di ALBERTO BRUZZONE
Documenti inviati via Whatsapp o inseriti su piattaforme online e chiavi lasciate nelle ‘scatolette’ che siamo stati abituati a vedere lucchettate all’ingresso di molti palazzi. Cambia tutto per i proprietari e i gestori di appartamenti destinati alle locazioni brevi. La stretta arriva dal Ministero dell’Interno che obbliga a una verifica de visu della corrispondenza tra gli ospiti e i documenti di identità forniti per la registrazione.
Il Viminale ha emanato una circolare per arginare la prassi della “identificazione da remoto”, ossia mediante trasmissione informatica delle copie dei documenti di identità e il successivo utilizzo, per accedere alle strutture, di un codice di apertura delle porte o di key box all’ingresso del palazzo.
La circolare fa riferimento all’intensificazione del “fenomeno delle locazioni brevi su tutto il territorio nazionale legate ai numerosi eventi politici, culturali e religiosi in programmazione nel Paese, anche in vista delle celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica previsto per la città di Roma a partire dal 24 dicembre 2024” e alla “difficile situazione internazionale”, da cui la “necessità di attuare stringenti misure finalizzate a prevenire rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica in relazione all’eventuale alloggiamento di persone pericolose o legate ad organizzazioni criminali o terroristiche”.
Una volta completata la prenotazione su uno dei tanti siti che offrono case vacanze, l’ospite riceve spesso un codice per aprire la porta, attraverso serrature smart o mediante l’uso di un’applicazione per il proprio smartphone. Il check-in è gestito da piattaforme online o app nelle quali si crea il proprio profilo e si inserisce il documento di identità che poi vengono caricati dal titolare nel ‘portale alloggiati’ della questura.
“La nuova circolare del Ministero dell’Interno sull’identificazione degli ospiti nelle strutture ricettive è un passaggio essenziale per prevenire rischi e garantire un’esperienza turistica serena e positiva, sia ai visitatori che agli operatori”, ha dichiarato il ministro del Turismo, Daniela Santanché. “La circolare chiarisce che l’identificazione da remoto automatizzata degli ospiti delle strutture ricettive non soddisfa i requisiti previsti dalla legge, ribadendo l’obbligo dei gestori di dare alloggio esclusivamente a persone munite di documento d’identità e di comunicare le generalità degli ospiti alle Questure territorialmente competenti, entro le 24 ore successive”.
Anche in Liguria, dove le strutture registrate ufficialmente sono 41.806 (a Genova 12.009; a Savona 12.564; a La Spezia 8.820; a Imperia 8.413) la nuova disposizione rischia di suscitare ulteriori difficoltà che si aggiungeranno ai ritardi con i quali le strutture si stanno adeguando alle nuove normative che entreranno in vigore il prossimo 1° gennaio 2025 (in regola appena il 55,90% delle strutture). Per questo motivo FIAIP Liguria, parte della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, evidenzia qualche criticità nell’applicazione delle disposizioni.
“L’identificazione diretta e non più da remoto sembra orientata a coinvolgere personalmente addirittura il proprietario dell’immobile – precisa Antonio Piccioli, presidente regionale Liguria di Fiaip – Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali – Siamo in attesa di ulteriori dettagli e chiarimenti nel merito del provvedimento ma fin d’ora, personalmente, mi sento di manifestare una certa preoccupazione derivante da un repentino cambio di rotta da quello che qualcuno considerava un eccessivo lassismo a quella che sembra diventata una caccia all’untore”.
“Se da un lato – prosegue Piccioli – il crescente malessere derivante da un rapido dilagare, soprattutto nei centri storici delle città d’arte, di queste strutture ricettive alternative richiedeva attenzione e contromisure, dall’altro lato non si dovrebbe ignorare come tali attività abbiano innegabili effetti corroboranti per l’economia in generale del nostro Paese”.
Da Fiaip Liguria ricordano che tra gli associati ci sono moltissimi agenti immobiliari specializzati nelle cosiddette locazioni brevi con indirizzo turistico e si dicono disponibili a “qualsiasi tavolo di lavoro finalizzato ad armonizzare e migliorare gli aspetti negativi del fenomeno”.
“Come presidente regionale Fiaip Liguria – conclude Piccioli – in una regione a forte vocazione turistica, sto lavorando da tempo su possibili soluzioni che possano in qualche modo dare respiro anche al mercato delle locazioni residenziali abitative per lavoratori e famiglie”.