di ALBERTO BRUZZONE
È la volta buona. Lo si era capito nei mesi scorsi, quando la presidente della Commissione Trasporti della Camera, la parlamentare ligure Raffaella Paita, era stata ospite di ‘Piazza Levante’ manifestando il fermo interesse da parte del Governo sull’infrastruttura; lo si era capito durante la campagna elettorale delle scorse regionali, con le dichiarazioni fatte a più riprese dal presidente Giovanni Toti; lo si capisce adesso, adesso che, finalmente, il Tunnel della Fontanabuona non è più una dichiarazione d’intenti né un obiettivo a cui ambire a parole, ma il nome del progetto è scritto nero su bianco su un documento ufficiale.
Tecnicamente si tratta di quello che viene definito ‘Schema di accordo di ristoro tra Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Regione Liguria, Comune di Genova, Città Metropolitana di Genova e Autostrade per l’Italia in ordine ai danni subiti a seguito del crollo sul viadotto Polcevera (Ponte Morandi)’: un atto che, dopo l’approvazione da parte della Giunta guidata dal sindaco di Genova e sindaco metropolitano, Marco Bucci, è passato martedì pomeriggio anche in Consiglio Comunale a Genova.
Ebbene, dentro questo ‘schema di accordo’ il tunnel della Fontanabuona è citato, illustrato, programmato, fornito di finanziamenti e di indicazioni cronologiche e di cronoprogramma. Il documento, redatto da Aspi, parla, tra gli altri interventi, di una “esecuzione di interventi per euro 930 milioni da destinare alla realizzazione delle ulteriori viabilità di accesso della città di Genova all’Autostrada A10 costituite dal tunnel subportuale (non soggetto a pedaggio) gestito e manutenuto da Aspi, e dalla realizzazione dello svincolo e del collegamento con la viabilità in località di Fontanabuona”.
Per quest’ultima partita, quella che più interessa al Tigullio e a tutto l’entroterra, il prospetto dei finanziamenti, con un ammontare complessivo di 230 milioni di euro, è il seguente: 5 nel 2022, 10 nel 2023, 20 nel 2024, 30 nel 2025, 50 nel 2026, nel 2027 e nel 2028 e i rimanenti 15 nel 2029.
Ad accompagnare il documento, anche una relazione tecnica, dove c’è la versione finale del progetto: “Il progetto prevede la realizzazione di uno svincolo completo che si innesta sul tratto di autostrada A12 compreso tra le gallerie esistenti Giovanni Maggio e Casalino con rampe di immissione/uscita in direzione Genova e Livorno; di una rampa principale che con uno sviluppo di circa 5,6 chilometri costituisce il vero e proprio collegamento con la Fontanabuona, nel tratto terminale della quale è prevista la realizzazione della barriera di esazione. Inoltre, il progetto prevede l’intervento di adeguamento della strada provinciale SP22 tra il punto d’intersezione con la rampa principale e la SP225 in corrispondenza dell’abitato di Moconesi”.
Ancora, secondo Autostrade: “In corrispondenza delle due intersezioni è prevista la realizzazione di due rotatorie. Il progetto inoltre prevede la realizzazione di due gallerie di lunghezza rispettivamente pari a 2087,71 metri (Galleria Caravaggio) e 2584,58 metri (Galleria Valfontanabuona)”.
Nel dettaglio, Aspi illustra la finalità dell’iniziativa e i vantaggi per la collettività: “La necessità di un collegamento diretto tra la Val Fontanabuona e la costa ligure è stata più volte espressa dal territorio, ritenendone la realizzazione necessaria sia per la riduzione dei tempi che dei costi di percorrenza della popolazione pendolare gravitante sulla costa. Inoltre, costituisce un primo intervento funzionale al potenziamento della A12, la Gronda di Levante”.
Il gestore poi ricorda che “altrettanto interesse è stato dimostrato da parte del comparto industriale, che vede nell’opera un intervento di prioritaria importanza per favorire il proprio sviluppo economico, sia per i settori tradizionali che per quelli di nuovo insediamento, che troverebbero spazi a costi contenuti e nuova competitività per la rapida connessione alle primarie arterie di traffico regionali costiere e ai mercati di sbocco e approvvigionamento”. Aspi informa che “nell’ambito della progettazione definitiva, è stata commissionata al Gruppo CLAS l’analisi costi-benefici del collegamento tra la Val Fontanabuona e l’autostrada A12. Tale studio ha evidenziato la sostenibilità economica dell’iniziativa, capace di creare benefici sociali maggiori dei costi economici sostenuti per la sua realizzazione”.
Il programma dei lavori prevede la realizzazione delle opere del tunnel di collegamento alla Fontanabuona in un periodo complessivo di 71 mesi (2.128 giorni naturali consecutivi). “L’intervento, per le caratteristiche legate al territorio interessato e alle scelte di tracciato, è stato suddiviso in tre zone: Rapallo; Arbocò; Valfontanabuona. Il percorso critico è costituito dalla sequenza di attività originate dalla realizzazione delle due gallerie Caravaggio e Fontanabuona, il cui scavo è previsto da un solo imbocco a causa dell’impossibilità d’installare sulla finestra di Arbocò i cantieri e le viabilità di accesso sufficienti a gestire l’avanzamento dei due fronti. Gli scavi delle gallerie – avverte Autostrade – condizioneranno la tempistica di realizzazione, mentre le rimanenti attività saranno invece eseguite secondo una tempistica propria che privilegerà la minimizzazione delle interferenze con il traffico autostradale e stradale ma che sarà comunque contenuta entro i termini dettati dall’esecuzione delle due gallerie”. Nei prossimi mesi si procederà alle autorizzazioni, quindi tra il 2022 e il 2023 sono previste la progettazione e la approvazione. Affidamento ai primi mesi del 2024, quindi i lavori veri e propri, con conclusione intorno all’inizio del 2030, secondo la tabella allegata al documento approvato.
Sulla questione tunnel si è espresso immediatamente, attraverso il suo portavoce Gabriele Trossarello, che da sempre si batte per la realizzazione di questa infrastruttura, il Tavolo dei Sindaci della Val Fontanabuona: “In relazione alla notizia del finanziamento del Tunnel Fontanabuona-Costa tramite l’accordo firmato tra il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e Autostrade, i sindaci della Fontanabuona (anche a nome di tutti i Comuni del comprensorio che hanno a loro tempo votato a favore della realizzazione dell’opera, cioè 35 Comuni per 200mila abitanti), esprimono grande soddisfazione per l’accordo raggiunto. Un sincero ringraziamento va preliminarmente alle istituzioni competenti (ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini; presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti; sindaco metropolitano di Genova, Marco Bucci) per aver deciso l’inserimento dell’opera fra quelle prioritarie a livello nazionale, regionale e locale. Ma un ringraziamento altrettanto sentito e caloroso va a tutti coloro che in questi anni si sono prodigati per giungere a detto risultato, nessuno escluso, citando in primis, per il suo particolare e costante impegno, l’attuale presidente della Commissione Trasporti Raffaella Paita che, con la Giunta Burlando, aveva predisposto l’attuale progetto definitivo e che ha ricoperto un ruolo fondamentale per giungere al finanziamento dell’opera”.
I sindaci ringraziano anche “tutti i parlamentari liguri (Bagnasco, Cassinelli, Pastorino, Rixi, Traversi – in allora sottosegretario che aveva fatto inserire l’opera tra quelle proprietarie a livello governativo – Vattuone, che hanno dato un contributo decisivo unitamente ai loro colleghi), gli assessori e i consiglieri regionali che hanno spinto tutti nella stessa direzione, Confindustria Genova e Tigullio, Camera di Commercio di Genova, sindacati, Distretto dell’Ardesia Ligure, associazioni di categoria e tutte le parti sociali che si sono sempre prodigate per giungere al risultato auspicato”.
Ma, avvertono gli amministratori locali, “fatti questi doverosi ringraziamenti, ora non bisogna addormentarsi sugli allori. Occorre in primo luogo passare dall’attuale progettazione definitiva a quella esecutiva, per poter poi appaltare e cantierare l’opera. A tal fine il Tavolo dei Sindaci chiede alle istituzioni competenti la formazione di un Tavolo Tecnico, di una Commissione Permanente con almeno un rappresentante delle varie istituzioni (Tavolo dei Sindaci, Città Metropolitana, Regione, Governo) affinché sia data la possibilità al territorio di tenere costantemente e direttamente monitorata la situazione e contribuire per tutto quanto necessario. Ciò nell’interesse dei cittadini che da tanto tempo attendono la realizzazione di quest’opera. Infine, qualora ciò fosse possibile, si richiede la creazione di una struttura di tipo commissiariale, quale quella decisa per il nuovo Ponte Morandi, al fine di poter velocizzare al massimo i tempi di realizzazione dell’opera”. C’è tutto: progetto, finanziamento, convergenza da ogni parte. Non si può più tornare indietro. Non si deve più tornare indietro.