di DANILO SANGUINETI
Che piaccia o meno l’Italia sta scivolando verso il gerontocomio. Un paese che invecchia rapidamente, che paga un costante e preoccupante aumento della età media non controbilanciato dalla ‘spolverata’ di gioventù dei nuovi arrivati e dall’ostinazione, abbastanza incomprensibile, di alcune nuove leve nel rifiutare le sirene estere.
La mancata compensazione comporta che la spesa sanitaria sia destinata ad aumentare e che tali costi, alla luce delle recenti politiche, siano sempre meno coperti dallo stato. Un disastro epocale per molte classi di censo, un incentivo a intervenire per gli operatori (i famosi stakeholder) più avveduti del settore sanitario. Chi investe in questo campo deve avere una visione ampia, comprendere che sta combattendo una battaglia di strategica importanza, dove le energie vanno raccolte e assemblate per mettere a disposizione un’assistenza valida, fatta di uomini capaci e di strumenti allo stato dell’arte, medica naturalmente.
Realtà private come quella di VivoLab, dinamiche motivate, dotate di mezzi importanti e con ampia visione vanno incoraggiate, non fosse altro che per ragioni di puro egoismo. La sanità ci riguarda tutti, chi direttamente, chi ha a cuore i suoi cari. Non è il caso di ricorrere a massime di pessimistico buon senso (da quelle porte prima o poi ci si deve passare tutti), anzi è esattamente il contrario: avere simili possibilità incoraggia la prevenzione che si sa – questo invece è detto di indiscutibile realismo – è sempre la cura più efficace.
Vivo Lab è una idea all’avanguardia che conferma come nel Levante che arranca ci sia chi invece arremba. Un’ idea portata avanti da medici di eccellenza, che si ricordano della loro terra e che mostrano di sapere mutuare e fare proprie le migliori esperienze della medicina nazionale. Da un paio di settimana è operante un centro di medicina diagnostica evoluta a Chiavari, zona Ri Basso, per la precisione in via Canale 70, dove un tempo l’Enel teneva i suoi magazzini. Stiamo parlando di una palazzina di complessivi 700 metri quadrati.
Si tratta di una megastruttura che assembla, rappresentate da un unico marchio, le competenze dei centri medici, rafforzate dalle qualifiche e le esperienze dei professionisti più conosciuti e apprezzati sul territorio, con l’avanguardia tecnologica per la diagnostica. È una svolta importantissima, è un’ impresa privata che potrebbe sopperire alle sempre più evidenti carenze del pubblico. Importante capire che cosa “non è” VivoLab: non è un cartello, non è un pool e neppure un consorzio, nessuna intenzione di terremotare il settore prendendo per il collo i malati, spesso fragili e deboli. Anzi VivoLab inglobando l’esperimento VivoMed apre nuove possibilità per garantire benessere e salute.
Massimo Mauro Biscari, amministratore di Diagnostic Srl, la società che ha creato il nuovo brand, su questo punto vuole essere estremamente chiaro: “Il nostro obiettivo è quello di porre al centro della nostra attività il paziente e il suo stato di salute, con l’attenzione umana e la competenza professionale. E i clienti dei centri che si sono consociati debbono saperlo fin da ora, niente di quanto queste strutture hanno fatto negli anni andrà perso. VivoLab apre un centro medico e diagnostico polispecialistico a Chiavari, una struttura nuova, accogliente e attrezzata che rappresenta un importante passo avanti nella nostra missione di fornire assistenza sanitaria di alta qualità e accessibile. Dotato delle più recenti tecnologie mediche e gestito da un team di professionisti altamente qualificati, il nostro centro è progettato per offrire cure preventive, diagnostiche e terapeutiche all’avanguardia. Potrei dire che è il vertice di una piramide alla cui base restano i dodici centri medici consorziati”.
Stiamo parlando di Diagnostica per immagini Tigullio, Poliambulatorio D.A.M.A. e Istituto Radiologico Depisan, Labor Depisan e Villa Ravenna a Chiavari; Studio Radiologico Fontanabuona e G.B Valente a Cicagna; Bio Data e Studio Radiologico a Lavagna; Studio Radiologico a Rapallo; Istituto Radiologico Diagnostic a Sestri Levante. “Da oltre mezzo secolo questi studi sono sul territorio, e ci restano. VivoLab è l’opportunità che offriamo in più. Potrebbe essere già tanto ma noi, e per noi intendo amministratori e medici, abbiamo ulteriori ambizioni. Per questo parliamo di servizio e di vicinanza sul territorio che dovranno garantire tempi di attesa e tempi di consegna dei risultati diagnostici adeguati, apparecchiature di ultima generazione, medico e biologo presente in struttura e disponibile per chiarimenti e per consulenze, strutture accreditate al sistema sanitario nazionale a garanzia di alti standard qualitativi, servizi sanitari innovativi ad alto valore aggiunto e prezzi accessibili e convenzioni con istituti assicurativi”.
Che non si tratti di vanterie basta fare un giro nella palazzina di Ri Basso per verificarlo. Anche il profano all’arrivo rimane impressionato: posti riservati per pazienti e ambulanze, in regola con le norme per l’accesso ai disabili, dentro macchinari spaziali, tipo la Tac in grado di eseguire tomografie a 128 strati. Biscari confessa: “I nostri specialisti quando hanno visto che cosa è in grado di fare hanno detto che rispetto ai precedenti è un salto epocale, tipo passare dalla tv in bianco e nero al colore. E poi abbiamo diviso i percorsi all’interno in due parti, azzurro e giallo. C’è il reparto diagnostica diretto dal dottor Marco Estienne, e ci sono gli ambulatori specialistici, diretti dal dottor Marco Scudeletti. Nomi che sono di assoluta garanzia. Al quale va immediatamente aggiunto uno degli ideatori del progetto, il professor Gianmarco Ghiggeri, già direttore della unità operativa di nefrologia, dialisi e trapianto al Gaslini di Genova“.

Al nome di Ghiggeri ci si deve fermare. Il ‘Prof’ anche da queste parti è una istituzione. Carico di riconoscimenti e attestati, si appresta a dirigere la struttura con l’energia e l’entusiasmo di un giovanotto. La sua visione del progetto è potente per quanto è promettente. “Siamo aperti da lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19, il sabato fino alle 12. Dentro sono all’opera 105 persone, tra medici, tecnici di laboratorio, biologi, personale amministrativo. Per le vari specializzazioni abbiamo coinvolto alcuni tra i più bravi reperibili sul territorio, parlo oltre che di Scudeletti che si alternerà con il sottoscritto nella direzione sanitaria degli ambulatori specialistici, di Francesco Croce e Paolo Pronzato. Ed altri si aggiungeranno, stiamo pensando a un neurologo e uno pneumologo che sono unanimemente apprezzati”.
Il prof Ghiggeri ha girato l’Italia per studiare i modelli migliori: “In Liguria c’è poco anche di solamente paragonabile, in Italia a Brescia c’è qualcosa di simile. Io punto molto sul concetto di medicina di vicinato, che sia mediatrice tra pubblico e privato. Non siamo nati per taglieggiare i pazienti e vi spiego perché. Intanto calmieriamo i prezzi delle visite ambulatoriali, circa 75 euro, con tempi di attesa abbattuti, e possibilità di ingresso immediato per le visite ambulatoriali. Ecco come intendo VivoMed: un professionista che accoglie il richiedente, che sia paziente o meno, e lo guidi, eviti quell’effetto di disorientamento e che cerchi di evitarli tensione e paure per quanto è possibile. Intendiamo per quanto possibile rendere sostenibili anche le spese per la diagnostica: pensiamo a sconti variabili per chi si rivolge a noi, dal 30 al 50% oltre a convenzioni con i vari istituti assicurativi e di previdenza. Lo ripeto la nostra intenzione è stendere la mano a chi si rivolge a noi, e non si tratta solo di etica professionale, le più recenti risultanze dimostrano che l’approccio psicologico giusto tra dottore e paziente è il viatico indispensabile per la diagnosi e la cura”.
Parole che suonano come melodia per le orecchie dell’uomo della strada che in Italia in generale e nel Tigullio in particolare spesso si sente come una pecora mandata al macello quando deve confrontarsi con analisi e analisti medici. Quando si tratta di salute si gioca su un tavolo al quale tutti prima o poi siamo costretti a gettare le fiche. E nessuno può fare il gradasso. “Del diman non v’è certezza”. Dell’oggi invece sì, a patto che si scelga un croupier abile e soprattutto onesto.