di ALBERTO BRUZZONE
A Chiavari le fontane non mancano. Così come non mancano le donne che, per meriti vari, si sono distinte nel campo della cultura, del sociale, della solidarietà, del lavoro e dello sport. E allora perché non intitolare le installazioni urbane, una per una e nel corso del tempo, ad altrettante personalità femminili?
L’idea è tornata d’attualità nei giorni scorsi, ma in realtà è portata avanti presso le istituzioni da diverso tempo. A promuoverla è tutta una rete di associazioni cittadine sempre molto attive e che possono vantare una vasta partecipazione in termini di iscrizioni e consenso: il Cif – Centro Italiano Femminile, il Club Le Arti si Incontrano, la Fidapa sezione Tigullio, l’associazione culturale Hiro and Co, il centro di cultura L’Agave, l’associazione culturale L’Agorà di Lavagna, Le Muse Novae, il Soroptimist International Club, l’associazione Snoq Se Non Ora Quando e lo Zonta International Club di Tigullio e Golfo Paradiso.
All’inizio del 2019 il Cif, che è un po’ il capofila della ‘cordata’, ha scritto insieme alle altre realtà una lettera, inviandola all’amministrazione comunale e, per conoscenza, a tutti i gruppi consiliari di Palazzo Bianco. La richiesta è quella di far seguito alla prima intitolazione, avvenuta lo scorso anno, della fontana sul lungomare di Chiavari (in zona piazza Milano), che è stata dedicata A tutte le donne e all’8 Marzo.
In quella occasione, il sindaco Marco Di Capua affermò: “Il messaggio è di speranza e pari opportunità per tutte le donne. L’intitolazione è un modo per ricordare l’importanza della figura femminile all’interno della famiglia e della società, in un momento storico fortemente segnato dalla violenza e dal femminicidio”.
Parole alle quali si aggiunsero quelle della vice sindaco Silvia Stanig: “Dedicare una fontana all’8 Marzo è dedicare un pensiero a tutte le donne. Un omaggio alla femminilità e alla maternità. Un modo nobile per ricordare e ringraziare tutte le donne che nel quotidiano ricoprono ruoli importanti, delicati e talvolta pericolosi. Un pensiero a tutte le donne che fanno parte delle forze armate, alle donne impiegate e impegnate nel sociale che accompagnano le famiglie, a volte, su sentieri molto dolorosi. Alle donne a cui affidiamo l’educazione dei nostri figli fin dai primi momenti dell’infanzia. È il momento di riflettere e di lavorare tutti insieme affinché le cose cambino e questo piccolo gesto speriamo possa servire a veicolare questo messaggio così importante”.
Ora Cif e le altre associazioni femminili chiedono che questo impegno da parte del Comune di Chiavari sia rinnovato: “All’evento dello scorso anno, sospirato e perorato per anni, furono invitate a partecipare molte associazioni di Chiavari e del comprensorio, le stesse che oggi sostengono una nuova richiesta – afferma Simona Gazzolo, presidente del Cif – Molte sono le donne che hanno contribuito in maniera importante e significativa alla vita sociale della nostra città e molte le fontane di Chiavari. Perché dunque non intitolare tutte le fontane a queste donne? Si potrebbe intitolare la prima fontana, in occasione del prossimo Festival della Parola, a Elena Bono, cui il Festival è in parte dedicato, e via via tutte le altre. Se la proposta verrà accolta, sottoporremo all’approvazione dell’amministrazione un elenco di nomi a cui intitolare le fontane e il relativo calendario con cui procedere”.
Le donne del Cif ricordano che il primo momento di questo progetto nacque al di fuori dei confini chiavaresi: “Nel mese di settembre 2012 era già stata inaugurata una vecchia fontana di Borzonasca, la cui ristrutturazione era stata eseguita da donne del Cif, che avevano voluto preservare quel suggestivo e storico punto d’incontro e di socializzazione”.
Si tratta di operazioni che vanno molto oltre al loro valore simbolico e significano il continuare a ribadire l’importanza di certi temi. È indubbio, stando almeno al primo nome proposto, che Elena Bono abbia rappresentato una personalità di spicco della vita culturale chiavarese e che quindi meriti un’intitolazione. Il vantaggio delle fontane, come anche ricordato dalle proponenti, è che non hanno nome e quindi non servirebbe nessuna modifica a livello di toponomastica. Spetterà ora a Palazzo Bianco vagliare la richiesta ed eventualmente metterla a punto.
Intanto, a livello nazionale, è iniziato alla Commissione Giustizia della Camera il cammino del ‘Codice Rosso’, il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri che per i reati contro la violenza di genere prevede l’adozione di provvedimenti cautelari in tempi brevi e corsie preferenziali alle indagini.
Il testo – che porta la firma dei ministri Bonafede e Bongiorno – verrà integrato con altre proposte già sul tavolo. Si procederà ad unificarle per arrivare ad un provvedimento ‘bipartisan’ in tempi brevi. In Commissione, maggioranza e opposizione lavoreranno insieme con l’obiettivo di inasprire le pene per i reati di stalking, violenza sessuale, violenza di gruppo, maltrattamento contro i minori in famiglia, prostituzione minorile. Si mira inoltre a intervenire nelle scuole: attraverso la costituzione di una vera e propria materia contro le violenze di genere, l’istituzione di linee guida e il coinvolgimento di una figura professionale ad hoc.