di ALBERTO BRUZZONE
Tra il 1° ottobre 2023 e il 15 dicembre 2023 gli arrivi di turisti italiani in Liguria sono stati complessivamente 69.234, mentre nello stesso periodo del 2022 erano stati 80.000. Quanto alle presenze, nel 2023 sono state 156.217, mentre nel 2022 si era arrivati a 168.775. C’è quindi un calo del 13,46% rispetto agli arrivi e del 7,44% delle presenze. Un passo indietro che certo non ci si aspettava e che fa il paio con la modesta percentuale di riempimento degli alberghi in provincia di Genova per queste festività: appena il 40%.
Si fanno gli scongiuri per i prossimi giorni, si spera nelle prenotazioni last minute, si auspica un effetto traino rappresentato soprattutto dal Tricapodanno a Genova, si guarda il cielo e si prega che il tempo sia clemente. Ma c’è un dato di fatto: quello che negli ultimi due mesi e mezzo il turismo nella nostra regione sia stato in un certo qual modo salvato solamente dagli stranieri.
Qui, infatti, i dati sono migliori: 87.328 arrivi di stranieri nel 2023 contro gli 81.222 arrivi nel 2022; 202.579 presenze nel 2023 contro le 190.590 nel 2022. Quindi, rispettivamente, crescite del 7,52% e del 6,29%. I dati sono contenuti nel report ufficiale elaborato dalla stessa Regione Liguria.
Gli ultimi due mesi sono stati, insomma, al di sotto delle aspettative e anche gli arrivi per le vacanze di Natale sono, al momento, piuttosto bassi. C’è un clima di incertezza, e il presidente della Regione, Giovanni Toti, afferma: “Ho letto di una piccola flessione per i dati natalizi, credo che rientri in parte nel cambiamento delle abitudini e certamente anche nel diminuito potere d’acquisto degli italiani, non sostituito in questo periodo natalizio ovviamente dagli stranieri ma sono certo che già a Capodanno con le iniziative del territorio che stiamo mettendo in campo, come quello dell’essere nei salotti degli italiani per il secondo anno, sulla principale rete privata del paese, si potrà vedere un segnale dell’impegno che ci mettiamo”.
Impegno, e infatti i risultati si sono visti su tutto il resto del periodo, come illustrato da Toti: “Ci avviamo a chiudere l’anno traguardando o comunque sfiorando il record di 16 milioni di presenze turistiche sul territorio: è un risultato straordinario, dopo oltre 20 anni che la Liguria non raggiungeva numeri simili”.
Secondo Toti, “ad oggi siamo a oltre 15 milioni e 700mila presenze senza i dati definitivi di novembre e dicembre, comprese le festività. Il 2015 si chiuse con 14 milioni e 328mila presenze turistiche, quest’anno ne avremo quasi 2 milioni in più: è un grande risultato, che premia tutti gli investimenti in promozione turistica fatti in questi anni, oltre al grande lavoro svolto da tutti gli operatori del settore con sempre maggiore professionalità”.
In particolare, il dato ormai consolidato (con una rispondenza del 96,76% delle strutture) nei primi dieci mesi dell’anno è di 15 milioni e 180mila presenze, con una crescita del 3,53% (circa 520mila presenze) rispetto allo stesso periodo del 2022, con un aumento del 9,71% degli stranieri (arrivati a quota 6.929.764). Aumentano tra gennaio e ottobre anche gli arrivi (+6,01%) che passano da 4.595.439 a 4.871.730 di quest’anno.
A livello provinciale, l’area metropolitana genovese supera i 4 milioni di presenze nei primi dieci mesi dell’anno (4.185.206) in crescita del 5,54% rispetto allo stesso periodo del 2022, grazie soprattutto ad un boom a due cifre (+13,4%) degli stranieri.
Positivo il dato anche per la provincia di Imperia che tra gennaio e ottobre registra 3.127.193 presenze turistiche, segnando un + 4,31% rispetto allo stesso periodo del 2022, e 876.931 mila arrivi (+5,66%).
In provincia di Savona, tra gennaio e ottobre di quest’anno le presenze superano la quota 5 milioni (5.002.803), con un aumento complessivo più contenuto (+0,37%) rispetto allo stesso periodo del 2022.
Molto positivo il dato della provincia della Spezia che nei primi dieci mesi dell’anno registra 2.863.805 presenze (+5,56%) legate soprattutto ad un aumento a doppia cifra degli stranieri (+11,51%). Gli arrivi superano quota 1 milione (1.029.702) con una crescita dell’8,90% rispetto al 2022 e, in particolare, di oltre il 16% degli stranieri (+16,65%).
Intanto, se da una parte si conducono avanti le iniziative di promozione, dall’altra si deve affrontare il tema dell’overtourism, che in luoghi iconici come Portofino e le Cinque Terre è sempre più marcato. È l’argomento centrale del Protocollo d’intesa per la razionalizzazione dei flussi turistici nelle Cinque Terre.
“L’obiettivo di questa manovra è potenziare il turismo – prosegue Toti – gestendo e razionalizzando i flussi in quei giorni di ‘overtourism’ segnalati con preoccupazione dagli stessi operatori giusto qualche mese fa. Rammentiamo inoltre che il nuovo piano tariffario è previsto essere adottato in via sperimentale e pertanto anche le associazioni di categoria saranno chiamate al tavolo di monitoraggio con gli enti locali per valutarne gli effetti. Ribadiamo, infine, la piena disponibilità di Regione Liguria nel portare avanti il dialogo con associazioni di categoria, sindaci e imprenditori. In questo modo sarà possibile applicare alle Cinque Terre una visione amministrativa internazionale, come si fa da anni nelle principali capitali italiane ed europee”.
Tra i principali temi affrontati la messa a punto del tavolo di monitoraggio, le agevolazioni per i lavoratori stagionali non residenti in Liguria, la valutazione delle fasce orarie notturne e l’inserimento di specifiche categorie qualificate di turisti. Si è parlato inoltre della valenza sociale che l’adeguamento tariffario condiviso con Trenitalia porterà a livello regionale: offrire nel 2024 la gratuità degli abbonamenti mensili e annuali agli studenti under19 e sconti under26 sulla tratta tra la residenza e la sede scolastica o universitaria.