inglese e francese: “Possono essere adatte ai turisti ma anche a chi vuole rispolverare la lingua”. Va dove ti porta il bêo prevede infatti, oltre alle date in italiano, anche appuntamenti speciali in altre lingue. Il beo è termine dialettale ligure che indica un piccolo canale per l’irrigazione dei terrazzamenti (fasce) e per il funzionamento dei mulini. Il flusso dell’acqua descrive la storia della presenza umana in questo territorio nel corso dei secoli, la scelta del percorso dell’acqua essendo dettata sia dalla conformazione del territorio, sia dalle esigenze di chi ci viveva.